La one man band Ande nasce nel 2015 in Belgio come progetto solista del polistrumentista Jimmy Christiaens e segna il suo debutto con l’album “Licht”.
Il nuovo “Het Gebeente“, uscito lo scorso 07 gennaio 2017, si presenta con sei tracce, per la durata complessiva di 37 minuti, e si propone come un tipico album atmospheric black metal.
Il primo brano è “Intrede“, intro interamente in pianoforte, che viene seguito da “Argwaan“, grazie al quale si comincia a entrare nell’atmosfera cupa e tetra che regna nell’intero disco.
Le canzoni filano lisce, collegate e uniformate tra loro come fossero un unico brano, fino ad arrivare alla sesta ed ultima composizione, “Uittrede“, scritta interamente con sintetizzatori e ben pensata come conclusione. Il pezzo viene preceduto da un brano molto interessante, tra i migliori del lotto, quale “Leeg“, contenente riff in tremolo picking molto validi.
Fin qui il giudizio sull’elaborato è positivo, ma dopo qualche ascolto tutto comincia a suonare ripetitivo e costante: ogni pezzo presenta degli intermezzi melodici che sono ben pensati per le singole tracce, ma nel complesso risultano ridondanti e noiosi già dopo la seconda riproduzione, così come l’intero disco. Non basta infatti avere pezzi soddisfacenti per avere un album che convinca sotto tutti i punti di vista. Menzione d’onore per intro e outro che si differenziano dalla monotonia di ciò che è compreso tra di loro.
La valutazione complessiva è quindi sufficiente solo per i singoli, perché la mancanza di una giusta variabilità tra di essi porta, alla lunga, a detestare il disco.