Arrivano da Bologna i Riah e si presentano mettendo subito in mostra una proposta curiosa, una combinazione di generi definita da loro stessi come un miscuglio tra bellezza e brutalità.
“Autumnalia“, il loro debutto, si concentra sull’autunno visto come una stagione che offre la possibilità di rinascere, diventare qualcosa di nuovo con corpo, spirito e mente. Questo concept viene espresso attraverso cinque pezzi strumentali in cui i bolognesi passano da settori più aggressivi a passaggi sognanti, concentrando le loro influenze su Post-Rock e Post-Metal, con la capacità di delineare una buona personalità.
In apertura troviamo “Melancolia” e il suo groove, l’orientamento della traccia non disdegna una buona dose di prepotenza che viene alternata diverse volte a una calma quasi riflessiva; non c’è il tempo per assaporarsi un riff che il successivo inizia già a farsi sentire, mostrando così come i Nostri siano ben ispirati, con i continui cambiamenti di registro che non vanno ad influire negativamente la riuscita del lavoro. Nella breve “Dastin” sale in cattedra il basso, mentre la successiva “Il Sogno del Buio” contiene una progressiva crescita d’intensità nei primi minuti, per poi passare al lato della proposta più vicino al Post-Rock. In questo pezzo viene racchiusa tutta la varietà e l’estro del gruppo, che rendono l’ascolto multiforme ed imprevedibile; i toni ambient di “Luce” e la graffiante “Taedium Imperat” chiudono il disco confermando la funzionalità dell’unione delle due personalità citate in precedenza, le quali si intersecano in modo nobile, senza far prevalere un lato della medaglia.
“Autumnalia” non è un disco facile da assimilare completamente, sono necessari più ascolti per comprenderlo al meglio, ma una volta ottenuta più consapevolezza sulle varie composizioni si può notare il potenziale dei Riah che viene espresso nel loro debutto. Il primo passo della carriera è stato mosso con consapevolezza e carattere e si può definire come un esperimento ben riuscito; ora possiamo solo aspettarci che l’esperienza aiuti ulteriormente la formazione, in quanto le basi da cui partire ci sono.