Gli AEVUM sono un gruppo italiano symphonic/neoclassical metal formatosi nel 2008 a Torino. La band è composta da Hydra (voce maschile, growl e scream), Lucille Nightshade (voce femminile), Lord of Destruction (chitarra), Emanuel La Croix (chitarra), Richard (voci e pianoforte), Ian (tastiere e effetti synth), Paul Grey Hunter (basso) e Matt (batteria). Nel 2008 rilasciano “Celestial Angels” e nel 2012 “Nova Vita”, entrambi EP autoprodotti. Nel 2013 producono il singolo “My Vampire” per l’etichetta Wall Records e l’anno successivo, dopo aver firmato con la Fuel Records, pubblicano il loro primo album intitolato “Impressions – Il palcoscenico della mente”. Nel 2015 la band è impegnata come supporto al tour europeo del gruppo symphonic metal tedesco Haggard.
Il 17 marzo 2017 la band pubblica il secondo album in studio intitolato “Dischronia”. Si tratta di un viaggio all’interno di alcuni capolavori delle opere d’arte italiane prodotte nel Rinascimento o nell’Età Barocca. Protagonista di questo viaggio è il “Viandante sul mare di nebbia”, un dipinto del 1818 di Caspar David Friedrich: il quadro viene infatti riprodotto in chiave contemporanea sulla copertina dell’album, sostituendo il viandante con un uomo moderno.
L’idea di “Dischronia” è dunque ispirata ai viaggi che la nobiltà europea compiva in giro per l’Europa (e soprattutto in Italia) durante il XVII e il XVIII secolo, considerati come un vero e proprio arricchimento spirituale.
L’album si apre con l’intro “Sturm Und Drang”: movimento culturale che, insieme al Neoclassicismo, contribuì alla nascita del Romanticismo tedesco. Una voce femminile sussurrata prepara l’ascoltatore all’intera storia: “The Wanderer is seeking is soul passing through the most intense masterpieces ever created. A travel beyond space and time…Welcome to Dischronia” [n.d.r. “Il Viandante sta cercando l’anima che passa attraverso i più intensi capolavori mai creati. Un viaggio oltre lo spazio e il tempo… Benvenuti a Dischronia”]. Riff di chitarre irrompono prepotentemente per poi sfociare in “Death of The Virgin” (ispirata alla “Morte della Vergine” di Caravaggio), un botta e risposta tra la voce operistica (e pop) di Lucille Nightshade e quella pulita di Hydra, il tutto accompagnato da cori massicci. Effetti al sintetizzatore si confondono con un violino solista, sfociando nel primo singolo “The Vitruvian Condition” (l’ “Uomo vitruviano” di Leonardo Da Vinci). Le due voci all’unisono si separano nel ritornello con l’aggiunta del growl e un continuo “sali e scendi” di momenti ora più violenti, ora più lenti. Accordi di chitarra acustica si mescolano assieme ad un assolo di elettrica per “Winterreise”. Interrotta da versi in italiano prende vita “Beltade” (“La Scapigliata” di Leonardo Da Vinci”), con ritmi più veloci e un accompagnamento al pianoforte. È poi il momento della centrale “Inner Fire” (“Giuditta che decapita Oloferne” di Artemisia Gentileschi). Inizialmente protagonista è la voce femminile di Lucille Nightshade, cullata da violini e tastiere, per poi lasciare spazio ad una dolce melodia al pianoforte e sfociare in un momento più elettronico con la voce di Hydra. Il tutto subisce un cambio di rotta improvviso, dove lo stile classico/operistico e quello contemporaneo (con vari effetti synth e growl) si sovrappongono per creare qualcosa di unico. Anche qui si prediligono numerosi cambi di tempo che rendono questo brano probabilmente il più complesso dell’intero album, illuminando le varie sfaccettature e le varie capacità di ogni singolo componente della band. “The Elements” (“Amore e Psiche” di Antonio Canova) mette in luce un’influenza gothic/death, con l’utilizzo di sonorità dark e bellissimi effetti di canone a due voci spezzati da forti effetti elettronici. Il tutto trovando un misurato equilibrio. In “Memento Mori” vengono sussurrate svariate parole in italiano per poi recitare:
“Siamo tutti angeli in volo che elevano il proprio spirito. Angeli che con la propria musica possono cambiare i sentimenti della gente; che con la propria musica possono cambiare i comportamenti della gente. A te però, amico mio, le ali sono state spezzate. Come una scure che ti abbatte e cadi giù, precipiti nel limbo più oscuro e noi cadiamo con te. Nel vuoto incolmabile, nell’oscurità che ci avvolge, nell’oscurità che ci spegne”.
Questo fa da ponte per un cambio totale di atmosfera con gli ultimi tre brani dell’album racchiusi in “The Trilogy of the Dream Theme” (la “Venere dormiente” di Giorgione). “Lord of Dreams” è un crescendo alternarsi di riff e suoni giocosi con tastiere più dolci e sognanti, voci growl e scream associate ad altre femminili pulite e operistiche. In “Inferno Blu” un dolce assolo di chitarra viene spezzato da musiche più power accompagnate da cori operistici. A concludere “Sleeping Venus Tarantella” che, come preannuncia il titolo, si rifà a melodie della classica “tarantella” del Sud Italia, rivisitate con sonorità heavy, riff pesanti, cori imponenti e l’equilibrio tra le due voci protagoniste.
Con gli ultimi tasti di pianoforte si conclude “Dischronia”, un album in cui la modernità viene mescolata con la cultura romantica in un equilibrio perfetto. Il concept è un’idea affascinante, che non ti abbandona per tutto l’ascolto. Consigliato ai fan di Therion, Haggard, Theatre of Tragedy, Tristania e Diablo Swing Orchestra.