Eccoci ad una serata dedicata interamente alla scena hardcore organizzata da Hero Booking, che vede sul palco di Argo 16 i canadesi Counterparts accompagnati da ben altre quattro band interamente italiane.
Ad aprire le danze ci sono gli Inner Earthquake, da Venezia. Hanno pubblicato il loro primo EP “Life, Love, Addiction” un anno fa e da poco un nuovo singolo, “Unease“, ma si sono già guadagnati un discreto successo nella zona aprendo a band del calibro di Novelists e Landscape. Propongono un melodic hardcore molto ispirato, non mancano i breakdown molesti e i momenti emozionali nei loro pezzi. Autori di un’ottima performance nonostante l’emozione di suonare davanti ai loro eroi Counterparts, si meritavano un po’ di pubblico in più.
A seguire, i toscani Moderntears, nati a settembre 2017 con l’uscita del singolo “Wasting Away“. Questi ragazzi hanno energia da vendere, saltano e incitano la piccola folla che nel frattempo è arrivata nella sala. La loro musica è un misto tra l’hardcore tradizionale e il pop-punk ispirato da gruppi come Blink-182 e Sum 41, tanta voce pulita e scream quanto basta. Consiglio vivamente l’ascolto del loro ultimo singolo “Old Souls“.
Con i What We Lost si toccano territori più legati al melodic hardcore tradizionale, tanti intermezzi con suoni ambient alternati a riff pesanti e massicci. Con loro il pubblico finalmente si anima e si prepara per i big della serata. Anche loro si comportano molto bene sul palco, sono concentrati e regalano un show pulito e bello filato, andando dritti al punto: il tempo è poco e non c’è tempo per i convenevoli.
A questo punto la serata prende una svolta toccante: siamo giunti al concerto di addio degli As A Conceit, annunciato qualche giorno fa con un post su Facebook. C’è tanta gente a salutare la band veneziana, da sempre legata alla sua zona di origine nonostante la loro bravura gli abbia consentito di ottenere una discreta fama anche all’estero. L’emozione è tanta, sia sopra che sotto al palco, e la band regala quello che a mio parere è stato il loro miglior show, forse di sempre. Tutti cantano i loro pezzi, anche il recentissimo singolo “Inveterate” è già entrato nel cuore dei loro fan. A fine performance tutti salgono sul palco ad abbracciare i musicisti, gli As A Conceit sono stati un’ispirazione per tante band della zona.
A chiudere, finalmente salgono sul palco i canadesi Counterparts reduci dal concerto milanese al Circolo Magnolia e quasi alla fine di un tour europeo. C’è poco da dire, sono veloci, cattivi e pesanti, hanno suoni davvero compatti e i loro pezzi fanno pogare i numerosi avventori del concerto. Sul palco non c’è un attimo di pace, il più “calmo” del quintetto era il concentratissimo chitarrista Adrian Lee, che non mancava comunque di contribuire al sound veramente massiccio della band. Mi hanno stupito l’incredibile tecnicità e precisione di questi ragazzi, mantenute dall’inizio alla fine, nonostante il caldo torrido della venue e l’energia sprigionata. Se vi piace il punk hardcore fatto bene, non potete perdervi i Counterparts, con la promessa di ulteriori date italiane in futuro.