Per tutti gli amanti del rock che viaggiano sul filo dell’horror, è impossibile mancare al Druso, il quale è stato scelto come location per una delle quattro tappe italiane dove si esibiranno i paladini finlandesi del “Monster Rock”, i terrificanti Lordi, che hanno dato alla luce la nona creatura “Killection”. Pronti a trasformare il locale come la casa di “Non aprite quella porta”, spargendo sangue e terrore a ritmo di hard rock, prima di loro suoneranno i loro conterranei Flesh Roxon e i nostri Tarchon Fist, che scalderanno il pubblico a dovere in attesa dei mostruosi headliner.
Quando il locale apre sono presenti soltanto una ventina di spettatori, che rapidamente occupano la prima fila, ma nel momento in cui entrano in scena i Flesh Roxon il pubblico è già aumentato. Accolti calorosamente partono con “Suck My Chainsaw”, dando una scossa iniziale. Dalla nascita in Finlandia nel 2012 hanno pubblicato gli album “Flesh To The Bone” e “Darker Side Of Life”, da cui traggono il repertorio, proponendo un punk rock influenzato dallo psychobilly dettato dalle ritmiche di Nicky Rothen e Tony Narrows, accompagnate dalle spesse corde di Tommy The Mummy al contrabbasso e rafforzate da Thomas Killjoy dietro alle pelli. I pezzi complessivamente hanno un ritmo semplice ma incalzante e, completati dalla graffiante voce di Nicky, detengono una buona interazione che mantiene viva l’esibizione. Inoltre, eseguono la cover rivisitata di Haddaway “What Is Love”. Durante l’esibizione il pubblico è notevolmente aumentato, rispondendo positivamente sino alla conclusiva “God Sent Me To Hell”, la band di Tampere raccoglie meritati applausi per aver ben assolto il compito di aprire la serata.
Setlist:
Suck My Chainsaw
Running Away
Lonely Rider
Out of Control
Born To Lose
What Is Love (Haddaway cover)
Angel
God Sent Me To Hell
Ora è il momento dei bolognesi Tarchon Fist, fondati nel 2005 fondati dall’ex chitarrista-fondatore degli storici Rain Luciano Tattini. Entrando in scena di fronte al pubblico numeroso irrompono sulle note di “Razor From the Abyss”, tratta dal quarto disco “Apocalypse”, pubblicato l’anno scorso. Con loro si apre il libro sacro del puro heavy metal, ogni pezzo proposto corrisponde a una pagina dove sono scritti micidiali riff e fulminanti assoli, scaturiti dalle sei corde di Luciano “LVCIO” Tattini e Sergio “RIX” Rizzo, le dure linee di basso a cura di Marco “WALLACE” Pazzini cementificano la ritmica, mentre Giacomo “JACK” Lauretani pesta su piatti e pelli dando a ogni pezzo una marcia in più. Ovviamente un sound di tale potenza necessita di una voce adeguata, quella di Mirco “RAMON” Ramondo ha un forte calibro ed estensione, oltre a una forte dose di carisma che esalta tutti i presenti, infatti nonostante l’impossibilità di muoversi sul palco quasi completamente occupato dalla scenografia dei Lordi, mantengono un’ottima interazione per l’intera esibizione. Nel corso della loro carriera hanno subito vari cambi di formazione, ma ciò non ha indebolito la loro sinergia. Per coinvolgere maggiormente il pubblico il pilastro fondatore Luciano scende in platea per introdurre l’ultima canzone “Proud To Be Dinosaurs”. Senza dubbio i nostri “dinosauri del rock” hanno fatto capire suonando con grande impegno e passione che il nostro amato heavy metal non invecchierà mai, battendo sempre nei nostri cuori. Raccogliendo forti urla e applausi il pugno di Tarchon può che congedarsi a testa alta, dopo aver tenuto alto l’onore del metallo italiano e spianato la strada ai tanto attesi headliner.
Setlist:
Razor From the Abyss
Knight of Fate
Play It Loud
I’ts My World
Sky Rider
I Stole a Kiss To the Devil
Titan of the Forest
Metal Detector
Proud To Be Dinosaurs
Amanti dell’horror rock, siamo giunti al momento tanto atteso. Durante il cambio palco prende forma la pittoresca e lugubre scenografia con spaventosi teloni, teste di cadaveri, teschi sulle aste e altro. Nel locale ormai pieno di fans la tensione cresce. A un tratto parte “God Of Thunder” dei Kiss, è il preludio, dopodiché l’intro “Radio SCG10” ci fa capire che l’attesa sta per finire, l’atmosfera spettrale è carica di tensione e finalmente i Lordi compaiono in tutta la loro mostruosa bellezza, suscitando grande clamore e irrompendo con “Horror for Hire”, proiettando i fans nel loro orripilante mondo. Il loro repertorio tocca l’intera discografia, dal nuovo “Killection” eseguono “Shake the Baby Silent”, “Like a Bee to the Honey”, “I Dug a Hole in the Yard for You” e altri pezzi che complessivamente riscuotono grande successo. Ovviamente non mancano cavalli di battaglia come “Blood Red Sandman” e “Who’s Your Daddy?”. In questo tour per la prima volta suonano “Granny’s Gone Crazy”, “Devil’s Lullaby”, “Scare Force One”, “The Ghosts of the Heceta Head” vere e proprie “caramelle velenose” che i presenti assaporano avidamente. In generale ogni canzone è acclamata con entusiasmo, il pubblico canta ammaliato dai propri idoli, i quali mescolano la potenza dell’hard rock con la teatralità dell’horror. I loro costumi sono sempre studiati nei minimi dettagli come la scenografia e coreografia che comprende la comparsa di fantasmi, paurose vecchiette, ecc. Mr. Lordi e compagni hanno come sempre una tenuta di palco invidiabile, Mr. Amen è una mummia tutt’altro che raggrinzita, infatti saltella per il palco sprigionando una miriade di riff e assoli senza sosta, mentre il nuovo arrivato Mr. Hiisi al basso risulta ben integrato nella formazione e interattivo coi fans, trasmettendo solide vibrazioni che rinforzano la ritmica. Dalla pedana sinistra Mr. Mana fa tremare piatti e pelli mentre a destra, la scary-sexy Ms. Hella arricchisce il sound con melodie dilaganti dalla tastiera. Ogni componente è parte integrante dello show e tra loro regna una forte coesione. Inoltre, ognuno ha diritto al suo spazio per eseguire l’assolo, ma il mattatore del palco è immancabilmente Mr. Lordi che catalizza l’attenzione tenendo in pugno ogni singolo spettatore, non manca mai d’ironia con la sua voce tetra e roca che penetra nei timpani. Con la celebre “Hard Rock Halleluja” terminano la prima parte del concerto, mentre si ritirano i fans insaziabili reclamano altri pezzi, ma nessuna paura, le terribili creature dopo pochi minuti tornano alla ribalta. I finlandesi concludono la serata con la malefica doppietta “Devil is a Loser”, dove Mr. Lordi spiega le giganti ali da pipistrello e “Would You Love a Monsterman?”, concludendo trionfalmente uno show mostruosamente eccezionale sotto tutti gli aspetti, esaltando i fans dall’inizio alla fine che ripagano i loro idoli con infinite urla e applausi.
Senza dubbio è stata una serata memorabile oltre le aspettative, l’energia dei Flesh Roxon, l’adrenalina dei Tarchon Fist hanno riscaldato al meglio il pubblico, mentre i Lordi hanno trasformato il Druso nel tempio dell’horror-rock, mettendo in scena uno spettacolo strabiliante studiato minuziosamente, soddisfacendo pienamente i fans. Ringraziamo la BA City Factory e tutto lo staff del Druso, per la realizzazione di questo grande evento. Alla prossima!
Setlist:
Radio SCG10
Horror for Hire
The Riff
Midnite Lover
Granny’s Gone Crazy (first time played live since 2012 / partial)
Devil’s Lullaby (first time played)
Shake the Baby Silent
Blood Red Sandman
Drum Solo
Scare Force One (first time played live since 2016)
Like a Bee to the Honey
Naked in My Cellar
Hiisis’s Bass Solo
Blow My Fuse
The Ghosts of the Heceta Head (first time played live since 2008)
I Dug a Hole in the Yard for You
Who’s Your Daddy?
HellaAmen duo-solo
Let’s Go Slaughter He-Man (I Wanna Be the Beast-Man in the Masters of the Universe
Hard Rock Hallelujah
Encore:
Devil is a Loser
Would You Love a Monsterman?