Reduci da un tour quasi completamente sold out, i Powerwolf tornano finalmente in Italia.
Ad accompagnarli, due band tutt’altro che casuali: i tedeschi Kissin’ Dynamite, che già avevano preso parte alla deluxe edition di “The Sacrament of Sin” con la loro splendida versione di “Let There Be Night”, e gli svedesi Amaranthe, che con la loro riproposizione elettro/dance di “Army of the Night” avevano in egual modo contribuito ad arricchire l’ultimo spettacolare album dei tanto attesi headliner.
Kissin’ Dynamite
Entrando nel Live a performance iniziata, la sensazione è quella di essere stati catapultati indietro nei meravigliosi anni ’80. Ad esibirsi sul palco sono i Kissin’ Dynamite, band hard rock dall’estetica quasi sleaze, che per movenze, look e presenza scenica sembra ricordare i tempi d’oro di Faster Pussycat, Tigertailz e Pretty Boy Floyd.
Con il loro hard rock addolcito da influenze glam, ma reso aggressivo da un tocco sleaze, Hannes Braun e compagni portano una ventata di adrenalina che infiamma subito il Live, quasi del tutto al completo, nonostante siano solo le 19:30. I fan della band sono numerosi, il che lascia presagire che questa accoppiata con i Powerwolf sia stata davvero vincente.
Con il suo look alla Sebastian Bach, e la sua voce camaleontica, a tratti caldamente melodica, ed a tratti echeggiante le inarrivabili sonorità del frontman degli Skid Row, i Kissin’ Dynamte ci regalano una performance davvero impeccabile e trascinante, riproponendo principalmente successi tratti dai loro due ultimi album (“Ecstasy“e “Generation Goodbye“).
Davvero un peccato che la poliedrica voce di Braun non sia tornata in scena poco più avanti per un’ospitata con i Powerwolf sulla meravigliosa ballad “Let There Be Night“.
Setlist:
I’ve Got the Fire
Somebody’s Gotta Do It
Highlight Zone
Love Me, Hate Me
Waging War
You’re Not Alone
I Will Be King
Flying Colours
Amaranthe
Di fronte ad una venue sempre più gremita, salgono sul palco gli Amaranthe.
La band è estremamente curiosa, sia dal punto di vista della formazione, sia dal punto di vista delle sonorità. Si tratta infatti di una female fronted band, in cui la voce femminile (non lirica) viene controbilanciata da una seconda voce maschile metalcore, e da una terza voce (anch’essa maschile) più pulita e melodica. Il sound è allo stesso modo molto variegato: un pizzico di power (soprattutto per quanto concerne la voce di Elize Ryd), seconda voce e chitarre nettamente metalcore, ed un tocco di dance/elettronica, a creare un mix piuttosto inusuale, ma che funziona. Potenti e provocanti, gli Amaranthe sembrano essere scesi da un’astronave aliena, capeggiati dalla bella Elize che, col suo vestitino in latex , sembra essere appena uscita dalla copertina di un fumetto sci-fi anni ’80.
Di fronte a dei fan ormai in delirio (forse per il bel vestito di lei, forse per gli addominali della componente maschile), gli Amaranthe ripropongono pezzi prevalentemente tratti dai primi album, toccando solo marginalmente l’ultimo nato, “Helix“.
Setlist:
Maximize
Digital World
365
1.000.000 Lightyears
Hunger
Amaranthine
GG6
Dream
Drop Dead Cynical
Call Out My Name
The Nexus
Powerwolf
Il Live è insolitamente strapieno quando arriva il turno dei Powerwolf: una massa (o meglio una metal mass) umana che tocca praticamente qualsiasi genere ed età.
Tra i “fedeli” (tatuati, truccati e vestiti a tema), mi sento decisamente una “profana”: non avevo mai assistito ad uno show dei Powerwolf, ma consigliata da chi li aveva visti più volte, ed incuriosita dal loro ultimo album, ho finalmente deciso di andarli a vedere.
Oltre alla spettacolare scenografia (volta a mettere in evidenza anche il batterista ed il tastierista, di solito relegati a margine o a fondo palco), agli effetti luce curatissimi e sensazionali, ad un trucco assolutamente gotico e ai teatralissimi costumi di scena, quello che rende unica questa band sono due cose: la presenza scenica e la capacità straordinaria di coinvolgere il pubblico.
Attila è uno showman nato, e descrivere ciò che riesce a fare durante la serata è davvero impossibile a parole: più che ad un concerto sembra di assistere ad spettacolo lirico rock, magistralmente condotto da attori dall’espressività e dalla vena comica innata.
Ottimamente supportato dai compagni, e con la complicità di un buffissimo e scatenatissimo Schlegel, Attila riesce a far cantare ogni singola sezione della venue (dando spazio anche ai VIP, ed alla scale … perché sì, a suo dire, le scale non sono la balconata, e se lui ordina solo la balconata, che balconata sia!!!). Il frontman ipnotizza letteralmente il pubblico, che gesticola, canta, urla salta, seguendo alla lettera le indicazioni del suo direttore d’orchestra.
Musicalmente, il gruppo parte un po’ in sordina: i suoni alla voce non sono ottimi ed Attila sembra abbia bisogno di scaldarsi un po’. Una volta entrati nel vivo, però, i Powerwolf non deludono, presentando una scaletta davvero ottima e variegata, in parte composta dai brani più gettonati dell’ultimo album (“Demons Are a Girl’s Best Friend“, “Incense & Iron” ecc …) ed in parte composta da classici come “Blessed & Possessed” e “We Drink Your Blood“.
La setlist regala anche alcuni momenti più “intimi” con le due meravigliose ballad “Let There Be Night” e “Where the Wild Wolves Have Gone“.
Il pubblico del locale è assolutamente fenomenale, dall’inizio alla fine, e anche dalla quinta fila si può scorgere la band visibilmente emozionata e gasata per l’accoglienza italiana che, proprio come sottolinea Attila, rimane davvero una delle migliori d’Europa.
Al termine dello show, la sensazione che rimane è quella di avere preso parte ad un’esperienza, a due ore di intrattenimento puro, con l’atmosfera giocosa e rilassata di una serata tra amici. Reduci da questo incredibile successo, ci aspettiamo che la band torni presto in Italia, magari proprio al Live Club.
Setlist:
Lupus Daemonis (Intro)
Fire and Forgive
Army of the Night
Incense & Iron
Amen & Attack
Let There Be Night
Demons Are a Girl’s Best Friend
Killers With the Cross
Armata Strigoi
Blessed & Possessed
Where the Wild Wolves Have Gone
Resurrection By Erection
Stossgebet
All We Need Is Blood
We Drink Your Blood
Lupus Dei
Sanctified With Dynamite
Coleus Sanctus
Werewolves of Armenia
Wolves Against the World (Outro)