Il 25 maggio lo Slaughter Club ha compiuto un anno di vita, durante il quale tutto lo staff e l’Etrurian Legion promotion hanno messo in piedi una ricca programmazione live portando sul palco nomi di grande calibro, in particolare di metal estremo e l’evento di stasera è di proporzioni mastodontiche, per il locale può essere considerato un test di resistenza sismica. Si tratta dell’ottava edizione dell’HELLBRIGADE FEST con protagonisti principali i mitici Possessed capostipiti del death metal, capitanati dallo storico Jeff Becerra, che saranno preceduti dai leggendari Bulldozer portabandiera del thrash metal italiano, i devastanti blackster norvegesi Nordjevel e come band di apertura tratta dal nostro panorama underground i bestiali EvilSpell.
EVILSPELL
A causa di ritardi sulla tabella di marcia, le porte aprono in ritardo mentre gli EvilSpell sono ancora intenti a fare il check sound, ma non tutti i ritardi vengono per nuocere, il lato positivo sta nel fatto che si esibiranno di fronte a un pubblico maggiore del previsto data la buona affluenza. Preceduti dall’intro “Funeral March” i milanesi si presentano a torso nudo e sporchi di trucco nero, mettendo subito in chiaro che puntano tutto sulla sostanza aggredendo sulle note di “Horrid”. Nonostante abbiano all’attivo due dischi “Antisocial Satan” e “Necrology”, scelgono di dare spazio agli inediti che riscuotono buon successo, grazie alla violenza del loro sound scarnificato dai loro strumenti, le roventi corde di Filo e Paul emettono riff e assoli infuocati, accompagnati dal basso mitragliante di Gigi, Filo oltre alle sue doti da chitarrista sfodera uno screaming molto ruvido capace di spiazzanti acuti, inoltre Gigi e Paul hanno dato manforte nei cori, mentre Igor ha sempre pestato ininterrottamente su piatti e pelli senza pietà. Nati nel 2009 dalle ceneri dei Templars, hanno forgiato uno speed-death-thrash metal davvero grezzo e spietato, purtroppo a causa dei tempi ristretti non eseguono nemmeno un pezzo vecchio, ma in compenso tutti gli inediti hanno esaltato i presenti che ripagano con applausi sino alla conclusiva “Massonic Scum”. L’esibizione degli EvilSpell è stata sicuramente un solido trampolino di lancio, hanno saputo spianare la strada alla band successiva con grande tenacia, rimaniamo in attesa dell’uscita del nuovo lavoro che a giudicare da quanto ascoltato stasera sarà una vera mazzata su denti.
SETLIST:
Intro – Funeral March
Horrid
Padre Vostro
Antisocial Satan
Cardinal Rapist
Pain
Massonic Scum
NORDJEVEL
A distanza di solo un mese, tornano i Nordjevel che condivisero questo palco assieme ai Suffocation e Belphegor. Accompagnati dalla gelida nebbia norvegese, prendono posizione tra gigantesche croci rovesciate completamente pitturati e borchiati, investendo il pubblico aumentato con un malefico black metal esordendo con “Sunset Glow”. Il loro repertorio sarà incentrato sul secondo nuovo lavoro “Necrogenesis” fresco di pubblicazione, da cui traggono pezzi come “Devilry” e “Amen Whores” distruggendo tutto ciò che incontrano grazie al loro sound micidiale che non conosce ostacoli. A differenza del concerto passato i chitarristi sono due, l’ex morbid Angel Destructhor i cui riff sono mortali colpi d’ascia abbinati alle frustate di Per alla seconda chitarra, ne consegue un raddoppio della potenza cementificata dallo spaventoso vortice Dezepticunt al basso. Dietro alle pelli un uomo il cui nome d’arte dice tutto… Dominator! L’ex Dark Funeral infierisce sulla batteria facendo regnare sovrano un implacabile blast beat, infine l’indemoniato Doedsadmiral completa il sound sprigionando un growl tenebroso, mantenendo viva l’esibizione con movenze inquietanti e trionfali, dando un macabro tocco teatrale brandendo un calice di sangue o il feto di una mostruosa creatura. I norvegesi bruciano rapidamente il repertorio, dall’omonimo debut album “Nordjevel” traggono solo “Det Ror Og Ror” e “Djevelen I Nord”, infine con “The Fevered Lands” Doedsadmiral si presenta indossando una maschera lugubre, concludendo una performance di forte impatto che ha scaldato ulteriormente il pubblico, il quale ha dato molto sostegno generando il primo moshpit. Fortemente acclamati i blackster possono ritirarsi degnamente per aver segnato un’altra vittoria sul palco dello Slaughter Club.
SETLIST:
Sunset Glow
Devilry
Det Ror Og Ror
Nazarene Necrophilia
Amen Whores
Djevelen I Nord
The Idea of One-Ness
The Fevered Lands
BULLDOZER
Dalla Norvegia si ritorna in Italia, dove una schiera di fans sempre più numerosa è pronta ad accogliere i mostri sacri del thrash metal, purtroppo il cambio palco, il settaggio degli strumenti e delle spie è prolungato da varie difficoltà, con conseguente irritazione da parte del frontman AC Wild che a un certo punto decide di lasciar perdere e iniziare lo stesso a suonare. Alla fine dell’intro “Neurodeliri” i furiosi Bulldozer irrompono con “IX – Desert”, provocando un’onda anomala che travolge la folla creando un pogo violento come tradizione vuole. L’atmosfera si è surriscaldata all’istante, alimentata dalla furia omicida di pezzi come “Fallen Angel”, “Minkions”, “Ride Hard Die Fast” e “Whiskey Time” la temibile accoppiata Andy Panigada e Ghiulz Borroni sferra un contrattacco di ritmiche devastanti e assoli affilati come lame, G.C. alla tastiera da un lieve tocco melodico che purtroppo è perennemente sovrastato dagli altri strumenti. Per la prima volta non vedo AC Wild dietro al pulpito insanguinato, sempre col mantello ma in veste di bassista e così ne abbiamo due, le sue corde s’intrecciano con quelle di Pozza facendo rivoltare le viscere. Un sound di tale portata è sostenuto dal giovane Manu, un concentrato di rabbia e precisione che fa tremare il palco, mentre l’inossidabile AC Wild con il suo scream-growl al vetriolo trafigge la cappa di calore che pezzo dopo pezzo prende forma. Infatti col procedere dell’esibizione la temperatura è sempre più elevata, esattamente come l’agitazione dei fans che si sgolano cantando, urlando e pogando senza sosta, di fronte a questo branco di animali da combattimento pronti ad azzannare chi gli capita a tiro. Durante lo show i problemi tecnici persistono, ma i nostri non si abbattono e continuano come un rullo compressore, un vero peccato che abbiano dovuto sacrificare due canzoni e con “Willful Death (You’ll Be Recalled)”, danno l’ultima batosta al pubblico che li sommerge di applausi e cori d’incitamento, reclamando altre canzoni ma purtroppo il tempo non lo permette. Per l’ennesima volta i Bulldozer hanno tenuto alto il nome del thrash metal made in Italy, dando anima, corpo e fronteggiando le avversità tecniche, ringraziando i fans possono lasciare la parola ai tanto attesi headliner.
SETLIST:
Intro – Neurodeliri
IX – Desert
Ilona The Very Best
Fallen Angel
Insurrection Of The Living Damned
Minkions
The Final Separation
Ride Hard Die Fast
The Derby
Impotence
Whiskey Time
Willful Death (You’ll Be Recalled)
POSSESSED
L’esibizione dei Bulldozer, è stata un potente carburante che ha caricato al massimo il pubblico che ormai ha riempito il locale, l’attesa sembra infinita e la tensione cresce, fino a quando le luci si spengono e si sentono dei rintocchi di campana, non è “Hells Bells” e nemmeno “For Whom The Bell Tolls”, ma l’inquietante intro “Chant of Oblivion” preludio del massacro che sta per accadere. I Possessed entrano in scena sul palco accompagnati dalle urla sguaiate della folla, tutti aspettano l’arrivo della colonna portante e con l’aiuto della crew, fa il suo ingresso Mr. Jeff Becerra da anni costretto su una sedia rotelle, accolto con un’ovazione da stadio. Il conto alla rovescia è finito, giusto il tempo di posizionarsi comodamente salutando i fans, e, senza indugiare dà il calcio d’inizio con “No More Room in Hell”, tratta dall’appena sfornato “Revelations Of Oblivion” terzo disco a distanza di più di trent’anni dai precedenti capolavori “Seven Churches” e “Beyond The Gates”. Comunque l’inizio col botto che tutti speravano non c’è stato, a causa della totale assenza di voce per problemi al microfono, tanto che Jeff fa segno al batterista di stoppare tutto. A differenza del pubblico amareggiato Jeff la prende con molta filosofia, approfittando per continuare il giro di saluti dei fans in prima fila che si sbracciano per stringerli la mano e augurargli buon compleanno! Una volta sistemato il guasto ripartono più motivati di prima, dando inizio a una serie di salti temporali tra passato e presente con un unico scopo, schiacciare i fans come un’incudine di poderoso death metal, inutile dire che la risposta è fulminante come il moshpit che si accende all’istante. Scagliano pietre miliari come “Pentagram”, “Evil Warriors”, “The Heretic” e “Tribulation”, rivelandosi un’iniezione letale di crudele adrenalina che manda tutti in delirio, ma anche le nuove arrivate come “Demon” e “Shadowcult” hanno lo stesso perfido sapore. Dalla nascita nel 1983, nonostante il tortuoso passato e vari cambi di formazione la resa dal vivo è sconvolgente, ogni componente è un ingranaggio ben oliato di una mortale macchina da guerra, le ritmiche dilanianti scaturite da Daniel Gonzales e Claudeus Creamer sono tempestate di assoli sanguinari, il basso di Robert Cardenas sfonda le casse toraciche, alla batteria Emilio Marquez dà prova di essere un infernale metronomo che mette a dura prova le pareti del locale, infine alla voce il padrone assoluto del palco nonché colui che tiene ancora alto il nome dei Possessed, l’indomabile Jeff Becerra dalla cui gola dilaga un growl lacerante. Ma… in mezzo a questa carneficina si apre un sipario dimostrante che pure noi metallari brutti, sporchi e cattivi abbiamo un cuore, a un certo punto dello show un gruppo di fans e amici del frontman gli portano personalmente una torta di compleanno, Jeff commosso e stupito spegne le emblematiche 666 candeline lanciandole poi ai fans, i quali intonano all’unisono un sentito “happy Birthday to you…”. Dopodiché l’atmosfera ritorna a essere incandescente, la devastazione continua con altri furiosi cavalli di battaglia, finché con la fatale doppietta “Fallen Angel” seguita da “Death Metal”, terminano la prima parte dello show ritirandosi acclamati da urla, applausi e cori di rito. Anche i fans possono respirare ma non per molto, dopo pochi minuti riprendono possesso del palco e come colpo di grazia, sparano sulla folla “Burning In Hell” ponendo fine a un’esibizione granitica assolutamente oltre ogni aspettativa, degna chiusura dell’HELLBRIGADE FESTIVAL che ha aperto nel locale una profonda ferita che difficilmente si rimarginerà.
L’ottava edizione del HELLBRIGADE FESTIVAL, nonostante le varie difficoltà incontrate lungo il percorso, è stato un bombardamento dall’inizio alla fine grazie alle funeste prestazioni degli EvilSpell, Nordjevel, Bulldozer e Possessed che hanno sudato sangue e rabbia soddisfacendo pienamente il gremito pubblico che finalmente può rimettere assieme i pezzi. Come sempre ringraziamo l’Etrurian Legion Promotion che in collaborazione con la Nihil Prod e l’Apocalypse Extreme Agency, hanno messo in piedi un evento memorabile, col prezioso aiuto dello staff dello Slaughter Club. Alla prossima!!!
SETLIST:
Intro – Chant of Oblivion
No More Room in Hell
Pentagram
Tribulation
Demon
Evil Warriors
The Heretic
Abandoned
Storm in My Mind
Shadowcult
The Eyes of Horror
Graven
The Exorcist
Fallen Angel
Death Metal
Encore:
Burning In Hell