Sembrava fosse Doom e invece… E invece eccoci ad assaporare questo Sword Songs come fosse la meravigliosa Narsil, riforgiata millenni dopo essersi spezzata… e che fu poi chiamata Andùril.
Allo stesso modo gli svedesi GRAND MAGUS, attivi fin dal 1996, si sono riforgiati con questo loro ottavo album, mettendo definitivamente da parte l’Heavy Doom per lanciarsi senza timori verso l’Heavy Viking e l’Epic Metal.
L’artwork, opera del noto artista Anthony Roberts, è perfetto per il genere e per questo album, che è stato prodotto da Nico Elgstrand agli Studio Supa di Stoccolma, in Svezia.
Questa virata dei GRAND MAGUS verso il Viking, non è stata presa molto bene dai fan di vecchia data ma di fatto è innegabile che con questo album abbiano saputo coniugare la grande esperienza con la loro mutazione musicale.
Tutti i brani sono solidi,efficaci, colmi di riff granitici ed epici, chorus battaglieri che entrano da subito in testa e che darebbero inizio ad un forsennato headbanging anche da parte di un albero secolare!
Freja’s Choice apre potente ed aggressiva, le ritmiche sono possenti, il tutto esaltante e di grande impatto. La seguente Varangian farebbe smuovere anche una mummia, tanto è incalzante e potente e credo proprio diventerà uno dei classici dei GRAND MAGUS. Memorabile!
Con Forged In Iron – Crowned In Steel viene toccato l’apice di questo album: cambi di ritmo, la voce di JB eccezionale, puro Viking che ti fa venir voglia di brandire Andùril gridando:
“Bringing ! Viking Metal , Bring You To Your Knees! Viking Metal, a Warrior’s Decree!
Viking Metal,Death Is Victory! Forged In Iron, Crowned In Steel! Viking Metal !
Born For Battle è molto evocativa, pronta per la battaglia e Master Of The Land porta la nostra mente i Bathory di Blood Fire Death e i Manowar.
Last One To Fall, orecchiabile e veloce, sembra scritta a due mani da Johnny Hedlund e Kai Hansen, tanto è granitica e richiamante alla mente i Blind Guardian, mentre Frost And Fire si avvicina al brano di apertura.
Con Hugr i GRAND MAGUS si concedono una pausa strumentale con cupi arpeggi che cercano, come l’acqua tranquilla di un fiordo, di cullarci e prepararci per la finale Every Day There’s A Battle To Fight.
Questa traccia è quella in cui è molto evidente il grande richiamo e il doveroso tributo ai grandi Bathory dell’era Viking e con questo pezzo raggiungono un’epicità emozionante e struggente: un anthem epicissimo, cadenzato, con la voce che si esprime chiara, emozionante e che sottolinea ogni parola…
Con Sword Songs i GRAND MAGUS sono andati oltre, confezionando un album di alto livello, ispirato, epico, esaltante e che di certo diventerà un classico, con grande riscontro anche durante i loro live.
E questo album dimostra quanto l’Heavy metal sia un genere sempre pronto a riforgiarsi, adattandosi a seconda dei musicisti ed artisti alle loro diverse personalità, pronti ad emozionarci e a coinvolgerci. Grande album questo Sword Songs e, permettetemi questo gioco di parole, sempre Grandi i Magus!