Ieri, 14 marzo, è arrivato il momento per gli americani ANTHRAX di venire a suonare a Trezzo sull’Adda per la loro terzultima data del mastodontico tour Among The Kings, incentrato sui 30 anni di vita dell’album “Among The Living“.
Una volta arrivata al Live Club di Trezzo sull’Adda, dove si è svolto l’evento, ho potuto incontrare Joey Belladonna ed intervistare il chitarrista Jonathan Donais. Mi sono poi recata all’interno del locale, e ho osservato con curiosità il fatto che ci fossero solo un centinaio di persone ad aspettare la band di apertura, i THE RAVEN AGE.
I giovani inglesi, che personalmente avevo ascoltato giusto per non arrivare impreparata al concerto, hanno incominciato puntualissimi come da scaletta alle 20 spaccate; nonostante da disco non mi fosse piaciuto molto il genere melodic che propongono, devo ammettere che vale la pena di vederli live: i suoni e la tecnica non erano affatto malvagi, e il fatto che ad ogni breakdown si mettessero a scapocciare tutti in contemporanea ha fatto esaltare (anche se per pochi secondi) anche coloro che erano lì solo per il puro thrash. In ogni caso il contatto con il pubblico è stato sempre presente ed in un certo modo affettuoso, sul palco hanno saputo muoversi bene e anche musicalmente parlando sono rimasta colpita dalla bravura del cantante e di tutti gli altri membri.
Dopo una quarantina di minuti hanno salutato i fans, e il tempo di vederli scendere dal palco che l’aria si era già fatta più pesante.
I nostri cari Anthrax si sono fatti attendere per più tempo del previsto, ma quando finalmente hanno iniziato è diventato impossibile muoversi e purtroppo io, dalla bassezza del mio metro e 63, sono stata sopraffatta da tutti i thrasher capelloni che avevo di fronte: essenzialmente ho visto poco o nulla.
Affidandomi ai miei polpacci di ferro sono riuscita (in punta di piedi) a scorgere mano a mano tutti i membri della band, che sono saliti sul palco con una potenza tale da travolgere le orecchie di chiunque nei paraggi; come già detto, il tour è dedicato ai 30 anni del loro ‘album di punta’ “Among The Living”: per cui è stata l’omonima canzone ad aprire le danze.
Non c’è molto da dire in realtà; cosa si può criticare a chi solca palchi internazionali da più di trent’anni? Nonostante la formazione attuale veda come chitarrista Jonathan Donais, che è negli Anthrax solo da qualche anno, anche lui tiene testa agli altri pilastri della band senza tirarsi indietro.
C’è stato solo un piccolo disguido tecnico durante l’inizio di “A.D.I./Horror of It All“, che ha visto Belladonna cantare a microfono spento per qualche secondo, ma per il resto ci hanno regalato tutto l’album dell’87 mantenendo la stessa carica dall’inizio alla fine. Dopo un piccolo break sono ritornati sul palco esaltando il pubblico con classici come “Madhouse” o la più recente “Blood Eagle Wings“.
Fatto sta che il Live Club è stato saturo per tutto il concerto, addirittura c’erano persone vicino all’uscita dei bagni e vicino agli stand del costoso merchandise.
Una serata assolutamente indimenticabile e un concerto di cui andare fieri di aver visto. D’altronde, sono entrata con aspettative molto alte e uscita ampiamente soddisfatta, sia per quanto riguarda i The Raven Age, sia per uno dei leggendari Big 4 del Thrash Metal.