È una calda serata estiva quella del 7 luglio. In un periodo in cui ormai dominano i festival all’aperto, l’ottimo e accogliente Dagda Live Club, divenuto un punto di riferimento per chi vuole supportare la scena Metal, torna a offrirci un evento dedicato al Folk Metal con gli argentini Skiltron e i nostrani Furor Gallico. Mi aspettavo una maggiore partecipazione rispetto ai pochi presenti, che comunque si sono dimostrati davvero coinvolti, partecipi e soddisfatti. È inoltre sempre un piacere rivedere vecchi amici in occasioni come queste.
Nati in Argentina da un’idea del chitarrista Emilio Souto, gli Skiltron sono i primi a salire sul palco, sebbene con un’ora di ritardo rispetto al previsto a causa di questioni logistiche. Si presentano con il loro classico gonnellino scozzese, indumento affine alle tematiche trattate nei loro testi, e aprono le danze con “The Lion Rampant“. Nonostante qualche piccolo problema tecnico nei suoni, si dimostrano veramente coinvolgenti nei confronti del pubblico. Il cantante inglese Martin MacManus è un vero e proprio trascinatore, grazie anche al suo timbro Heavy-Power che abbraccia gli elementi Folk rappresentati dal francese Pierre Delaporte alla cornamusa, mentre il neo-batterista, entrato da poco nella band Joonas Nislin è finlandese. I vari cambi di line-up nel corso degli anni hanno fatto sì che la formazione assumesse un carattere internazionale che però è sempre rimasto dedito alla storia della Scozia. Dopo l’usuale invito verso l’angolo merchandise da parte dei musicisti, notiamo dispiaciuti l’assenza dell’ultimo “Legacy Of Blood“, il loro album più maturo. Che abbiano già esaurito tutte le copie per il tour?! Tra i brani suonati ricordiamo soprattutto “Bagpipes Of War“, “Hate Of My Life“, “The Taste Of Victory“, “Highland Blood” e la conclusiva “Skiltron” che coinvolge davvero tutti! Applausi davvero meritati!
Tempo di una birra e quattro chiacchiere e vediamo salire sul palco i Furor Gallico, gruppo nato dalla Brianza che non ha certo bisogno di presentazioni. Questa sera si mostrano in una versione particolarmente estrema, da un lato per l’assenza di Becky all’arpa, dall’altro per i suoni della chitarra e batteria che coprono troppo spesso violino e flauto. L’ottimo frontman Davide “Il Cica” ora si dedica interamente alle parti vocali, dimostrando di amministrare molto bene voce pulita, growl e anche uno scream in stile Black, abbandonando il Bouzouki. Nel bel mezzo dello show, il pubblico viene trascinato in un fortissimo pogo e wall of death, grazie a una cover improvvisata di “I’m Broken” dedicata all’ex batterista dei Pantera Vinnie Paul, scomparso recentemente. Gli spettatori si divertono più che mai, al punto che Davide & Co. fanno l’annuncio di aver quasi terminato le registrazioni del nuovo album, il terzo, che dovrebbe uscire nel 2019, dedicandoci una nuova traccia. Non mancano poi momenti che uniscono melodia e suoni estremi come in “La Notte dei Cento Fuochi” o “La Caccia Morta” divenuti ormai tra i cavalli di battaglia più celebri della band. Si conclude così una serata davvero spettacolare che mi fa ribadire un concetto molto importante: appoggiate queste band, andate ai loro concerti e divertitevi, comprate al merchandise. Se vogliamo che sopravvivano, non dobbiamo mancare agli appuntamenti, specie se a 20 minuti da casa nostra!!!