E così è arrivato il grande giorno degli Amorphis. Quando la data è stata annunciata mesi fa sembrava un’attesa interminabile e invece ecco che in un batter d’occhio è arrivato il 31 marzo, il giorno il quale la band finlandese degli Amorphis avrebbe suonato a pochi chilometri da casa mia. Siamo a Solkan, vicino a Nova Gorica in Slovenia, a pochi metri dal confine italiano. Negli ultimi tempi questo piccolo locale chiamato Mostovna, che sorge in un paesino di circa 3000 abitanti è riuscito ad attirare l’attenzione e a far suonare grandi band. Ultimamente sono passati di qua i Children of Bodom, gli Exodus, gli Agalloch, i Crowbar e molti altri: credetemi la lista è veramente lunga.
La serata inizia presto, ci saranno due band ad aprire le danze per gli Amorphis: gli ellenici Poem e i Textures dai Paesi Bassi. Alle 19:00, orario di apertura dei cancelli c’è già gente in attesa. Alle 20:00 precise i Poem salgono sul palco. Il quartetto greco ci delizia con il suo Grunge Metal Progressivo in un locale già abbastanza pieno. I suoni sono ben equalizzati ed il concerto della band riesce a scaldare abbastanza il pubblico, cosa non sempre scontata per un opener. Finito il breve tempo dei Poem e dopo un rapido cambio palco, arrivano sulla scena i Textures. La band di Tilburg con un mix di brutalità, perizia e melodia arriva al cuore del pubblico, che al termine del concerto li acclama a gran voce. I pezzi suonati nella serata sono per lo più presi dal loro ultimo album “Phenotype” uscito poco tempo fa con la Nuclear Blast (Potete leggere qui la nostra recensione). Nella scaletta troviamo fra le altre “Shaping of Single Grain of Sand“, “Illuminate the Train” e “Timeless” che sono prese appunto dall’ultimo lavoro della band, senza però trascurare i vecchi successi del gruppo. Questo è stato il primo concerto dopo cinque giorni per il cantante Daniël de Jongh, che era impossibilitato a cantare a causa di una laringite. Chiacchierando con lui subito dopo il concerto, ha ammesso però che i componenti della band, seppur con una scaletta ridotta se la sono cavata molto bene anche senza di lui. Purtroppo anche per i Textures giunge la fine troppo presto e arriva il momento della band più attesa della serata. Il locale ormai stracolmo di gente attende l’arrivo degli Amorphis osservando i tecnici montare l’allestimento scenico e la strumentazione della band finlandese. All’ultimo momento c’è però stata una brutta sorpresa per noi fotografi: il management della band ha ritirato improvvisamente tutti i permessi di accesso al photopit e non ci sarà la possibilità di fotografare la band, se non rubando di nascosto qualche scatto dal pubblico. Gli Amorphis salgono sul palco e iniziano il concerto con “Under the Red Cloud”, pezzo tratto dall’ultimo omonimo album. La serata continua con altri due pezzi dall’ultimo album, “Sacrifice” e “Bad Blood” per poi spostarsi anche sui pezzi più classici della band. Il frontman della band Tomi Joutsen, con il suo microfono “Steampunk” è in gran forma e interagisce col pubblico (perlopiù femminile) con grande professionalità. La scaletta procede senza soste passando per ben tredici pezzi che vanno a coprire tutta la carriera del gruppo. Con “House of Sleep” termina la prima parte del concerto, che proseguirà subito dopo con gli ultimi tre pezzi “Death of a King”, “Silver Bride”e “The Smoke”. Dopo i tradizionali saluti finali e i ringraziamenti la serata con gli Amorphis volge al termine.
E’ arrivata l’ora di tirare le somme: I Poem si sono comportati bene, anche se si nota la relativa acerbità sul palco con poca presenza scenica, compensata però con la musica suonata alla perfezione. I Textures sono stati a mio avviso il miglior gruppo della serata e sempre più spesso mi accorgo che le band di apertura sono più motivate e in tutti i sensi migliori dei headliner a cui sono di supporto. Sugli Amorphis non c’è niente da dire, sono dei professionisti che recitano alla perfezione la loro parte da musicisti meticolosi e precisi e forse proprio per questa “recitazione perfetta” che li ho sentiti un po’ distaccati da noi poveri umani accorsi a vederli.
Prima di salutarvi vi consiglio di dare un occhiata al sito internet del locale e di rimanere aggiornati sulla programmazione.La zona geografica è perfetta per tutti gli abitanti del nordest che possono evitare di spingersi fino in Lombardia per vedere i loro gruppi preferiti. Il 15 aprile si fermeranno qui i Nile accompagnati dai Melechesh e dagli italiani Embryo. Se poi ci mettete anche il costo della birra a due euro non c’è storia!!!
QUI trovate la GALLERY COMPLETA della serata!!! (Foto MANUEL DEMORI)
Under the Red Cloud
Sacrifice
Bad Blood
Sky Is Mine
The Wanderer
On Rich and Poor
Drowned Maid
Dark Path
The Four Wise Ones
Silent Waters
My Kantele
Hopeless Days
House of Sleep
Encore:
Death of a King
Silver Bride
The Smoke