In occasione del tour europeo di ANIMALS AS LEADERS, INTERVALS e PLINI, siamo andati all’ex mercato all’ingrosso di Gorizia per gustarci questa serata sperimentale ed assolutamente strumentale.
La location è particolare, una volta entrati non ci si rende conto effettivamente di come siano organizzate le cose, ma con un po’ di impegno ed immaginazione, si riesce ad orientarsi e il contrasto fra il contorno prettamente Urbex e il castello che fa capolino fra i palazzi adiacenti è molto suggestivo.
Una volta entrati e ritirato il pass faccio qualche parola con amici e conoscenti presenti e vengo avvisato di un piccolo incidente riscontrato da Aaron Marshall. Il giovane chitarrista degli Intervals infatti si è tagliato l’indice sinistro durante il buffet pre concerto, ma niente paura, lo stoico Aaron è salito regolarmente sul palco, per ben un set e mezzo prima che il dito lo costringesse a fermarsi definitivamente. Avete letto bene, un set e mezzo, poichè Aaron oltre essere mente e corpo degli Intervals è anche il chitarrista ritmico di Plini e viceversa Plini è chitarrista ritmico degli Intervals, una soluzione pratica e molto divertente e l’affiatamento generato dai due è coinvolgente e genuino.
Il primo set della serata inizia un po’ in ritardo ma regala grosse emozioni. Plini è estremamente coinvolgente, mistico, l’enorme dubbio che potesse non rappresentare adeguatamente la sua musica dal vivo, svanito in un paio di note, magico e sereno. Ciò che mi ha fortemente colpito insieme alla perizia con cui suonava le sue funamboliche canzoni è l’enorme energia positiva che ha trasmesso a pubblico e compagni di band, davvero una bellissima sensazione.
Dopo un rapidissimo cambio di line up ecco pronti gli Intervals, Aaron intrattiene il pubblico raccontando la simpatica storia di come si è ferito, scusandosi per gli eventuali errori. Partono subito decisi e per una buona mezzora Aaron tiene duro, stringe i denti e mostra un gran carattere nonostante difficoltà e dolore fisico. A conti fatti la menomazione non ha minimamente influito sulla prestazione, purtroppo però la ferità si è riaperta a metà show costringendo i nostri giovani eroi a salutare il calorosissimo pubblico.
In palese ritardo sulla tabella di marcia, gli Animals As Leaders iniziano dopo un lunghissimo cambio palco. La prima parte dell’esibizione è incredibilmente scura, per poi aprirsi in un gioco di luci incredibili proiettate su tutta la collina del castello di Gorizia, un effetto scenico incredibile, avrebbe meritato l’attesa già solo questo. Invece c’è tanta musica e tanta sostanza, il trio sciorina una maestria e qualità disarmante. Come da manuale i due chitarristi e il funambolico batterista mettono in piedi uno show al limite del fisicamente possibile. Che dire, gli Animals As Leaders sono incredibilmente complessi ed intricati, forse non alla portata di tutte le orecchie e magari un po’ dedicati a chi ama il virtuosismo della chitarra, ma sicuramente un gran bel vedere e sentire. Tosin Abasi e compagni hanno dato prova di non essere una meteora ma di aver preso la loro fetta di storia nell’ambito del Prog estremo.
