Gli Annihilator sono stati per più di trent’anni una delle band più cangianti del panorama metal, con continui avvicendamenti di lineup e cambi stilistici attorno all’unico punto fermo del progetto, ovvero Jeff Waters (con cui abbiamo fatto un’interessante chiacchierata che potete leggere a questo link).
Il musicista canadese, oggi affiancato da Aaron Homma alla chitarra, dal britannico Rich Hinks al basso e dall’italiano Fabio Alessandrini alla batteria, fa il punto della situazione sul presente e sul passato della band in questo ambizioso box set, “Triple Threat“, composto da due CD audio e un DVD. A colpire ancora prima di estrarre i dischi è il packaging davvero ben curato e d’impatto, un digipack a quattro ante che nell’artwork richiama l’ultimo album in studio “Suicide Society”. Il contenuto è suddivisibile in tre grandi sezioni: l’esibizione al Bang Your Head!!! Festival del 2015, una speciale sessione acustica realizzata in studio e un documentario che spazia tra vari aspetti legati alla band e alla persona che è Waters.
Sulla prima non c’è molto da dire, trattandosi della solita performance priva di pecche e tiratissima, del tutto simile a quella a cui ha assistito il sottoscritto proprio due anni fa in occasione del Brutal Assault. La scaletta prende a piene mani dal passato prossimo e remoto della band, da grandi classici come “Phantasmagoria” e “Alison Hell” a brani recentissimi come “Creepin’ Again“. L’affiatamento tra i musicisti sul palco è notevole, segno dell’abilità di Waters a scegliersi i colleghi.
La sessione acustica vede tre quarti della band (unico assente Alessandrini) raggiunti da Marc LaFrance e Pat Robillard, cantante e chitarrista canadesi e vecchi amici di Waters, per la reinterpretazione in chiave inusuale di brani meno famosi ma comunque tratti dai dischi più di successo della discografia dei canadesi. Ci troviamo quindi di fronte ad un esperimento ben riuscito, con brani come “Stonewall” e “Snake in the Grass” presentati in una veste nuova, ed altri come “Crystal Ann” che sembra presa tale e quale dal disco originale.
Il documentario ha lo scopo di presentarci la formazione attuale ed è costituito da numerosi spezzoni con interviste ai membri del gruppo così come ad altri musicisti (tra i quali David Ellefson dei Megadeth, Mike Sifringer e Schmier dei Destruction), addetti ai lavori e anche fan da varie parti del mondo con i loro videomessaggi. Lo stesso Jeff Waters occupa una durata cospicua del totale portandoci in giro e parlandoci dei luoghi in cui è cresciuto e che ama frequentare quando non è in tour.
In definitiva, ci troviamo di fronte a tre ore di contenuti in cui c’è di tutto un po’. Difficile da vedere tutto d’un fiato vista la durata, è un prodotto di indubbia qualità, che sicuramente raccoglierà consensi tra i fan sfegatati della band canadese ma che a conti fatti risulta essere qualcosa superfluo per il pubblico generale, che probabilmente lo troverà piacevole e poco più.