Incontrare e sentire finalmente il chitarrista di una delle band chi mi hanno cresciuto e plasmato per quello che sono ora è stato veramente eccitante ed entusiasmante. PHIL CAMPBELL, chitarrista degli inossidabili Motörhead, ha fatto tappa con il suo mini tour in Italia a Parma al Campus Industry. All’annuncio della data mi si sono rizzate le orecchie e ho preparato mentalmente gli occhi e le orecchie per rivedere e risentire Phil ancora una volta.
Arrivo puntuale all’apertura del cancello, avendo già un’idea di come potesse andare la serata. Ci fanno entrare e il tutto è pronto per far salire la prima band sul palco: i Beggars on Highway giocano in casa con uno spettacolo di circa 40 minuti di puro Rock ‘n’ Roll tirato e sudato. Cinque ragazzi con una bella presenza sul palco, che si muovono e si scatenano il giusto per rendere il tutto un bello spettacolo.
Passano il testimone ai Chained, gruppo partito principalmente come tribute dei famosi Alice in Chains per poi passare alla composizione di pezzi inediti da dare in pasto al pubblico. Il gruppo ha molto mordente, con i loro riff cadenzati e ricchi di sound pastoso dato dalle accordature abbassate. Tirano fuori un misto tra Grunge, Alternative e Metal con una voce pulita con toni caldi e decisi anche se, in certi momenti, non riescono ad amalgamare la linea principale di voce con il resto della canzone tendendo ad essere un po’ il tutto sottotono. Una mezz’ora secca per loro per passare ai Racket, con membri della band thrash italiana National Suicide. Un suono tagliente e ritornelli decisi in puro stile Thrash ma mantenendo comunque uno stile anni ’80.
L’attesa è finita,vengono spostati gli amplificatori delle precedenti band e spunta un case con scritto “Phil Campbell Motörhead“, con sopra una 4×12 Marshall e il suo Gurus di casa italiana Cicognani. Anche se per anni ha sempre usato Marshall anche ora mantiene sempre il suo suono corposo e tagliente. Il gruppo inizia, con un Phil spaccone e tirato che dopo ben 32 anni vissuti intensamente nei Motörhead, e dopo aver “digerito” la morte del nostro caro Lemmy, ha preso la sua chitarra e ha continuato a suonare prendendo con se tre dei suoi figli (Todd, Dane, Tyla) e il cantante Niel Starr. Partono con Big Mouth, il loro singolo uscito sulla pagina per poi andare su alcuni classici dei Motörhead come Orgasmatron, Eat the Rich, Goin to Brazil, R.A.M.O.N.E.S e Rock Out (con siparietto simpatico offerto da Niel con un fan delle prime file, in occasione delle parole “Cock out” nel ritornello, riferendosi semplicemente ai loro “volatili”). La setlist ha incluso cover di altri gruppi (Sharped Dress Man degli ZZ Top, Sweet Leaf dei Black Sabbath, Heroes di David Bowie e Silver Machine degli Hawkwind) per poi tornare alla band madre con una violenta Ace Of Spades che ha scatenato il pogo tra il pubblico, rinfrescando la serata. Il live si conclude con un paio di altre canzoni inedite inserite nell’EP e una Killed By Death finale che ha fatto ricordare a tutti quando la cantava il nostro caro Ian Kilmister, con il suo timbro sporco in sella alla sua moto nel loro più famoso video.
Per concludere la serata è stata una bella folata di Rock ‘n’ Roll in una città come Parma in cui se ne sente la mancanza, una “celebrità” come Phil che sbarca nella nostra cara città mancava e speriamo di averlo accolto con lo stesso calore e la forza che ha messo lui sul palco del Campus Industry.