A poco più di un mese di distanza dal Metalitalia.com Festival, al Live Club è tempo di novità. La venue milanese ospita infatti la prima edizione dell’Infernal Forces, un festival dedicato agli amanti del metal più estremo. Composto da artisti nazionali ed internazionali, il bill spazia dal black al death, fino ad arrivare al gore e al brutal death.
L’apertura della giornata è affidata ai The Spirit, giovane band tedesca con un solo album all’attivo “Sounds from the Vortex”.
Attualmente in tour con i Kataklysm e gli Hypocrisy come band di supporto, la neonata formazione black/death si esibisce di fronte ad un pubblico non proprio gremito, e pare fatichi a creare coinvolgimento.
Il quartetto ripropone il suo primo ed unico album, dando vita ad una performance suggestiva, ma nel complesso senza infamia e senza lode, che scorre rapidamente per lasciare spazio ad una serie di band “nostrane”.
Setlist:
Sounds from the Vortex
Cosmic Fear
The Clouds of Damnation
Cross the Bridge to Eternity
Illuminate the Night Sky
The Great Mortality
Fields of the Unknown
THE SPIRIT
Dopo i The Spirit, è tempo di “giocare in casa”. Sul palco iniziano infatti a succedersi una serie di band made in Italy, la prima delle quali è la storica formazione death metal emiliana Distruzione.
Nonstante il poco tempo a disposizione (circa quaranta minuti), la band guidata da Devid Roncai domina totalmente il palco: aggressiva, potente e feroce, ci regala una performance devastante, di fronte a un pubblico decisamente più gasato, che omaggia la band con cori e striscioni. Sul palco la birra scorre a fiumi, ed anche in sala il pubblico non è da meno.
Setlist:
Uomini Contro Uomini
Stultifera Navis
Cornice de’ Superbi
Ossessioni Funebri
Lo Scultore
La Torre della Muda
Senza Futuro
Pianeta Dissolvenza
Nel Tuo Nome
DISTRUZIONE
La giornata prosegue con una punta di diamante del metal estremo italiano: gli Antropofagus. L’occasione è ghiotta per chi vuole vedere all’opera il nuovo vocalist del gruppo, Paolo Chiti (entrato nella band nel 2017 in sostituzione di Tya). Il nuovo frontman non tradisce le aspettative: il suo growl rimane impeccabile dall’inizio alla fine, così come la sua imponente presenza scenica. La parte strumentale non è da meno: riff rapidi e devastanti, sino all’ultimo pezzo, “Living in Fear“, piccolo omaggio ai Malevolent Creation.
Setlist:
Spawn of Chaos
Chants of Abyzou
Praise to a Hecatomb
Architecture of Lust
Loving you in Decay
Thick putrefaction Stink
Demise of the Carnal Principle
Deception of the Blood
Living in Fear (Malevolent Creation cover)
ANTROPOFAGUS
Dopo aver fatto tappa in Liguria con gli Antropofagus, scendiamo sino a Roma per incontrare il technical death degli Hour of Penance.
Anche stavolta il metal italico non delude: precisi, veloci e potenti, gli Hour of Penance riempiono la venue con una scarica di riff che accende l’adrenalina del pubblico.
La setlist vede una serie di brani che ripercorrono la carriera della band. Tra questi figurano anche alcuni pezzi di “The Vile Conception”, degnamente celebrato a dieci anni di distanza dalla sua uscita.
Setlist:
Paradogma
Sedition Through Scorn
Absence of Truth
Ascension
Incestuous Dynasty of Worms
XII Century Imperial Crusade
Theogony
Reforging the Crowns
Misconception
Cast the First Stone
HOUR OF PENANCE
Verso l’ora di cena (sono circa le 19.20), si torna a respirare aria internazionale con i belgi Enthroned.
Pur presentandosi con un’immagine tipicamente black, gli Enthroned (ancora poco conosciuti in Italia) sorprendono i presenti con uno show dinamico, più influenzato dal death e dal thrash.
L’impatto scenico rimane quello tipico di una band black: quasi fosse un rituale, gli Enthroned dominano il palco con la loro presenza inquietante, aggressiva e volutamente blasfema, trovando nel pubblico una risposta decisamente più positiva rispetto al gruppo di apertura a inizio serata.
Setlist:
Lamp of Invisible Lights
Of Shrines and Sovereigns
Baal Al Maut
Through the Cortex
Ha-Shaitan
Behemiron
Obsidium
Dna/The Burning Dawn
Tellum Scorpionis – Hosanna Satana
The Ultimate Horde Fight
Rion Riorrim
Of Feathers and Flames
ENTHRONED
Non sono nuovi al pubblico italiano gli Impaled Nazarene, che in occasione dell’Infernal Foces decidono di riproporre per intero il loro full lenght “Suomi Finland Perkele”, uscito nel lontano 1994.
La voce di Mika Luttinen, straziante ed al contempo inesorabilmente potente, rimane all’altezza durante tutta la performance, anche se il frontman (reduce da un meet & greet un po’ troppo alcolico) non sembra essere in piena forma.
Nonostante questo, lo show è nel suo complesso devastante, dall’inizio alla fine, con un Mika sempre carismatico e dannatamente espressivo.
Setlist:
Intro
Vitutuksen Multihuipennus
Blood Is Thicker than Water
Steelvagina
Total War – Winter War
Quasb / The Burning
Kuolema Kaikille (Paitsi Meille)
Let’s Fucking Die
Genocide
Ghettoblaster
The Oath of the Goat
IMPALED NAZARENE
Arriva finalmente il turno dei primi co-headliner: gli Hypocrisy.
Il gruppo mancava da parecchio in Italia, e la sala, rispetto all’inizio della serata, è decisamente più affollata. La maggior parte dei presenti è infatti accorsa proprio per la band death metal svedese, che regala al pubblico una setlist leggermente più breve del previsto.
Anche ad un orecchio poco esperto, Peter Tägtgren non può che apparire in ottima forma: voce potente e graffiante, che tra un turbinio di headbanging e l’altro devasta la sala e scatena il pogo tra i presenti. Ad accompagnarlo, i fedeli Mikael Hedlund (basso) e Horgh (batteria), ed un sorprendente Tomas Elofsson, che spalleggia benissimo il compagno, assestando decisi e repentini cambi di ritmo che rendono l’atmosfera decisamente suggestiva.
Setlist:
Fractured Millennium
Valley of the Damned
End of Disclosure
Adjusting the Sun
Eraser
Pleasure of Molestation / Osculum Obscenum / Penetralia
Fire in the Sky
Killing Art
The Final Chapter
Roswell 47
HYPOCRISY
È tarda sera quando arriva il turno dei Kataklysm.
Nonostante non abbia davanti un pubblico vastissimo (è quasi mezzanotte, ed in molti si sono già avviati verso casa), la band death metal canadese cerca di dare il meglio di sé riproponendo principalmente brani tratti dagli ultimi album.
Tenere testa ai compagni di tour (gli Hypocrisy) non è facile, tant’è vero che in molti avrebbero invertito gli headliner, ma la performance della band rimane comunque di tutto rispetto.
A fare le veci del quartetto, il quasi connazionale Maurizio Iacono, che oltre ad avere carisma da vendere, tra un pezzo e l’altro rallegra i presenti con qualche battuta, senza nascondere il suo immenso amore per la terra d’origine.
Setlist:
Narcissist
The Black Sheep
Fire
Thy Serpents Tongue
10 Seconds From the End
Guillotine
As I Slither
Crippled & Broken
Outsider
Manipulator of Souls
In Shadows & Dust
…And Then I Saw Blood
Blood in Heaven
At the edge of the world
KATAKLYSM