Sold-out per questa gran bella serata di musica al Live Music Club di Trezzo sull’Adda: ad alternarsi sul palco ci sono Infected Rain, Eluveitie e Lacuna Coil.
Alle 20 in punto si presentano sul palco i moldavi Infected Rain, capitanati dalla talentuosissima Elena “Lena Scissorhands” Cataraga. Freschi del loro ultimo album “Endorphine“, uscito per Napalm Records il 18 ottobre, la band conferma in sede live le ottime parole spese nella recensione. Grinta da vendere, carisma ma anche una grande capacità di tenere il palco: il tutto senza tralasciare la qualità tecnica dell’intera band. Nella mezz’ora a disposizione sono stati in grado di entusiasmare l’intero Live Music Club (già pieno!) e hanno destato un’ottima impressione anche a chi non li conosceva.
Sempre perfetta Lena, nonostante il mal di gola di cui ci ha parlato nell’intervista (verrà pubblicata nei prossimi giorni): lo scream è ottimo ma sopratutto riesce ad alternarlo con il cantato pulito senza mai “vacillare”. Molte cantanti hanno un ottimo pulito e un ottimo scream, ma quando nello stesso brano devono passare da una tecnica all’altra faticano e tendono a stonare, sopratutto nelle tonalità più alte. Lena invece si destreggia in maniera eccellente.
Speriamo di rivederli presto in Italia, magari da headliner, con un po’ più di tempo a loro disposizione.
Alle 20:45 è il momento degli Eluveitie; l’impatto scenico è forte quando ci sono così tanti strumenti e musicisti sul palco: violino, flauto (suonato dal nostro conterraneo Matteo Sisti), arpa celtica, mandolino, ghironda, chitarra, basso e batteria. Nonostante la line-up abbia recentemente subito molti scossoni, la band sembra avere un’ottima alchimia. Molti brani sono estratti dal loro ultimo lavoro uscito per Nuclear Blast, “Antegnatos”.
Le voci del fondatore Chrigel Glanzmann e dell’affascinante new entry Fabienne Erni (impegnata anche con l’arpa celtica) sono davvero notevoli, seppur opposte. Se il growl di Chrigel si conosce e si sapeva essere di livello, la sorpresa è sicuramente Fabienne, chiamata all’ardua impresa di sostituire la bravissima Anna Murphy, ora ai Cellar Darling. Vengono alternati brani più soft, come “The Call Of The Mountains“, per l’occasione cantata in italiano, “Ambiramus” e “Breathe” ad altri più duri come “Havoc” e “Worship“.
Lo show degli elvetici si chiude con “Rebirth” e l’immancabile “Inis Mona“. Musicalmente hanno offerto uno spettacolo davvero entusiasmante e si confermano Musicisti con la M maiuscola. Peccato, anche per loro come per gli Infected Rain prima, per la scarsa durata del concerto, di un’oretta scarsa. In questo tour Eluveitie e Lacuna Coil si scambiano il ruolo di headliner a seconda del paese in cui suonano. Per ovvie ragioni in Italia la band più attesa è proprio quella di casa, i Lacuna Coil.
Alle 22 in punto sale sul palco la band milanese: anche loro hanno sfornato quest anno un album, “Black Anima”, uscito per Century Media. Nella scaletta puntano molto sugli ultimi lavori, tenendo nel live solo alcuni grandi classici del passato, come “Enjoy The Silcence“, “Heaven’s a Lie“, “Swamped“, e “Our Truth“. Avevo già assistito ad alcuni concerti dei Lacuna Coil in passato ma non mi sono mai apparsi così musicalmente in forma come in questa serata, nonostante una line-up nuova. In particolare Cristina sfodera una prestazione vocale davvero eccellente ed a livello carismatico non è seconda a nessuno: riesce continuamente a coinvolgere il pubblico, che risponde con grande entusiasmo. Fa davvero strano pensare al 2005 al Gods Of Metal a Bologna, quando non ricevettero un trattamento molto positivo, con il pubblico che spesso intonava cori per le band che si sarebbero susseguite (Slayer e Iron Maiden). Oggi, dopo 14 anni, i Lacuna Coil sono a tutti gli effetti un’icona del metal italiano, facendo registrare sold-out entrambe le date al Nord Italia.
A inizio spettacolo Cristina ci tiene a dire che in un mondo fatto di regole, dove tutti ci dicono cosa dobbiamo fare, cosa dobbiamo essere, chi dobbiamo essere, almeno per questa sera possiamo essere liberi, liberi di fare dire essere ciò che vogliamo a patto di non recare disturbo ad altri.
Nella scaletta tra successi vecchi e nuovi c’è spazio anche per “Naughty Christmas“: come dice Cristina stessa forse è un po’ presto per parlare di Natale, ma d’altra parte ormai vendono le decorazioni natalizie già da Agosto, quindi tutto è concesso.
Prima dell’ultima canzone in scaletta, “Nothing Stands in Our Way“, Cristina ci esorta a non avere mai paura di niente, perché spesso è proprio la paura a fregarci, a farci male. E intona il motivetto “We fear nothing”, ripetendolo per un minutino buono.
Un’esibizione davvero di altissimo livello, tre ottime band e tanti musicisti che a livello qualitativo non sono secondi a nessuno. Ottima anche l’organizzazione e, come sempre, la qualità audio dell’impianto.