“Soundtrack of a Nightmare” è il primo lavoro solista del bassista bergamasco, trapiantato a Bologna, Davide Laugelli.
Da anni attivo nel panorama italiano, il bassista ha collaborato con diversi gruppi, dal glam rock dei lombardi 373°K, e più tardi con gruppi death metal quali i The Burning Dogma, i ferraresi Darisam, gli Electrocution, i Disease Illusion e il gruppo progressive metal Heller Schein sotto lo pseudonimo di No Mercy. La sua carriera solista invece inizia per scherzo scrivendo il jingle “80’s porno style” per una segreteria telefonica, traccia dal groove niente male.
Per questo suo primo lavoro solista, registrato presso il Black Crow Studio di Bologna, si è avvalso della collaborazione di Fausto De Bellis (Revenience, Vitriol) ai synth e Michele Panepinto (Vitriol, Minraud, Deviltry) alla batteria.
Ascoltando l’EP si evince come titolo non fu più azzeccato. Il brano introduttivo, infatti è una rivisitazione del Wiegenlied op. 49 n° 4 “Guten Abend, gute Nacht” di Brahms, la ormai tradizionale ninna nanna cantata per conciliare il sonno e, nel nostro caso, resa più upa ed eterea per introdurci nell’incubo dai cui deriva il titolo. I restanti brani ben si collocano in un ipotetico evolversi della fase REM.
Il viaggio vero e proprio inizia dopo il breve intermezzo de “La Nave di Pietra“, quasi un portale temporale fatto di voci sussurrate dove la nostra mente cade prima di affiorare nell’incubo che l’attende. “A Night at Stonehenge” segna l’inizio dell’incubo vero e proprio: con il suo incedere granitico e tribale sembra trascinare l’ascoltarore fuori dal lago del suo sonno per esporlo a chissà quale monolitico terrore e cieli di galassie lontane in una folle contemplazione del caos primigenio. L’angosciante sospensione ed intermittenza sonora di “Hell with You” lascia invece lo spazio a “Climb the Wrong Mountain“, pezzo conclusivo e più energico dell’EP. La traccia riesce a trasmettere un senso di minaccia e allo stesso tempo di possibile salvezza da questo mondo onirico lontano anni luce dalla nostra “lucida realtà”.
In definitiva “Soundtrack of a Nightmare” presenta dei buoni spunti per un futuro seguito più diversificato e complesso, augurandoci che continui sulla strada tracciata con questo esperimento prog/djent.