Per fortuna il meteo inclemente non è riuscito a spegnere il nostro entusiasmo per lo show degli australiani TWELVE FOOT NINJA, capaci di rendere la nostra permanenza al Legend Club un tuffo nella coloratissima barriera corallina.
Una volta sul posto, scongiurata l’enorme coda all’ingresso con una breve sosta al fornitissimo e carinissimo bar del Legend Club, ci siamo buttati a capofitto nella serata: gli ANEWRAGE forti del loro pubblico di casa, hanno messo in atto un ottimo live, energico e sicuro. Il locale, già pieno fin dal primo istante, ha risposto molto positivamente, scaldando l’atmosfera e caricando la band milanese al punto da concludere il set in netto crescendo. Un chiaro esempio di come spigliatezza e disinvoltura possano rendere più godibile il live di una band che magari può non incontrare i nostri gusti musicali.
Cambio palco ed ecco palesarsi l’enorme “perplessità” della serata. Se dovessi raccontare letteralmente il live degli UNEVEN STRUCTURE, mi troverei in enorme difficoltà, perché qualche problema tecnico di troppo e una proposta musicale stereotipata hanno reso l’intero set molto faticoso all’ascolto. L’intro strumentale (di quasi dieci minuti a causa di un problema al microfono) insieme alla generale monotonia delle linee vocali hanno penalizzato moltissimo la band che, strumentalmente parlando, ha avuto alcuni momenti realmente esplosivi. Anche per loro set in crescendo: con lo sparire della tensione la band è riuscita a esprimersi meglio e gli ultimi brani hanno dimostrato una consistenza e un impatto veramente notevoli. Spero di poter dare un giudizio migliore in futuro.
Cadono i teli che coprono la scenografia e in pochissimo tempo i TWELVE FOOT NINJA sono pronti a partire. L’aria è festosa e cordiale, perfino i Roadie mettono allegria. Il concerto inizia con un boato del pubblico e un gioco di luci incredibile che segna una svolta decisiva e – personalmente – inaspettata nella serata.
Il complesso groviglio di generi, influenze e idee che contraddistingue questa giovane band viene enfatizzato in maniera sorprendente in sede live, dove la prestazione dei musicisti è di una precisione e una maestria esemplari. A tutto ciò si aggiunge la scenografia fatta di luci e immagini che, insieme all’interazione con il pubblico, rendono l’esperienza davvero coinvolgente. Gli intermezzi jazz, reggae e più rilassati fanno da collante fra le parti più proprie di generi come Djent e Metalcore, il tutto condito con una varietà vocale veramente sorprendente.
L’estrema rilassatezza della band, il clima spensierato e il grande calore del pubblico hanno fatto sì che la serata diventasse una vera e propria festa, capace di farci dimenticare il temporale. I TWELVE FOOT NINJA hanno guadagnato un nuovo fan (probabilmente più di uno) con la loro coinvolgente allegria: veder la gente ballare, saltare, cantare e ridere nonostante il maltempo, il freddo e l’inizio di serata altalenante è stato un immenso piacere.