L’Italia e il Doom sono legati in un modo quasi alchemico, il cosiddetto “Dark Sound” italiano è ormai un vero e proprio filone di gruppi divenuti cult, ancora oggi apprezzato e amato da una schiera di cultori del macabro.
Non scordiamoci, infatti, che i leggendari Death SS, avanguardia del Metal italico, sono proprio derivativi di un immaginario composto da sonorità horror e lugubri, che Paul Chain riuscirà poi ad espandere in modo folle nei suoi vari progetti.
La lista di nomi potrebbe veramente continuare in eterno, dagli epici Gothic Stone e ThunderStorm ai catacombali Suum e Doomraiser, senza tralasciare L’Impero Delle Ombre, Black Inside, Black Oath e così via.
Possiamo quindi affermare con certezza che, quando un gruppo italiano, come i protagonisti di questa recensione, pubblica un album appartenente al filone sopracitato deve confrontarsi con autentici giganti della scena, ma i milanesi “3 Dreams Never Dreamt” riescono a non sfigurare affatto, proponendo un sound in grado di catturare l’ascoltatore, trascinandolo in una melanconia piacevole ed emozionante che saprà certamente regalarvi più di un momento da “pelle d’oca”.
“Another Vivid Detail” è il secondo lavoro di questo promettente quintetto e si tratta di un concept album i cui testi ruotano attorno ad un circo e i suoi particolari – e, aggiungo, suggestivi- personaggi tra cui figurano anche i protagonisti del precedente lavoro.
La vena teatrale è piuttosto accentuata e conferisce una forza emotiva con pochi eguali, tanto che viene pure difficile scegliere degli highlights: in mezzo a un album ove ogni brano ha una sua personalità ed un enorme lavoro dietro la preferenza è dettata unicamente dalla sensibilità e dai gusti di ognuno.
Dalla possente “The Black Dressed Clown”, all’emozionante “May”, alle favolose melodie di “J. Doe” o della title track siamo al cospetto di una tracklist di tutto rispetto, da ascoltare con attenzione più e più volte, cogliendo le varie sfumature dell’album.
Ci troviamo infatti dinanzi ad un’opera che cresce con gli ascolti e che ci invita ad imparare ed apprezzare sempre più gli azzeccati arrangiamenti dei brani, le emozionanti linee vocali e il gusto crepuscolare delle melodie, il tutto supportato da una produzione potente che contribuisce all’atmosfera dannata di questo lavoro.
Mi auguro che il Metal italico riesca a guadagnarsi sempre più riconoscimenti in ambito internazionale, vista la qualità di certe produzioni, che testimoniano il valore della nostra penisola.
Sfortunatamente non è mai stato facile uscire dall’underground, ma invito tutti ad approfondire con ricerche mirate alla scoperta dei nostri talenti, perché vi assicuro che sapranno donarvi, come nel caso di quest’album, momenti di musica ispirata ed emozionante.
Decisamente promosso, quindi, questo secondo lavoro, che non solo rappresenta un passo avanti rispetto al precedente, ma pone anzi delle promettenti fondamenta per il futuro, che mi auguro ci regali altri lavori di questo calibro da parte dei “3 Dreams Never Dreamt”.
Tracklist:
01 Interconnections
02 The Black Dressed Clown
03 The Ballad Of A.
04 May
05 The Dance
06 J. Doe
07 The Antipodist
08 3:46 The Moon Of The Last Day
09 The Poet
10 Save Me From Myself
11 Another Vivid Detail