- A seguito del bellissimo “Revelations of Oblivion”, gli storici POSSESSED intraprendono un tour che tocca anche l’Italia per due concerti, rispettivamente a Roma e Milano. La prima delle due date, si svolge nella capitale, al Traffic Live Club, da sempre teatro di moltissimi concerti metal nel territorio capitolino. La calata italiana di Jeff Becerra e compagni richiama tanta gente, d’altronde quando si parla dei POSSESSED, si parla di un gruppo di vitale importanza per lo sviluppo del metal estremo e quindi, la serata del Traffic, è un vero e proprio appuntamento con la storia. Ad accompagnare la band americana, i norvegesi NORDJEVEL, autori di un black metal di stampo abbastanza classico. Insomma, gli ingredienti per una serata all’insegna del metal più cattivo e blasfemo ci sono tutti. Vediamo come è andata!
NORDJEVEL
Alle 21.30 spaccate, la band scandinava fa il suo ingresso all’interno di un Traffic già affollato. Senza fare complimenti, il gruppo inizia subito a suonare, con la scaletta che è rivolta principalmente alla nuova fatica discografica della band, “Necrogenesis“, pubblicata a fine marzo. Il black metal suonato dal gruppo è, come detto, piuttosto classico, anche se a tratti, si può udire qualche passaggio leggermente più melodico. Nella formazione dei norvegesi, troviamo una vecchia conoscenza, ossia Thor Anders Myhren alias “Destructhor“, chitarrista dei MORBID ANGEL dal 2008 al 2015, pubblicando con essi, nel 2011, lo sciagurato “Illud Divinum Insanus“. L’acustica del locale non è un gran che, ma il pubblico sembra non farci caso, in quanto, per tutta la durata del concerto, incita la band. Un momento curioso accade verso la fine dello show, quando la chitarra di “Destructhor” subisce un problema, il che costringe il chitarrista ad allontanarsi dal palco per un paio di minuti, lasciando il gruppo, momentaneamente, con una sola chitarra. La grana comunque viene sistemata in fretta. Dopo un’oretta scarsa di esibizione, i NORDJEVEL lasciano (un po’ velocemente a dire il vero) il palco, per far posto agli headliner. Un buona performance dei norvegesi, i quali si sono dimostrati coinvolgenti.
POSSESSED
Dopo una mezz’oretta di pausa, nella quale la gente ne ha approfitta per prendersi una birra e guardare i cd e i vinili esposti nel locale, le luci si spengono per dare il via al maligno rituale che i POSSESSED stanno per mettere in atto. I membri della band giungono sul palco accolti da un grande boato, specialmente Jeff Becerra, costretto, come sappiamo, sulla sedia a rotelle, e ciò è motivo di ancor più incitamento da parte del pubblico. Dopo l’intro “Chant of Oblivion“, ha inizio lo show vero e proprio con “No More Room In Hell“, che subito scatena un pogo violentissimo. Dopo, si fa un salto nel passato con “Pentagram“, tratta dal capolavoro “Seven Churches“. Questa canzone scatena davvero il putiferio sotto palco, gli astanti si lasciano andare ad un moshpit incontenibile e Becerra osserva compiaciuto. Il cantante dal punto di vista vocale, appare in ottima forma e riproduce perfettamente sia i brani nuovi che quelli vecchi. Anche la band alle sue spalle appare affiatata e in salute: i chitarristi Claudeous Creamer e Daniel Gonzalez sono velocissimi nei riff e impeccabili negli assoli, mentre Emilio Marquez e Robert Cardenas sono una imponente sezione ritmica. Il concerto prosegue tra canzoni vecchie e nuove e tra queste, si segnalano le bellissime “Shadowcult” e “Abandoned” che live assumono ancora più potenza. Spazio anche a due brani tratti dallo storico “The Eyes of Horror“, ovvero il brano omonimo e “Storm In My Mind“. Quando giunge la mezzanotte, c’è un siparietto davvero simpatico: è infatti il compleanno di Jeff Becerra che compie 51 anni. E tutti a cantare un sonoro “happy birthday to you” al cantante che ringrazia. Le ultime cartucce, sono tutte prese, inevitabilmente, da “Seven Churches” e mandano in visibilio il pubblico: la leggendaria “The Exorcist“, che fa letteralmente esplodere il Traffic, poi è il turno della malefica “Fallen Angel“, tra le canzoni più belle di “Seven Churches” e anche della stessa serata capitolina. Tocca ad un altro classicone, ossia “Death Metal“, brano che grazie al suo titolo ha dato vita ad un intero genere. L’ultima chicca è la tellurica “Burning In Hell” che scatena l’ultimo massacrante pogo. Dopo 15, splendide, canzoni, lo show termina e i Possessed si prendono i meritati ringraziamenti. E’ stata una gran bella serata, trascorsa in compagnia di un gruppo storico e che qui da noi non viene spessissimo. E per fortuna, il pubblico ha risposto numeroso. Ci auguriamo di rivederli presto dalle nostre parti e magari a supporto di un nuovo album bello quanto o più di “Revelations of Oblivion”.
Setlist:
Chant of Oblivion
No More Room In Hell
Tribulation
Demon
Evil Warriors
The Heretic
Abandoned
Storm in My Mind
Shadowcult
The Eyes of Horror
Graven
The Exorcist
Fallen Angel
Death Metal
Burning in Hell