Alice Cooper, il maestro del horror rock show, che da più di 40 anni intrattiene i fan di tutto il mondo con i suoi concerti horror teatrali, è arrivato anche da noi per il suo spettacolo ‘A Night with Alice Cooper’. Oltre alla data all’Alcatraz di Milano, noi di Metalpit, abbiamo avuto l’onore di seguirlo anche nella data di Ljubljana, la capitale slovena, che sta attirando sempre più pubblico straniero ai concerti che organizza. Anche in questo caso non si è smentita e sui circa 4000 spettatori presenti, moltissimi sono arrivati dalla Croazia e dal Nord Italia.
Lo spettacolo è iniziato verso le 20.45, con un quarto d’ora di ritardo sul previsto e si è svolto presso la Dvorana Tivoli, arena di riferimento della capitale slovena già da 50 anni. In questo luogo si sono succedute negli anni band di spessore internazionale, come gli Iron Maiden, i Deep Purple, i Dream Theater e molte altre. È stato invece un battesimo per Alice Cooper, che non ha mai suonato in Slovenia nella sua lunga carriera. Cooper, che non ha assolutamente bisogno di presentazioni, accompagnato da musicisti di grosso calibro, ha letteralmente fatto impazzire il pubblico presente. Con Black Widow la band ha accolto in piena potenza i fan che riempivano l’arena. Hanno poi proseguito con le hit degli anni ’70 No More Mister Nice Guy e Under my Wheels. La band che accompagna Alice Cooper, composta oltre che dal bassista Chuck Garrick e dal batterista Glenn Sobel (giá batterista dei Sixx:A.M.), puó vantare la presenza di ben tre chitarristi, Ryan Roxy, Tommy Henriksen e la bellissima e biondissima Nita Strauss, che strappata alla sua band originale delle Iron Maidens, sostituisce egregiamente la sua predecessora Orianthi. Non é mancata più avanti in scaletta la canzone di Cooper più famosa, Poison. Da qui in poi lo show musicale si trasforma in vero e proprio teatro. Vediamo Alice uscire da un cubo rosa vestito con una tunica bianca tutta sporca di Sangue. Con Feed my Frankestein fa la sua comparsa il famosissimo mostro, alto quasi quattro metri che corre su è giù per il palco (molto agilmente nonostante la stazza). Fa la sua apparizione l’infermiera (interpretata da sua moglie Sheryl) che dopo averlo sedato e avergli messo la camicia di forza, lo porta insieme a un collaboratore alla ghigliottina. Durante tutte queste scenette ovviamente la musica continua con Guilty, Cold Ethyl e Only Woman Bleed. Quando la ghigliottina esegue il suo compito e taglia la testa a Cooper, con il boia che la mostra fiero al pubblico, cala il silenzio e si spengono le luci.
Quando l’illuminazione ritorna, vediamo sul palco una spessa coltre di nebbia, che ci fa capire di essere nell’aldilà. Inizia il tributo ai morti degli Hollywood Vampires ( club esclusivo fondato da Cooper negli anni 70). La band ci fa sentire Pinball Wizard dei The Who, in onore di Keith Moon, batterista della band britannica, Fire di Jimi Hendrix, Suffragette city di David Bowie, per terminare con The Ace of Spades in onore dell’indimenticabile Lemmy. Ho letto da varie parti molte critiche su questa parte di concerto, con i fan che si dividono tra chi avrebbe preferito sentire quattro pezzi originali di Alice al posto delle cover e chi invece sposa in pieno questa scelta. Personalmente mi è piaciuto sentire le canzoni in onore di questi musicisti scomparsi, i tributi sono stati veramente ben eseguiti e mi sono stupito di come Alice Cooper ha imitato alla perfezione la roca voce di Lemmy.
Stiamo giungendo alla fine del concerto e arriviamo al momento di altri due capolavori classici, I’m eighteen e School’s Out, che terminano il concerto. Dopo i saluti di rito, con i lanci di plettri, pelli di batteria e strette di mano con il pubblico delle prime file, la band e Alice Cooper ci salutano. Calano le luci, ma tutti sanno che non è ancora finita. Dopo qualche attimo il gruppo torna sul palco per suonare quello che sarà veramente l’ultimo pezzo della serata, intitolato Elected. Alice si presenta vestito con un cappello e una giacca con la bandiera statunitense, da perfetta parodia di candidato alle presidenziali. All’ironicità di Elected si aggiungono anche le figure di Donald Trump e Hillary Clinton, che baciandosi e picchiandosi alternativamente durante tutta la canzone, rendono il finale molto divertente.
Questa è stata la prima volta che ho visto Alice Cooper dal vivo e devo dire che ne sono rimasto veramente estasiato. Buona anche l’affluenza di pubblico, anche se la sala era piena solo in parte. Dopo Ljubljana Alice cooper si è spostato a Milano. A questo link potete leggere il report della data italiana all’Alcatraz di Milano.
QUI potete trovare la galleria fotografica della serata a cura di MANUEL DEMORI