Si chiude il 2016 e la redazione di Metalpit.it si ferma un attimo a tirare le somme. Qui di seguito vi daremo le nostre preferenze sulle uscite dell’anno, i migliori live e anche le delusioni!
Burz:
1. Testament – Brotherhood of the Snake: il titolo lo vincono i Testament a mani basse. Nonostante ci fossero dei segnali preoccupanti come il concept e l’artwork, musicalmente la band ha tirato fuori uno dei dischi migliori della sua carriera: compatto, variegato e potente.
2. Avantasia – Ghostlights: per questa nuova fatica Tobias Sammett si è attorniato del solito cast di superstar che permettono di creare un prodotto fresco e dinamico che si dimostra superiore al precedente lavoro e permette di viaggiare con la mente.
3. Fleshgod Apocalypse – King: lavoro che consacra la band italiana tra i pesi massimi del death metal europeo. La band qui trova la quadratura del cerchio combinando alla perfezione melodia, epicità e violenza.
4. Amon Amarth – Jomsviking: primo concept per la band svedese che si dimostra all’altezza delle aspettative e riesce a superare il precedente (e deludente) “Deceiver of the Gods”. Sembra che la band abbia trovato come combinare heavy metal e melodic death alla perfezione.
5. Metallica – Hardwired…To Self-Destruct: i Four Horsemen tornano nel 2016 in un periodo costellato di ottime uscite, ma nonostante ciò offrono un doppio album che cresce con gli ascolti e fa vedere quanto la band creda ancora in quello che fa.
Flop:
Rob Zombie – The Electric Warlock Acid Witch Satanic Orgy Celebration Dispenser: forse il precedente album (mi rifiuto di scrivere il titolo infinito) era veramente un capolavoro e quindi le aspettative per questo nuovo disco erano altissime per il sottoscritto, ma Rob Zombie con questo album delude. Noioso, breve e con più intermezzi che brani, come se fosse stato costretto a comporlo. Un vero peccato!
Top Live:
Kreator @ Metaldays 2016: precisi, brutali e intrattenitori perfetti. Un live dei Kreator è sempre una garanzia e al Metaldays, nonostante una partenza lenta, i nostri hanno stupito e sono riusciti a fare un concerto spettacolare a prova di bomba. I Kreator sono come il vino,
Flop Live:
Marduk @ Metaldays 2016: non sono un amante del genere, ma la band svedese su disco mi è sempre piaciuta tanto che non vedevo l’ora di vederla live e… CHE DELUSIONE! Svogliati, statici, freddi e annoiati sul palco. Non pretendo che corrano per il palco, ma un minimo di interesse per il pubblico sì. I Marduk probabilmente erano in giornata “no”, ma il concerto è stato veramente noioso.
Menzione d’onore per i Dragonforce @ Metaldays 2016: lodevole la volontà di non far saltare il concerto il giorno prima perché il cantante sta male, ma tirare su uno Youtuber (tale Pellek) per cantare davanti a 12.000 persone con 30 minuti di ritardo non è proprio l’idea del secolo. Il risultato? Pellek impaurito e statico conciato peggio di Justin Bieber e pezzi stuprati… fortunatamente il tutto è durato poco, sarebbe questo il concerto peggiore, ma definirlo concerto è una parola grossa.
Neropiuma:
Flop:
Sonata Arctica – The Ninth Hour: un disco estremamente insipido che prova in certi punti a rievocare i vecchi fasti, risultando tuttavia assai moscio.
Una top, sinceramente non saprei farla
Gaz:
1. Utopia – Mood Changes: progressive metal italiano che regge il confronto con band più famose, forse un po’ troppo leggero.
2. Reapter – Cymatics: album progressive-thrash estremamente valido.
3. The Pete Flesh Deathtrip – Svartnad: miscela di doom, black e death metal alquanto arcana e sinistra.
4. Avatar – Feathers&Flesh: salto di qualità ed esplorazione di nuovi generi in un album variegato di oltre un’ora.
5. Dissector – Planetary Cancer: melodic death metal dalla Russia.
Come flop non saprei dire ora come ora; ho visto solo due live quest’anno, Iron Maiden a Trieste (top) e Avatar a Milano (bello). Forse all’eResia Metalfest ho trovato un band piatta all’inverosimile, ma non credo faccia testo.
Giup:
1. Ihsahn – Arktis: capolavoro e disco più variegato e maturo finora.
2. Perturbator – The Uncanny Valley: darksynth e nostalgia adatte ad ogni momento, che sia in macchina, in palestra o in cucina.
3. Skuggsja – Skuggsja: a Piece for Mind & Mirror: un capolavoro folk nato da due tra le migliori menti del metal estremo e non.
4. öOoOoOoOoOo – Samen: un concentrato di follia ed eclettismo musicale come pochi se ne sentono in giro.
5. Messa – Belfry: doom vecchia scuola fatto con classe (e sono pure italiani).
Flop album:
Opeth – The Sorceress: un po’ me l’aspettavo, ma non mi ha fatto venir voglia di ascoltarlo una seconda volta.
Top Live:
Behemoth (più Mgla seguenti come bonus) al Brutal Assault 2016, perché li aspettavo da molto e hanno suonato tutto The Satanist.
Flop Live:
Per fortuna nessuno che si possa definire tale.
Federico:
1. Deathless Legacy – The Gathering
2. Epica – The Holographic Principle
3. Tarja – The Shadow Self
4. Temperance – The Earth Embraces Us All
5. Lacuna Coil – Delirium
Flop:
Amaranthe – Maximalism
Top Live:
Lacuna Coil @ Beer Art Rock Summer Festival Rapallo: il mio miglior concerto 2016 perché avendo il pass vip ho assistito a tutto il live nel backstage e nel retro palco, con annesse chiacchierate con la band pre e post concerto.
Flop Live:
Nightwish @ Rock In Roma: 600 km di viaggio per sentire i Nightwish con la tanto esaltata nuova vocalist Floor Jansen. Un flop. Tecnicamente ineccepibili, ma manca l’anima, sembrano svolgere il compitino senza emozionare e senza emozionarsi. Album flop del 2015, live flop del 2016. Non li andrei a rivedere nemmeno se suonassero nel bar sotto casa. Immaginavo avrei rimpianto Tarja, ma che avrei rimpianto pure Anette non lo pensavo, ed invece…
Coz:
1. Deathspell Omega – The Synarchy Of Molten Bones: ritorno atteso e di ottima qualità che colpisce per il recupero di certe sonorità black metal.
2. Antaeus – Condemnation: semplicemente la vera essenza del black metal.
3. Brujeria – Pocho Aztlan: disco potente ed ironico che sa conquistare dal primo, al livello del capolavoro Raza Odiata.
4. Urfaust – Empty Space Meditation: disco sublime.
5. T.O.M.B. – Fury Nocturnus: stupendo viaggio attraverso l’esoterismo fatto di sensazioni oscure
Flop:
APELSINOVAYA KREVETKA – Входящие: osceno.
Live non ne ho visti, quindi non posso giudicare.
Francesca:
1. Avantasia – Ghostlights: Tobias Sammet nei suoi dischi si avvale sempre di collaborazzioni da paura e non si è smentito nemmeno in quest’ultimo.
2. Sixty Miles Aehead – Insanity: non ho ancora fisicamente fra le mani il loro cd ma ho potuto sentirlo su Spotify, un lavoro in cui si sente tutta la loro passione per la musica, sono decisamente cresciuti a livelli musicale.
3. Amaranthe – Maximalism: unica nota ‘stonata’di questo lavoro è la canzone “That Song”, perché vira verso un lato più pop che non è proprio nel loro genere e mi ha un filino spiazzata, ma a parte questa avendola sentita in live mi sono ricreduta.
4. Freedom Call – Master Of Light: non deludono mai, travolgenti, scanzonati e divertenti; spero arrivino presto in Italia.
5. Eternal Idol – The Unrevealed Secret: buon lavoro come debutto per questo gruppo, spero presto di aver occasione di vederli live.
Top Live:
Ne ho visti parecchi ma quello che vince l’oscar come miglior live e senza dubbio lo SPAZIOROCK.IT FESTIVAL: è andato decisamente oltre le mie aspettative, la ciliegina sulla torta i vari M&G organizzati con i gruppi, davvero un gran bella idea.
Flop Live:
Nessuno, solo un mio giudizio personale sul Frontiers Metal Festival, non mi hanno entusiasmato i Vanden Plas, e altra cosa mi è dispiaciuto che non hanno organizzato il M&G con i vari gruppi, magari essendo stretti con i tempi non ci hanno pensato, speriamo nella prossima edizione lo tengano in cosiderazione.
Valentina:
1. Novembre – Ursa: che posso dire… più che bentornati. Finalmente!
2. Wardruna – Runaljod/Ragnarok: forse poco metal, ma album ricco della più pura atmosfera nordica.
3. Schammasch – Triangle: la band elvetica non si è smentita producendo praticamente un capolavoro suddiviso in 3 dischi di metal all’avanguardia.
4. Korn – The Serenity of Suffering: anche questo per me è un ritorno alle sonorità che me li ha fatti amare in passato, fantastico!
5. Rotting Christ – Rituals: band storica che continua a produrre album stratosferici e questo non è proprio da meno.
Flop:
Opeth – Sorceress: non me ne vogliano i fan che li han seguiti dopo la svolta… ci ho provato, ma non riesco proprio a sentirlo.
Top Live:
Rammstein @ Gods of Metal: non si smentiscono mai… fuoco e fiamme!
Flop Live:
Megadeth @ Gods of Metal: mi aspettavo di più.
Alberto:
Meshuggah – The Violent Sleep Of Reason: i Meshuggah che fanno cappelle? Impossibile, è una goduria dall’inizio alla fine.
Opeth – Sorceress: hanno dato un senso al cambio stilistico iniziato con “Heritage”.
Architects – All Our Gods Have Abandoned Us: un album che ti dice che la vita fa schifo, ma dopo averlo ascoltato la vita fa meno schifo.
Fallujah – Dreamless: nonostante pesti in tutte le canzoni, lo trovo un album “morbido” e rilassante.
Gojira – Magma: non mi aspettavo una svolta di carattere grunge da loro, ma complimenti, hanno mantenuto il tiro.
Flop:
Annisokay – Devil May Care: l’ennesimo disco core, canzoni tutte uguali.
Top Live:
Meshuggah @ Estragon: sono ancora senza parole, non so come commentarlo.
Flop Live:
Dragonforce @ Metaldays: perdonando il cantante, li ho trovati semplicemente… finti, freddi nei suoni e nella presenza scenica.
Tank:
1. Ihsahn – Arktis: inutile girarci intorno, Ihsahn è un genio.
2. Meshuggah – The Violent Sleep of Reason: probabilmente con questo live in studio hanno settato l’ennesimo irrangiugibile standard di qualità, immensi.
3. Opeth – Sorceress: disco capolavoro, forse distante dallo stereotipo che gli Opeth han creato di se stessi, ma comunque disco di livello enorme.
4. Gojira – Magma: svolta grungy, groove a secchi e suoni di un altro pianeta. Grazie Gojira, grazie.
5. Gorguts – Pleiades’ Dust: innovatori e futuristi in un genere morto e imbrigliato in clichè radicatissimi, disco pauroso.
Flop:
Zakk Wylde – Book Of Shadows II: ha rovinato il ricordo splendido che avevo della sua carriera da solista.
Top Live:
Misery Index @ Metaldays: apice assoluto di cattiveria, precisione, qualità e consistenza, degli alieni.
Flop Live:
Stick To Your Guns @ New Age, semplicemente nel posto sbagliato al momento sbagliato, eravamo tutti lì per celebrare gli Architects e la loro proposta monotona non ha aiutato il pubblico ad immedesimarsi.
FraKappa:
1. Dilinger Escape Plan – Dissociation
2. Alcest – Kodama
3. Whitechapel – Mark Of The Blade
4. Katatonia – The Fall Of Hearts
5. Meshuggah – The Violent Sleep Of Reason
Flop:
Amon Amarth – Jomsviking
Top Live:
Absu
ES:
1. Sumac – What One Becomes: un abisso post-metal, di quelli che ti distruggono e mettono in dubbio.
2. Nails – You Will Never Be One of Us: violenza sonora senza compromessi.
3. Darkthrone – Arctic Thunder: uno dei migliori ritorni degli ultimi anni, per me personalmente e per il mondo.
4. Klimt 1918 – Sentimentale Jugend: un altro dei migliori ritorni, per me personalmente e per il mondo
5. The Dillinger Escape Plan – Dissociation: il cerchio si chiude con maestria, ci mancheranno.
BONUS: Grindmother – Age of Destruction: in un anno di morte fisica, morale e babymetallosa, una vecchia che sbraita sui problemi sociali è l’antidoto migliore.
Top Live:
Converge @ Disintegrate Your Ignorance Fest
Flop Live:
Quest’anno non posso esprimermi, ho visto pochi concerti e tutti validi! Ho messo il disco bonus per recuperare, LOL
Samantha:
1. David Bowie – Blackstar
2. Leonard Cohen – You Want It Darker
3. Glenn Hughes – Resonate
4. Meshuggah – The Violent Sleep of Reason
5. Death Angel – The Evil Divide
Flop:
Iron Maiden – The Book of Souls
Giuls:
1. Equilibrium – Armageddon: un album leggermente più studiato e profondo rispetto agli altri della band tedesca che mi ha lasciata positivamente colpita.
2. Locus Animae – Prima che sorga il sole: 27 minuti di pura poesia e metal avant-garde che lascia viaggiare la mente senza troppa richiesta di impegno.
3. Pain – Coming Home: un disco pieno di sfaccettature, vario e coinvolgente.
4. Skalmold – Vogguvisur Yggdrasil: i soliti Skalmold, che però stavolta ci narrano le ninna nanne della mitologia nordica.
5. Isolert – No Hope, No Light… Only Death: una chicca black metal da tener presente.
Per il flop non ne ho, nessun disco che mi delusa particolarmente
Top Live:
Direi l’Italic Pagan Fest, un festival tutto italiano che ha presentato band di ottimo calibro e me ne ha fatte conoscere di nuove.
Flop Live:
Fosch Fest perché, a parte i problemi tecnici, in generale molte cose sono state cambiate dagli anni precedenti e non hanno funzionato.
Maša:
1. Dream Theater – The Astonishing
2. Opeth – Sorceress
3. In Flames – Battles
4. Anthrax – For All Kings
5. Sabaton – The Last Stand