Il terzo disco dei Mavradoxa, dopo le due discrete produzioni che l’hanno preceduto, ha un obbiettivo chiaro: dare certezze e far capire come il quartetto statunitense abbia le carte in regola per fare strada, continuando al meglio quanto iniziato. Se consideriamo anche l’esperienza che hanno acquisito i membri nell’ultimo decennio (nei cinque anni di attività con questo progetto e anche con altre band), aspettarsi un salto di qualità è più che lecito.
La loro proposta si può classificare nel genere dell’Atmospheric Black Metal, e se nei primi due album era abbastanza classica, legata agli standard dello stile, in questo nuovo lavoro si sente una lieve evoluzione. Fin dalle prime note di “Maple” è tangibile l’importanza data alle melodie, tramite un riffing che riprende elementi non propriamente comuni per il Black. Una peculiarità del disco, facile da notare, è la sua efficacia: quanto composto, pur non contenendo nessuna sorpresa e non avendo particolari pretese, riesce a coinvolgere continuamente, non annoiando per tutta la sua durata. Gli americani si dimostrano consapevoli del loro potenziale e puntano a un risultando semplice e diretto, riuscendo a ottenere quanto desiderato.
“Nightmarrow” contiene una varia combinazione di influenze che fanno da contorno alla produzione, passando dall’Heavy al Prog, e mostrano una formazione rinnovata e intenta a differenziarsi dagli standard, pur rimanendo coi piedi per terra. Difatti, questi spunti si possono notare con moderazione ma in modo abbastanza ripetuto, solitamente uniti alle melodie citate in precedenza.
Nella seconda metà troviamo composizioni che rimandano maggiormente ai primi album rilasciati, prima con l’intermezzo in acustico “Rustling Leaves” e poi con “Black Crystal Snowfall“. Quest’ultimo è un brano dai ritmi lenti e decadenti, un ritorno all’Atmospheric Black Metal incontaminato dopo averci girato attorno in precedenza, che nel contesto riesce nell’intento di non apparire come superfluo.
I Mavradoxa raggiungono il loro terzo album con una prova convincente, un passo in avanti che potrebbe lanciarli verso un futuro sempre migliore. “Nightmarrow” contiene molti spunti interessanti, con l’unione di vari generi in modo consapevole e la composizione di brani semplici ma validi che giovano sicuramente a favore dei Nostri. La strada da fare è ancora lunga e impervia, però la partenza fa ben sperare.