Come un torrente che ti scivola addosso e che non puoi fermare… posso definire così GREY HEAVENS,il settimo capitolomusicale dei finnici OMNIUM GATHERUM. La band formata da Markus Vanhala (Insomnium) ormai un decennio fa e che ha portato una “cascata” di melodie e atmosfere che sono,a tutt’oggi, il loro grande e riconoscibilissimo marchio di fabbrica.
GREY HEAVENS è composto di 10 brani uniti come da un filo invisibile con le immancabili strutture melodiche che caratterizzano gli Omnium Gatherum da sempre, con momenti lenti impregnati di grigia e opprimente nostalgia e da parti con cadenze molto serrate con ritmiche davvero che coinvolgono l’ascoltatore dall’inizio alla fine.
“The Pit” e “Skyline” aprono le danze ed è una “doccia” di energia incalzante con parte ritmica massiccia e con ,ovviamenteprimissimo piano da subito le due chitarre di Markus e Jope che rendono onirico questo viaggio musicale.
“Frontiers” è il terzo pezzo si apre con la vocalità cavernosa di Jukka Pelkonen che è uno dei punti di forza di questa band,potete e profonda da spessore aggiuntivo a questo pezzo che annovera tra le sue doti anche una bellissima parte corale cheda più slancio al pezzo.(Ricordo che Frontiers è anche il primo estratto anche il primo video promozionale della band.)
“Majestic & Silence” è forse il pezzo più “buio” e ipnotico dell’intero album,una sorta di trance sonora che ti cattura ma che poi riattiva i sensi con le parti di chitarra. Di sicuro uno dei pezzo di Grey Heavens che preferisco. malinconico,imponente e prepotente nei punti giusti.
“Rejuvenate” ,”Foundation” e “The Great Liberation” hanno diversi punti in comune con band come Amorphis con delle parti di chitarra molto ricercate e con gli spazi dedicati alla tastiera e a un ottima orchestrazione con vari effetti. Se vogliamo trovarciuna pecca sono fondamentalmente degli ottimi brani ma molto simili, ma ugualmente molto piacevoli da ascoltare.
“Ophidian Sunrise” è il pezzo che più mi piace e che secondo me rappresenta in pieno l’evoluzione che gli Omniun Gatherum stanno prendendo.Un amalgama perfetta di tutti gli strumenti e della voce,con dei passaggi di tempo davvero niente male.
Con”These Grey Heavens” torna la plumbea,suadente e struggente malinconia che pervade da sempre questa band. Un capolavoro di armonia.
Ma l’armonia lascia subito il posto all’ultimo pezzo per “Gray Heavens” che si conclude con un altra carica di potenza sonora”Storm Front”,tempi serratissimi con l aggiunta di parti elettroniche che però a me non convince del tutto anche valutandola in chiave live. Ho come l’impressione che sia una canzone ripescata e messa sull’album per far minuti! Non è male ma anche se non ci fosse stata non se ne sarebbe sentita l’assenza! Ma un brano NO ci può anche stare! In definitiva “GREY HEAVENS” è un disco da ascoltare non solo con le orecchie ma anche con cuore e anima… infondo la musica non è altro che un grande e lungo viaggio completamente diverso dagli altri!