Nati da un’idea di Laurent Chaulet, frontman dei Mourning Dawn, i Wastes sono un gruppo francese che, due anni dopo la fondazione, ha pubblicato lo scorso 16 giugno il disco di debutto “Into The Void Of Human Vacuity“.
I nostri propongono un Doom Metal nella sua forma più estrema, lenta, malinconica e sporca, ovvero il Funeral Doom, e per farsi aiutare al meglio il suddetto leader della band si è fatto accompagnare da esperti del genere, quali Kostas dei Pantheist, David dei Sordide e Julien degli Ataraxie.
Il disco contiene un unico brano, suddiviso in sette parti dalla durata media di circa sette minuti (se si esclude la prima parte, breve introduzione alle altre) per un totale di 45 minuti. L’artwork è stato curato dal messicano Tony Sandoval e merita una menzione positiva anch’esso, in quanto la copertina risulta ben adatta e collegabile all’offerta della band.
I riff di chitarra lenti e distorti la fanno da padroni per tutto l’ascolto della produzione, aiutati al meglio da una sezione ritmica che segue andature pacate tipiche del genere, pur lasciandosi andare ogni tanto a parti più energetiche come in “Part 6“.
I brani risultano validi nel singolo, ma soprattutto nel complesso, evitando andamenti altalenanti; il punto di forza di “Into The Void Of Human Vacuity” è proprio l’essere un album compatto, convincente e soprattutto efficace, in quanto rimane impresso nella mente dell’ascoltatore, assecondandolo in una voragine cupa ma allo stesso tempo affascinante.
La formazione francese ha quindi sfruttato al meglio la tecnica e soprattutto l’esperienza a disposizione, per un debutto che potrebbe piacere particolarmente agli ascoltatori di Ahab, Skepticism e Mournful Congregation.
WASTES – Into The Void Of Human Vacuity
precedente