Noto per essere un locale confortevole, ben strutturato sia a livello di acustica che di scenografia, e per la qualità delle band ospitate, il Dagda non si smentisce neanche questa volta: è il turno dei tedeschi KISSIN’ DYNAMITE di far esplodere il pubblico dell’Oltrepò Pavese a suon di Rock N’ Roll e di promuovere il loro album “Generation Goodbye“, uscito nel 2016. I KISSIN’ DYNAMITE propongono così il loro istrionico show come unica data italiana, in collaborazione con House Of Ashes e Booking Agency, accompagnati dai romani LOST REFLECTION.
I LOST REFLECTION aprono le danze mostrando la propria fede al dio del Rock N’ Roll con l’ottima scenografia a opera del cantante e chitarrista Fabrizio Fulco, il quale si mostra al pubblico in abito rosso e con il crocefisso intorno al collo. Il loro sound varia dall’Hard Rock più classico a sonorità Punk, mantenendo ruvidezza e immediatezza nei loro pezzi che scaldano gli animi dei (purtroppo pochi) presenti. Buone le esibizioni in “The Enemy U Know“, “Father Murphy“, “Scarecrowd” e “Hail To Rock” da un lato, mentre dall’altro i Nostri si sono lasciati prendere eccessivamente la mano con le cover (decisamente troppe) variando da pezzi dei Ramones fino alla conclusiva “Rockin’ In The Free World” di Neil Young. Tutto sommato un buon riscaldamento in vista di quella che sarà successivamente un’eccellente esibizione.
Grinta, melodia, energia e vitalità, in una parola KISSIN’ DYNAMITE, dalla Germania con furore! Questi giovani ragazzi di Münsingen portano una grande carica al pubblico del Dagda e dimostrano cosa significhi essere una live band.
Il quintetto è formato dai carismatici fratelli Hannes e Ande Braun (voce e chitarra rispettivamente), Jim Müller (chitarra), Andi Schnitzer (batteria) e Steffen Haile (basso), i quali ci schiaffeggiano fin da subito con il sound di “Generation Goodbye“. Il frontman appare decisamente scatenato, dimostrando di avere un’ottima presa sul pubblico (cosa non da tutti quando si è di fronte a una platea mezza vuota) e trasmettendo un messaggio importante: è giusto che i presenti, pochi ma buoni, si godano lo spettacolo con il massimo coinvolgimento. Si prosegue con “Money, Sex and Power“, “Love Me, Hate Me” e “Somebody to Hate” cantata in coro insieme al pubblico. Riflettori puntati sul goliardico frontman Hannes Braun, con la sua voce limpida e graffiante al tempo stesso; ma anche sul duo chitarristico Müller e Ande Braun, che crea un sound corposo tra riff taglienti e assoli melodici insieme al martellante drumming di Schnitzer e al basso pomposo e tachicardico di Haile. I Nostri sembrano quasi rievocare il Glam dei vecchi tempi, con acconciature variopinte e ritmi trascinanti, ma anche con una conclamata personalità e maturità artistica raggiunta dopo 5 album, senza mai sbagliare un colpo. La qualità delle loro melodie lascia un segno indelebile nel panorama dell’Heavy Metal moderno, e non mancano le scenografie dove il carismatico singer indossa un mantello rosso brandendo uno scettro, come durante l’esecuzione di “I Will Be King” o durante la conclusiva “Flying Colours” dove i KISSIN’ DYNAMITE salutano il pubblico formando una posizione piramidale. Un altro grande merito che possiamo riconoscere a questi ragazzi è la grande disponibilità da parte di tutti i membri a scambiare quattro chiacchiere, foto e autografi con i fan a fine show. Peccato davvero che, quando ci sono i concerti che meritano sul serio, il pubblico sia sempre composto da un numero esiguo, ma noi siamo felici di ringraziare sempre lo staff del Dagda per le emozioni che ci regala!