A due mesi dal concerto alla Festa Della Birra di Fabrica di Roma in una notte di calda estate, davanti a numerosi spettatori, anche questa volta gli Stratovarius hanno dimostrato di essere una garanzia: quando si tratta di loro, non possiamo fare altro che aspettarci un live ricco di emozioni. Prima delle cinque date ufficiali nella loro madre patria, fanno nuovamente tappa in Italia, questa volta all’Alcatraz di Milano, con un prezzo del biglietto decisamente degno dei pionieri del Power Metal Finlandese e per uno show dedicato all’intera esecuzione dei brani dell’album “Visions”, uno dei loro migliori lavori che compie appunto nel 2017 i 20 anni dalla pubblicazione.
Appena arrivato mi coglie di sorpresa il fatto che sia stato sfruttato il Palco B anzichè quello più grande, ma la gli animi si sono risollevati grazie alla maestosa copertina di “Visions” sullo sfondo e a tutta la platea decisamente piena prima delle ore 21:00, momento ufficiale di inizio dello show, che per i successivi 90 minuti ci ha fatto scatenare e cantare tutti insieme, rievocando diversi bei ricordi. La scaletta, per gli appassionati della creatura di Timo Tolkki, autore di tutti i testi dell’album e ormai non più presente da tempo nella band (della lineup di vent’anni fa sono rimasti soltanto Timo Kotipelto e il tastierista Jens Johansson), ormai dovrebbe essere nota. Un boato assordante del pubblico accompagna le note iniziali di “The Kiss Of Judas” e la band è carichissima, anche Timo che, nonostante sia evidente non essere più lo stesso di vent’anni fa, è stato comunque autore di una grande performance. Tuttavia, secondo varie voci, pare sia rimasto afono a fine concerto e che non fosse già particolarmente in forma, rischiando quasi di saltare lo show per problemi di salute. Doppi applausi per la tenacia dimostrata! Il pubblico non si è distratto neanche un attimo, tutti hanno cantato i vari pezzi accompagnando la band, da “Black Diamond“, “Forever Free“, la piacevole e dolce “Before The Winter“, le potenti “Legions” e “The Abyss Of Your Eyes“, che il buon Timo dedica quest’ultima a tutte le donne italiane presenti in sala. Si passa per il divertente duetto ricco di tecnicismi tra chitarra e tastiera di Matias Kupiainen e Johansson nella strumentale “Holy Light“, per poi arrivare all’immensa “Paradise” e alla super ballad strappa lacrime “Coming Home“. Il buon Lauri Porra chiede al pubblico “qual è l’ultimo pezzo dell’album?” e tutti rispondono in coro “Visions”: si conclude quindi la scaletta ufficiale con la maestosa ed elaborata “Visions-Southern Cross“, ma non è finita qui! Il combo finlandese vuole regalarci ancora quattro brani divisi tra i più storici e quelli recenti, a partire dalla bellissima “Forever” cantata in coro da tutti i presenti, “Shine In The Dark“, “Unbreakable” e, dulcis in fundo, l’immancabile pezzo di chiusura, “Hunting High & Low“, dove abbiamo come protagonista una portentosa performance del bassista Porra e Kotipelto che scende dal palco per salutare tutti i fan presenti in prima fila! Si conclude così, forse in anticipo rispetto al previsto, un magnifico show di una delle band che ho amato fin dall’adolescenza, annunciando il prossimo ritorno in Italia nel 2018 per il tour di supporto del nuovo album che uscirà, appunto, l’anno prossimo. A fine concerto abbiamo cercato di strappare qualche autografo e foto con i membri della band, ma sfortunatamente la salute di Timo li ha costretti a dirigersi subito verso l’aeroporto. Gli auguriamo di rimettersi in forma al più presto per tornare ad emozionarci!