“A New Horizon” è un disco che arriva dritto al punto, sottolineando che in questi otto anni di carriera, i Komatsu hanno creato un’alchimia veramente forte ed efficace.
La band originaria di Eindhoven parte subito a bomba con un riff spaccaossa e mette subito in chiaro le proprie intenzioni, lasciando però alcune sorprese ben nascoste nel corso dell’album.
Questo “A New Horizon” non è infatti tutto fuzz e cattiveria, ma presenta alcune derive più orecchiabili come la desertica “Infected“, l’atmosferica “Walk A Mile” o la più settantiana “Surfing A Landslide“; brani che rendono l’ascolto più dinamico e meno pesante sull’intera durata del disco.
Fatte le dovute precisazioni, il cuore dei Komatsu è uno specchio di quello che si sente nella vigorosa “I Got Drive“ che apre il disco e che fa da rampa di lancio a “10-4“ che è un’autentica sassata in bocca, uno Sludge Metal malato, pesante e decadente, che si contamina sull’interessantissima “Komatsu“ e sulla title track “A New Horizon“; brani che danno aria a tutte le evidentissime influenze della band.
Pur non avendo reinventato la ruota, questi olandesi hanno attitudine da vendere e le idee chiare su che sound portare avanti. Conciliando le buone idee a una produzione valida ma migliorabile e ad un artwork efficace, hanno proposto un disco valido e sicuramente di discreto spessore, che da una valida prospettiva delle potenzialità della band e di quello che con un pizzico di personalità potrebbe essere un gruppo veramente eccellente.
In attesa di trovarli on the road e di poterli godere live, mi sento di consigliarli caldamente agli amanti di band come Clutch, Alabama Thunderpussy, Vista Chino, Fu Manchu, Black Tusk e Bison.