Ed eccoci all’attesissimo e agognato ritorno dei Novembre.
Dopo ben 8 anni di silenzio e continue preghiere da parte dei fans, ritornano in studio di registrazione e ci regalano URSA. Il loro 7° lavoro.
Le aspettative, devo essere sincera, sono altissime e tutti i fans , fremono e tremano in attesa l’uscita di URSA!
Se contiamo capolavori del calibro di Novembrine Waltz, Arte Novecento,The Blue (tanto per citarne alcuni) l’eredità che si portano sulle spalle è paragonabile, in termine di aspettative, all’attesa di questo nuovo capitolo della loro carriera. Negli anni di pausa musicale la band ha avuto alcuni periodi “bassi” tra i quali la fuori uscita dalla bands da parte di Giuseppe Orlando, lo storico batterista, che abbiamo sempre accomunato all’anima e il cuore pulsante dei Novembre e che ci sembrava una parte inscindibile dalla band. Ma purtroppo ci sbagliavamo ..ma,come si dice” the show must go on”!
ed ecco che la formazione della band si trova ad così essere rinnovata. Al fianco di Carmelo Orlando, fondatore della band troviamo l’immancabile Massimiliano Pagliuso, membro stabile della band dal 1997 e la line-up 2016 è completata da Fabio Fraschini, già bassista sull’album “Materia” e da David Folchitto (Stormlord) alla batteria.
Come dicevo, le aspettative sono tante ma posso affermare che con “URSA”, i Novembre hanno, ancora una volta, superato se stessi e ci regalano un disco che difficilmente riusciremo a levare dallo stereo e dalla nostra mente. Un disco che sa tessere una ragnatela formata da dei sottili fili di cristallo, invisibili ma che ci catturano, e inevitabilmente ci abbandoniamo ad essi.
Ci troviamo davanti a un lavoro coinvolgentemente unico nelle sue atmosfere sognanti, intense e con quello strato di vellutata malinconia come in “Australis“, superba e magica. O in canzoni come, la magnifica “The Rose” o “Easter” prefettamente nello stile “Novembre”, con le sonorità che li hanno resi famosi e, che, senza ombra di dubbio, li han resi la miglior band italiana nel loro genere e non solo, e che ne ha ispirato, negli anni, moltissime altre.
Tutto questo senza mai tralasciare i riff decisamente più grintosi e veloci come in “URSA” con i suoi toni serrati e cupi che poi si aprono in una parte melodica davvero strepitosa e il canto si fa da lamentoso a quasi,e sottolineo quasi, decadentemente romantico.
La voce di Carmelo è come una sorta di “Barca di Caronte” che ci guida attraverso tutto l’ album e ci spinge in meandri sonori che, probabilmente, passerebbero passati in secondo piano. Ad esempio tutte le intersecazioni e i cambi tempo di tutta la parte strumentale , o con i superbi accavallamenti strumentali ai quali ci hanno sempre abituati, ripresi nella maestosa “Bremen” o in “Annoluce”. A quest’ultima viene aggiunto quel tocco di “freddo” internazionale che non guasta mai ,quando si parla di Atmosfere doom ,mi riferisco alla partecipazione di Anders Nyström degli svedesi KATATONIA. Assolutamente magnifica.
I Novembre in conclusione con URSA sembra abbiano una maturità nuova, meno introspettiva nel songwriting, ma più “attenta” e profonda verso ciò che ci circonda nella nostra quotidianità, una visione veritiera della nostra società in tonalità oscure e fredde.
“URSA” sembra quasi una sorta di monito,o forse dovrei dire, nuova consapevolezza, verso tutto ciò che nella nostra società non va per il verso giusto.
In definitiva un album da avere e custodire!
Ricordiamo che URSA uscirà il prossimo 1 Aprile via Peaceville Records in versione cd e l’immancabile versione LP.
1 commento
Veramente un capolavoro…
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