In occasione dell’uscita del nuovo album “Katedralen”, noi di MetalPit abbiamo avuto il piacere di intervistare Thomas Eriksen, frontman dei Mork.
Ciao Thomas, ti ringrazio molto per aver dato la tua disponibilità per questa intervista. Inizio con il complimentarmi per il tuo ultimo album, che ha riscosso un buon successo a livello di critica e di apprezzamento da parte del pubblico. Partirei proprio da qui con le mie domande. “Katedralen” è uscito pochissimi mesi dopo la release dell’EP “Pesta”, il che lascia presupporre che avessi già tutto il materiale pronto, o almeno in buona parte, prima che iniziassi a lavorare su “Pesta”. Quando hai iniziato a lavorare su “Katedralen” e qual è stato lo spunto di partenza?
Vi ringrazio molto per i complimenti, lo apprezzo molto. Il lavoro su “Katedralen” è iniziato già mentre ero nel bel mezzo della scrittura e delle registrazioni per il mio album precedente, Det Svarte Juv. Ricordo di essermi ritrovato con i riff melodici principali per il pezzo “Det Siste Gode I Meg”, e di aver realizzato all’istante che questo sarebbe stato il “prossimo step” dell’evoluzione di Mork. Perciò, l’ho messo da parte e ho continuato il lavoro su quello che, allora, era il quarto album. Per questo motivo, il processo per questo lavoro si è snodato nel corso di diversi anni però che la maggior parte del lavoro si è concentrata nei due precedenti. Comunque, “Pesta” è stato creato spontaneamente dopo la scorsa estate, grazie all’idea di fare un EP prima del nuovo album. Un meraviglioso sforzo del tutto spontaneo, devo dire, sono davvero soddisfatto dell’esito della traccia “Pesta”.
Qual è il significato (o i significati) dietro al titolo e al mood di questo album?
Il titolo – e la title track – è ripreso da un vecchio concept. Anni addietro, fantasticavo sul fare un concept EP in cui coincidessero titolo e title track. Girava tutto attorno ad un gruppo di anime perdute incatenate e trasportate attraverso lande spoglie e desolate, fino a raggiungere un’enorme cattedrale nera dove sarebbero state racchiuse per l’eternità. È questo ciò di cui si parla, in breve. Tuttavia, non è diventato un concept album, ma in ogni caso le tracce stanno molto bene tutte insieme.
In che termini ritieni questo album il più completo e compiuto della tua carriera?
Sono soddisfatto di tutti i miei album ma questo, chiaramente, è il più fresco e attuale. Penso che le mie composizioni, i riff e le strutture abbiano raggiunto un livello ancora maggiore in questo; ho allargato sempre più il mio raggio creativo sui vari album.
Nel momento della composizione dei pezzi, da quali elementi trai ispirazione? E cosa vorresti cercare di evocare attraverso la tua musica?
È difficile da individuare, davvero. Quando mi siedo per scrivere o comporre, è tutto ciò che vien fuori lì e in quel momento; è come se una parte distaccata di me muovesse un pennello sullo schermo, così da farlo parlare e spetta all’ascoltatore costruire la propria visione e vivere la sua esperienza.
Quali band e artisti consideri come punti di riferimento? C’è un artista o un gruppo nello specifico che ti ha motivato ad intraprendere questa carriera?
È facile dire chi mi abbia spinto ad ascoltare e fare Black Metal; Burzum e Darkthrone. Loro due davvero mi hanno fatto venir voglia di creare un mondo tutto mio di atmosfera fuori dai sensi e riff seri. Certo, mi sono avvicinato anche ai Mayhem, ai Dimmu Borgir e ad altri al principio di questo viaggio. Sì, si tratta di un viaggio a tutti gli effetti. Comunque, mi ritrovo in tutto questo e considero Mork una creazione originale venuta fuori dalla mia mente e dal mio corpo. Riguarda specificamente il black metal. Ho comunque un universo musicale ampissimo. Penso che il motivo per cui Mork davvero funziona bene per l’ascoltatore e, soprattutto, per me, sia dato dal fatto che, di base, ho una vastissima gamma di gusti musicali da cui la mia ispirazione attinge. Ci sono moltissimi artisti qua fuori che ascoltano e suonano solo Back Metal; a mio avviso, è qualcosa di davvero limitante e ignorante.
“Katedralen” vede una stretta collaborazione con Nocturno Culto (Darkthrone), Dolk (Kampfar) ed Eero Pöyri (Skepticism), personaggi affermati e noti all’interno del panorama black europeo e mondiale. Avevi già collaborato precedentemente con alcuni di loro? Come siete venuti reciprocamente a conoscenza gli uni degli altri?
Sono una persona abbastanza socievole, e si tratta di unaa nazione e di una scena “piccole”. Prima o poi tutti ci conosciamo, facendo ciò che facciamo; beh, questo fintanto non sei uno stronzo. In questo caso, persone come N. Culto non vorrebbero aver niente a che fare con te. Il trovarsi d’accordo sta alla base dell’inizio delle collaborazioni. Nocturno Culto ha preso parte anche al mio secondo album, qualche anno fa. È stato quando l’ho conosciuto. Ho notato che i più “vecchi” nella scena black sembrano riconoscere uno spirito in ciò che faccio. È probabilmente per questo che mi hanno invitato a collaborare e a fare cose assieme; è una bella pacca sulla schiena, ovviamente, essendo di una generazione più giovane.
Ci sono altri artisti con cui vorresti collaborare in futuro?
Sì, certo. È una cosa a parte davvero interessante, o una particolarità, per me, essere in grado di includere persone così. Semplicemente una grande iniziativa sul piano sociale e relazionale, per me. È davvero straordinario riuscire a rintracciare Eero degli Skepticism, per fare una sorta di cerchio completo al di fuori del mio personale viaggio nel Black Metal estremo. Come quando ho scoperto la sua musica, tempo addietro. Ora, trovarci affiancati a lavorare assieme come per una combinazione astrale, è stato incredibile.
Hai mai pensato di tracciare sfumature differenti all’interno della tua produzione, unendo lo stile old school e consolidato ad influenze di diversa provenienza, creando qualcosa di più vario e sperimentale?
Beh, è precisamente ciò che ho fatto, secondo me. Ma chi lo sa cosa potrà venir fuori dal mio cervello in futuro. Mork è un’entità vivente e vibrante e non ci sono regole nella mia mente, solo quelle che invento per conto mio.
In generale, qual è il tuo parere riguardo la scena black attuale? Tra i gruppi più recenti, quali ammiri particolarmente e consiglieresti a dei nuovi ascoltatori?
Penso ci siano tantissimi artisti e band valide. Anche troppi, in effetti, ahah. Ad essere sincero, spendo troppo tempo all’interno della mia bolla, perciò non tengo nota. Per nominarne alcune, Svart Lotus, Winterfylleth, Afsky e Endezzma. Mi è piaciuto molto il progetto Vltimas a cui ha preso parte Blasphemer. Una cosa che mi fa ridere della “scena”, sono tutti quelli che pensano di essere ancora nel 1992.
Molto bene, Erik, la nostra intervista può concludersi qui. Ti ringrazio nuovamente per la tua disponibilità e ti auguriamo il meglio per il futuro, in particolare per i prossimi live show che promuoveranno il nuovo album. Speriamo davvero che questa situazione migliori così che potremo tornare a condividere la musica tutti insieme a concerti e festival. Saluti!
Vi ringrazio per l’attenzione. Oh sì, hai toccato qualcosa qui: abbiamo fatto qualche concerto in streaming e pochi show dal vivo (con tutte le restrizioni), ma solo in Norvegia. Vogliamo davvero tornare a girare il mondo. Ovunque, sul serio. Speriamo di poter presto diffondere il nostro flagello. Lasciate che l’oscura fiamma continui ad ardere!