Una serata davvero incantevole in terra piemontese quella di mercoledì 11 luglio che ha inaugurato il Reload Sound Festival 2018 al Campo Volo Aquiloni di Biella, evento musicale ad ingresso gratuito che ospita diversi artisti tra i vari generi musicali. Protagonisti di stasera sono i Lacuna Coil, accompagnati dal progetto Rezophonic di Mario Riso. Arrivati sul posto, notiamo che, oltre al palco principale, ce n’era un’altro all’interno dell’area, dove si esibivano band minori che ci hanno deliziato le orecchie con del pop punk sullo stile dei Green Day.
Tempo un ora ed inizia lo show dei Rezophonic sul palco principale. Mario Riso, batterista e fondatore del gruppo, ha deciso di realizzare questo progetto musicale che vede la partecipazione di ben 300 artisti italiani non come una “passione trasformata in lavoro”, bensì come una passione a scopo benefico, con l’obiettivo di ottenere dei ricavati dai dischi e donarli all’African Medical and Research Foundation (AMREF) per dei progetti idrici nelle regioni del Kenya e della Tanzania. “Per offrire da bere a chi ha veramente sete” è lo slogan che riflette il tema principale della band, lo spreco di acqua nelle società dell’Occidente, fonte di vita per tutti noi esseri viventi. Riso ha scritto una canzone a tal proposito insieme a Caparezza, che appunto si intitola “Nell’acqua“, con la partecipazione di Cristina Scabbia e Roy Paci, pezzo con cui hanno aperto la loro scaletta. Nel corso dello show la band ha spaziato in vari generi, dall’Hip Hop al Reggae, Rock Alternativo, e persino Prog Rock! Inconsueti per un concerto metal, ma comunque apprezzabili nonostante fossero un po’ troppo statici sul palcoscenico, dato anche lo scarso spazio a disposizione per i numerosi componenti. Hanno saputo intrattenere il pubblico, incitandolo ad applaudire le mani a tempo in ogni canzone.
L’attesa sembrava eterna per gli headliner ma, appena i tecnici hanno srotolato il manifesto con il logo dei Lacuna Coil, un coro di applausi gioiosi si è levato dalla folla. Quello era il segnale d’inizio! All’improvviso, è spuntato da dietro le quinte il batterista della band, Ryan Blake Folden, con il corpsepaint al viso che ricorda quello di Tobias Forge dei Ghost. È salito sopra la batteria e ha levato in alto le mani in segno di saluto. Poi hanno fatto la loro comparsa il chitarrista Diego Cavallotti, il bassista Marco “Maki” Coti Zelati, Andrea Ferro… ed inifine lei… Cristina Scabbia. Hanno iniziato la loro scaletta con “Our Truth” cavallo di battaglia della band presente nell’album “Karmacode” del 2006. Rispetto alle date dello scorso anno, che prevedevano una scaletta gran parte incentrata sull’ultimo album, “Delirium”, quest’anno, in occasionale del ventennale della band, la band ha proposto anche brani più datati. Si prosegue quindi con “Kill the Light” e “Trip the Darkness“, tratte dall’album “Dark Adrenaline” del 2012. Successivamente si è passati ai pezzi dell’ultimo lavoro: “Blood, Tears, Dust“, “My Demons” e la title track, quest’ultima presentata da Cristina facendoci ricordare che in questo mondo tutti noi siamo un po’ pazzi. Hanno poi proseguito con quattro pezzi e poi con la misteriosa “119“, di cui la band non ha specificato la “leggenda” che aleggia intorno a questo numero. Chiudono con “The House of Shame“e “I Forgive“, uscendo dalle scene. Ma noi non eravamo ancora soddisfatti del tutto! Certo! Allora il pubblico li ha incoraggiati a uscire dal backstage, acclamandoli con sonori cori da stadio. Non poteva di certo mancara la cover dei Depeche Mode, ed ecco che riattaccano con “Enjoy the Silence” per continuare con “Heaven’s a Lie” e chiudere un ottimo live con “Nothing Stands in Our Way“. Qui Cristina ha ricordato a tutti noi che nonostante i problemi che ci sono in tutte le nostre vite non dobbiamo arrenderci e di non aver paura. WE FEAR NOTHING! WE FEAR NOTHING! WE FEAR NOTHING!