“A vincere Sanremo 2021…sono i Måneskin!”
Metallaro medio n. 1 che chiameremo Piergiorgio: “Che schifo! Non li ho mai sentiti e non ho nemmeno
intenzione di sentirli, mi fanno cagare, Sanremo merda, Måneskin merda, tutto ciò che non conosco/amo
merda”.
Metallaro medio n. 2 che chiameremo Sergiorgio: “Li ho sentiti perchè tutti ne parlano, fanno schifo, il
vero rock è altro, non sono certo i Led Zeppelin, il cantante non sa cantare, il chitarrista non sa chitarrare, il
batterista non sa batteristare, la bassista è bona me la farei”. Sempre Sergiorgio l’8 Marzo dichiarerà:
“Auguri a tutte le donne, piccole rose delicate da rispettare ogni giorno”.
Metallaro medio n. 3 che chiameremo Giangiorgio: “Che bello Sanremo, amo i Måneskin, sono nella mia
playlist insieme ai Cannibal Corpse ed ai Cradle of Filth”.
E tu, che stai leggendo questo editoriale, in quale metallaro medio ti rispecchi di più? Ok è vero, ho
estremizzato le reazioni ma, credetemi, nemmeno troppo. Sembra che, come spesso accade, le vie di mezzo
oggigiorno siano vietate.
Ho più di 30 primavere alle spalle, questo genere di reazione è tipico del metallaro medio. Ricordate
quando i Lordi vinsero l’Eurovision 2006? Stessa minestra, “n0n s0n0 trve metal, buuu 1l v3r0 m3tal è
div3rs0!!xd!!” E quando uscì il primo album dei Lacuna Coil, ve lo ricordate? “buuu skifo!!1! una cantante
donna nel metal!! dove andremo a finire?1!!” (ndr commento del sopracitato Sergiorgio che l’8 Marzo, ma
solo l’8 Marzo, ama le donne). E non vi sto a raccontare di quando, da ragazzo nel 1997, dissi ad alcuni
amici metallari che c’era una band che faceva Love Metal (per loro stessa definizione) chiamata HIM…
Quando si raggiunge il successo, per forza di cose ci sarà chi dovrà sindacare sui gusti musicali di ciascuno.
Del resto, lo fanno per cose ben più serie come la sessualità, volete che non lo facciano su cose più soft
come la musica? Come recita il testo di “Zitti e buoni”, la canzone con cui i Måneskin hanno vinto:
“Parla, la gente purtroppo parla
Non sa di che cazzo parla
Tu portami dove sto a galla
Che qui mi manca l’aria”
Tuttavia in questo articolo non vi dirò cosa dovete pensare, se vi devono piacere, se dovete essere felici o
arrabbiati. Vi piacciono? Sti cazzi! Vi fanno schifo? Sti cazzi! A prescindere dal gusto personale, la musica
in TUTTE le sue forme è un’arte capace di emozionarci. E le emozioni vanno TUTTE rispettate, da
qualunque genere musicale esse derivino, che siano dal metal, rock, pop, trap, neomelodica, classica,
quello che vi pare. Se non siete in grado di rispettare i gusti e le emozioni anche di chi li ha diversi da voi,
probabilmente siete fra quelli che passano le giornate su Facebook a parlare coi vostri amici, sfigati quanto
voi, di quanto cazzo è figa la vostra band preferita e di quanto schifo fa tutto il resto. Tornando ai Måneskin, effettivamente la loro vittoria a Sanremo, il festival per eccellenza “dei vecchi”, mi ha sorpreso molto. Non ci avrei scommesso nemmeno l’euro del carrello della spesa. Ma proprio il fatto che ciò sia accaduto, lascia aperte molte riflessioni.
Quella che mi ha sconvolto di più è di come i media, radio, tv, internet, social, abbiano accolto la vittoria dei
Måneskin. Li hanno definiti “cattivissimi”, “rivoluzionari”, “una ventata d’aria fresca”. Mi ha fatto
riflettere molto questa reazione. Noi che prediligiamo il metal abbiamo una definzione di “cattivissimo”
diversa, è innegabile. Così ho chiesto a mio zio di 58 anni se mi elencava alcune band o cantanti rock
italiani. Sapete che mi ha risposto? Ecco, se siete in piedi, sedetevi che è meglio: Ligabue, Vasco Rossi,
Loredana Bertè, i Pooh e, dulcin in fundo, Cesare Cremonini… Ed aggiungo io che anche Emma Marrone
si auto definisce “rockettara”. E allora mi è tutto chiaro! Se la concezione media del rock è questa, è ovvio
che i Måneskin siano considerati “cattivissimi” e che il loro pezzo passi per “rivoluzionario” e “ventata
d’aria fresca”. Perchè EFFETTIVAMENTE LO SONO, in questa visione d’insieme!
La musica italiana oggigiorno nelle radio è solo pop e trap, non esiste più nient’altro. Il rock è stato
accontonato, figuriamoci il metal. Quando ero ragazzino, era solito sentire su MTV o alla radio band come
Blink 182, Offspring, Sum 41, The Good Charlotte, Evanescence, e simili. Generi che possono avere
sfacettature diverse, ma che possiamo raggruppare nel punk e nel rock. Tornando ancora più indietro nel
tempo, come dimenticare l’impatto nei media di band come i Nirvana, o addirittura i Metallica. E oggi?
Stendiamo un velo pietoso.
Ricordo che quando andavo a scuola, eravamo tanti gruppetti, ciascuno accumunato dal suo genere
preferito, che spesso rispecchiava anche il proprio stile di vita e look: emo, goth, metallaro, rap, pop, truzzi
(ah quanto mi manca l’antipatia verso i truzzi che ascoltavano tuz tuz, quando mi capita di riascoltare Gabri
Ponte, Gigi D’Agostino o gli Eiffel 65 mi sembrano Mozart, Beethoven e Bach in confronto allo
tsunami trap di oggi). Fateci caso, tutti i ragazzini ascoltano trap. Non vuole essere una colpa, ci
mancherebbe, ma è uno specchio della società odierna. Avete più visto metallari di 15/16 anni, ma anche di
18/20 anni? I pochi superstiti sono una goccia nel mare, un ago in un pagliaio. La stessa cosa è evidente ai
concerti (altra cosa di cui abbiamo tutti una fottuta nostalgia): qual’è l’età media? Sempre più alta. E questo
ovviamente si rispecchia anche nelle band stesse. Conoscete band metal italiane di ragazzini di 20 anni?
Personalmente no, eppure credetemi che sono molto attento alle nuove uscite musicali. Quelle poche che
hanno provato a emergere, sono state risucchiate dall’indifferenza di un genere alla deriva.
Ecco perchè vedendo la situazione nel suo insieme, i Måneskin sono DAVVERO una ventata di aria fresca.
Non musicalmente forse, ma sicuramene una ventata di speranza per il futuro. Speranza che la loro vittoria a
furor di popolo (percentuali del televoto schiaccianti, in tendenza per tutto Sanremo su twitter) significhi
molto di più: il rock non è morto, il metal non è morto! Ci hanno accantonato per un po’, messo da parte,
ignorati, bistrattati, ma cazzo se gli manchiamo! E cazzo se torneremo!
Ti piacciono i Måneskin? Sti cazzi! Ti fanno schifo i Måneskin? Sti cazzi!
Viva i Måneskin e tutto ciò che rapprestano.
1 commento
Mi trovo molto d’accordo con la tua analisi, io ho sempre ascoltato metal accostato ad altro, quando iniziai nell’ormai lontato 2000 ricordererò sempre erano gli anni di disputa nu/true metal (a me la definizione true metal comunque ha sempre fatto ridere).
Sarà che io ero nuovo al genere ed anagraficamente più prediposto all’ascolto di band come Limp Bizkit, Slipknot, Disturbed ecc., ma analizzando la cosa dopo qualche anno di conoscenza e maturazione posso dire che è assurdo il fatto che addirittura al Gods of metal 2000 i sopracitati Slipknot presero bottigliate (anche se poche), ma sopratutto i Methods of Mayhem che non terminarono l’esibizione per questo motivo; ricordo (per quanto non si tratti di un gruppo imprescindibile) che alla batteria c’era un certo Tommy Lee, lo stesso Tommy Lee osannato negli ’80 da milioni di metallari/rocker.
Ho sempre pensato quindi che i vari decadimenti del rock/metal negli anni siano spesso causa non delle proposte ma degli stessi fan che, per un loro capriccio, trascinano un intero movimento nell’abisso in difesa di sacri valori che nel 90% dei casi non esistono minimamente nella testa di chi fa la musica che a loro piace tanto, e questo sopratutto in Italia…
Arrivando ai Maneskin, di cui non ho ancora sentito il brano, mi permetto solo di appuntare una cosa: all’Eurovision presenteranno una versione censurata del brano ho letto, secondo me una gran mossa sarebbe dirlo ma non farlo, sarebbe un gesto ricordato e si tornerebbe veramente a parlare di qualcosa… questa secondo me è una cosa che manca oggi al rock, e fa preferire ai ragazzi la trap.
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