La programmazione del Druso è sempre ricca e variegata: stasera avremo l’onore di assistere all’esibizione di una chitarrista unica nel suo genere, celebre per aver suonato al fianco del leggendario Michael Jackson in tre tour, collaborato con il mitico Jeff Beck e molti altri, penso che abbiate capito di chi si tratta, è proprio lei… l’estrosa Jennifer Batten! Pronta a salire sul palco accompagnata dalla sua band, con la straordinaria partecipazione del mostro sacro John Macaluso alla batteria. È prevista una serata emozionante di altissimo livello, inoltre l’arduo compito di aprire la serata spetta ai nostri connazionali The Vipers Trio.
Quando il locale apre la gente si accomoda al banco bar o ai tavolini sistemati a fronte palco, ciò fa capire che non sarà un concerto affollato ma di nicchia. Le luci si accendono con i The Vipers Trio, fondati nel 2012 da Nicolò Buffetti e Alex Chierichetti, con all’attivo il debut album “Bad Weather” uscito nel 2014. Ben accolti dai presenti iniziano con la cover di Eric Clapton “Before You Accuse Me”, proiettandoci nel magico mondo del rock-blues. Il pubblico italiano come ben sappiamo apprezza molto le cover, infatti su cinque pezzi purtroppo solo due sono originali, ovvero “Bad Weather” e il nuovo singolo “Instinct”. Ascoltando ci si rende conto di una cosa evidente: che si tratti di pezzi originali o cover per suonare questo genere bisogna avere un enorme talento, tecnica e padronanza dello strumento, i Nostri ne hanno da vendere e lo confermano ad ogni singola nota. Le mani di Chierichetti sono una miscela di agilità e tecnica che scorre lungo le corde della chitarra, tra repentini cambi di tempo in un susseguirsi di sfreccianti riff e assoli, al suo fianco Buffetti grazie ai conturbanti giri di basso riempie il sound conferendo fluidità e calore; degno di nota il lavoro del batterista Fabio Feldkircher che sostiene il ritmo dando energia ad ogni pezzo e un ulteriore slancio. Questo sound tipicamente anni ‘60-‘70 è completato sempre da Alex, le cui corde vocali sprigionano una vocalità trascinante. Per l’esecuzione di “Instinct” chiama sul palco Alice Montanelli, giovane cantante dal timbro caldo e leggero per un piacevole duetto. Avendo alle spalle un’attività live distribuita tra Italia e Germania, danno prova di saper tenere un palco, in particolare Alex che si dimena in mille movimenti ed espressioni come se fosse posseduto dalla musica stessa. Infine con “Voodoo Child” del mitico Jimi Hendrix, il Trio delle Vipere conclude uno show di apertura di ottima qualità, riuscendo a far riassaporare l’atmosfera di Woodstock ai presenti, che li hanno sempre acclamati con meritati applausi.
Setlist:
Before You Accuse Me (Eric Clapton cover)
Bad Weather
Red House (Jimi Hendrix cover)
Instinct (inedito feat. Alice Montanelli)
Woodoo Child (Jimi Hendrix cover)
I The Vipers Trio si sono rivelati un buon trampolino di lancio che ha ben riscaldato il pubblico, in febbricitante attesa di vedere all’opera l’iconica Jennifer, che non si fa attendere troppo: entrando in scena è sufficiente un saluto per far riecheggiare il locale. Armata di chitarra, l’artista inizia la prima parte dello spettacolo esibendosi da sola, con l’ausilio del portatile per le basi registrate, su “Unplug This” tratta dal disco “Jennifer Batten’s Tribal Rage – Momentum”. Nel momento in cui tocca la chitarra in platea cala un silenzio religioso, i fan pendono dalle sue corde, guardando e ascoltando come ipnotizzati. Prima di ogni brano una breve presentazione, con filmati attinenti ai brani proiettati su uno schermo, dal momento che Jennifer, da amante della sperimentazione, non canta ma fa letteralmente “parlare” la chitarra. Grazie ad una miscela di tecniche combinate tra loro con grande maestria, il suo virtuosismo raggiunge livelli stratosferici facendo confluire e amalgamare rock, blues, jazz, elementi tribali e psichedelici. In pratica il suo particolare sound è un enorme calderone fusion e, come se non bastasse, riesce a simulare i versi degli animali, come il miagolio in “Cat Fight”. I fan sono perennemente incantati si risvegliano alla fine di ogni canzone per applaudire e Jennifer ringrazia umilmente, dopodiché come tradizione vuole li accende con il medley delle famose hit del Re del pop Michael Jackson. Con la sua inconfutabile bravura e la perfetta sincronizzazione con le basi registrate, riesce sia ad alternare i riff sia a simulare la parte cantata con estrema precisione, scaldando decisamente l’atmosfera sulle note delle intramontabili “Black Or White”, “Billie Jean”, “Thriller” e altre.
Questa prima parte dello show termina con una pioggia di applausi, cosa assolutamente prevedibile, e per la seconda parte arrivano i rinforzi: senza indugiare, chiama la sua band composta da Giacomo Chiaretti al basso e Gianluca Broggi alla chitarra e, come ospite speciale l’inossidabile John Macaluso, batterista di grande calibro che vanta innumerevoli collaborazioni con artisti famosi quali Yngwie Malmsteen, Dee Snider, Simphony X, TNT e molti altri. La serata prosegue con una serie di cover iniziando con “Black Market” dei Weather Report, passando poi a Jeff Beck (con il quale collabora tuttora) e oltre, ovviamente sempre in versione strumentale ed eseguite con il suo inconfondibile stile. Con la band al completo la presenza scenica è decisamente più dinamica, i suoi compagni di palco possiedono un gran talento, dimostrando di essere degni di affiancarla suonando con grinta e passione, Giacomo e Gianluca scaturiscono rispettivamente volubili giri di basso e corpose ritmiche. Inoltre Gianluca dimostra le sue buone doti canore cimentandosi con “Hot for Teacher” dei Van Halen, unico pezzo non strumentale del repertorio, infine John Macaluso procede con la precisione di un metronomo, dosando perfettamente il potenziale a seconda dell’andamento dei pezzi. Per l’intera esibizione il pubblico ha risposto entusiasta, trascinato dall’energia del gruppo sino al pezzo finale “Sling Shot”, con il quale Jennifer e compagni pongono fine ad uno spettacolo al di sopra di ogni aspettativa, il trionfo del virtuosismo tecnico ed eclettico, l’abilità nell’esecuzione e la reinterpretazione dei brani. Tutto ciò grazie a questa incredibile chitarrista di New York, che ci ha regalato momenti magici sia di puro ascolto sia di divertimento, ricoperta da copiose urla e applausi ringrazia di cuore e con un umile inchino si ritira seguita dalla band.
È stata una serata memorabile dalla prima all’ultima nota, sinceri complimenti ai The Vipers Trio che hanno tenuto alto il nome del rock-blues, sicuramente in futuro sapranno darci grandi soddisfazioni. Riguardo a Jennifer Batten ogni aggettivo è sprecato, la chitarra è la sua bacchetta magica che ha usato con immensa abilità, con il prezioso supporto dei suoi musicisti e di John Macaluso. Un ringraziamento speciale va a tutto lo staff del Druso, per aver organizzato nel migliore dei modi questo fantastico evento, fiduciosi che in futuro ce ne saranno molti altri. Alla prossima!
Setlist:
Unplug This (Jennifer Batten’s Tribal Rage)
Nadia (Nitin Sawnen cover)
Cat Faight
The Swarm
Michael Jackson Medley (Billie Jean, Black Or White, P.Y.T. (Pretty Young Thing), Working Day And Night, The Way You Make Me Feel, Thriller)
Black Market (Weather Report cover)
Star Cycle (Jeff Beck cover)
Fannie Mae (Jaco Pastorious cover)
Low Rider (War cover)
Blue Wind (Jeff Beck cover)
Little Wings (Jimi Hendrix)
Hot For Teacher (Van Hale cover)
Brush With The Blues (Jeff Beck cover)
Rosanna (Toto cover)
Slingshot (Jeff Beck cover)