Sull’onda d’entusiasmo generata da “The Assassination Of Julius Caesar” non ho resistito al richiamo degli ULVER e ad una delle location più belle e particolari probabilmente dell’intero pianeta.
Ho scelto di arrivare presto a Fontanellato, dopo una breve passeggiata a Parma, per potermi godere il contesto in cui è sito il Labirinto Della Masone e sono lieto di averlo fatto.
Una volta passeggiato all’esterno e capito la reale grandezza della location, ho ritirato il mio pass e mi sono apprestato ad entrare nel primo atrio, un delizioso salotto circondato di comodità come un Bistrò, un Pub e tutto il necessario per attendere l’inizio della serata.
Dopo una discreta attesa, al calar del sole, finalmente si apre il secondo cancello e con mia totale sorpresa il pubblico viene indirizzato verso l’entrata del labirinto, all’interno del quale il personale della location e una serie di lampade di carta rendono il tour tanto suggestivo quanto semplice. Alla fine di un percorso abbastanza lungo, ci troviamo all’altezza dell’ingresso e finalmente possiamo percorrere il corridoio che porta al chiostro principale, sede del concerto vero e proprio, con la piramide del Labirinto che troneggia su tutta l’area, leggermente nascosta solo dall’imponente palco.
Non passa molto che il prode Stian Westerhus inizia il suo set personale, fatto di un mix di musica ambient, pop e noise, a tratti molto soave, in altre occasioni più diretto e “difficile”, in definitiva una prova di grande qualità. Oggettivamente parlando, si tratta un musicista con idee chiarissime e molto carisma, capace di tenere il palco da solo e soprattutto di coinvolgere il pubblico.
A questo punto gli ULVER salgono sul palco e si congiungono con il chitarrista norvegese per iniziare il set. La congiunzione delle due esibizioni avviene in maniera delicata, senza il minimo strattone o pausa: Rygg e soci si innestano sull’outro di Stian Westerhus e iniziano il loro set dal principio di “The Assassination Of Julius Caesar“, disco che con la sola aggiunta di “The Future Sound Of Music” compone la scaletta della serata. Set che forse ha leggermente deluso il vasto ed eterogeneo pubblico della band norvegese, ma del tutto prevedibile visto il recente lancio del loro ultimo lavoro. Personalmente mi sarei aspettato un piccolo encore, e magari qualche capolavoro aggiunto giusto per rendere la serata leggendaria, ma la qualità a tutto tondo ha fatto si che lasciassimo la location (ancora una volta, location incredibile) comunque ampiamente soddisfatti.
Gli ULVER rispecchiano in musica ciò che il loro animale totem rappresenta in natura: la perizia, cura, intesa e confidenza fra i membri è palpabile e fatta eccezione per qualche leggerissima sbavatura (praticamente impercettibile nel contesto) la loro enorme qualità ben si sposa con le caratteristiche del lupo. Garm leader, sempre a suo totale agio, guida con enorme carisma e bravura la sua band in un viaggio attraverso sonorità Pop e Dark Wave molto progressive e mai scontate, unendo la realtà da band vera e propria al sound elettronico con una resa generale molto superiore alle mie già rosee aspettative.
A sormontare questo spettacolo uditivo, c’è un’autentica gioia per gli occhi, un continuo gioco di luci e proiezioni che ha messo in atto delle scene inerenti ai brani e alla location (mi viene da pensare che sia stato curato appositamente per l’esibizione al Labirinto Della Masone) che con lo scorrere della scaletta ha lasciato tutti senza fiato.
Il loop di quasi un quarto d’ora con il quale la band si è congedata ci ha riportato sul pianeta Terra, come accennavo, senza un encore a rendere la realtà meno aspra.
Lasciare questo splendido posto dopo un live di tale bellezza è stato un colpo al cuore, ma come sempre, le cose belle durano poco (purtroppo).
Un enorme plauso allo STAFF del Labirinto Della Masone, che ci ha accolti con una gentilezza e competenza mai riscontrate prima e che ha reso questa esperienza ancora più coinvolgente e piacevole.
Tracklist:
Nemoralia
Southern Gothic
1969
So Falls the World
Transverberation
Rolling Stone
The Future Sound of Music (da Perdition City)
Angelus Novus
Coming Home