Mutilated By Zombies è un nome che basta ed avanza a spiegare tematiche, intenzioni e genere di una band che non fa mistero di ispirarsi agli anni d’oro del Death Metal americano, nel bene e nel male, una dimensione a cui aderiscono estremamente bene, forse pure troppo.
“Script of Anguish” è un disco valido, suonato con del vero talento, incorniciato in una produzione particolare e incorniciato da una copertina vincente, specie in relazione alla proposta musicale.
Nel complesso i Mutilated By Zombies esprimono molto eloquentemente le loro influenze: il Death anni ’90 di matrice americana emerge ad ogni riff, ad ogni blast beat e ad ogni strofa urlata in maniera animalesca. Tutto molto bello se non si cerca innovazione, personalità o colpi di genio ma un sound figlio di un periodo fra i più floridi del metal estremo.
Fra un riff downtempo alla Immolation, un contrappunto dal sapore Suffocation e qualche timido accenno a cose più tecniche dal sentore Cryptopsy, si infila qualche idea che scimmiotta band un po’ più complesse come i Gorguts e Death, rischiando però di creare un minestrone poco chiaro e coeso riguardo la direzione che la band vuole prendere, rendendo alcuni brani totalmente differenti rispetto alla proposta generale della band (vedi “Binge and Purge“, “Crippling Despair” e “Sentry of Sleep“).
Lascio la produzione come ultimo punto in quanto può veramente fare la differenza nell’ascolto di questo lavoro. In maniera abbastanza particolare e inusuale, le chitarre vengono lasciate leggermente indietro in beneficio del basso, che emerge prepotentemente e, complice l’ottima esecuzione, ha grande lustro in più occasioni. Se il vi piace il sound che ricorda “Come Death“dei Blood Red Throne ma svecchiato di una decina di anni, questo disco fa esattamente per voi.
I Mutilated By Zombies sono una band con influenze evidentissime, di altissimo spessore, una capacità tecnica notevole e quella che a parere mio sembra una consapevolezza stilistica lodevole. Una band che senza voler inventare nulla suona quello che ama mi colpisce sicuramente più positivamente di una band che prova a lanciarsi in qualcosa di sperimentale senza realmente averne la stoffa.