Occasione speciale in quel di Trezzo sull’Adda per i fans dei Children Of Bodom. Si celebrano infatti i 20 anni dall’uscita dell’album di debutto “Something Wild” e, per l’evento, i Nostri sono pronti a sfoderare una scaletta del tutto rivisitata rispetto alle precedenti occasioni. Ma andiamo con ordine.
Sono le 20 precise quando a salire sul palco è la prima band della serata, si tratta dei canadesi ONI, freschi dell’interessante “Ironshore“. Propongono un progressive death metal molto coinvolgente e tecnicamente ineccepibile che il pubblico, seppur il locale non fosse ancora pieno, sembra gradire. La scaletta di circa 20/25 minuti è breve ma intensa.
Con qualche minuto di ritardo rispetto alla tabella di marcia si presentano i Forever Still, band danese capitanata dalla bellissima Maja, che propongono un hard rock/alternative metal che, molto superficialmente, potremmo define come una via di mezzo tra gli Evanescence e i Lacuna Coil. Per gli amanti del genere, sicuramente una band da approfondire e tenere d’occhio. Nonostante qualche impiccio iniziale, in 40 minuti di live Maja riesce a dimostrare tutta la sua bravura e il suo carisma. Il pubblico però non sembra essere molto convinto: ogni tanto parte qualche coro ‘Bodom Bodom’ e a ogni ‘The next song is…’ si sente la gente mormoreggiare. In effetti, pur avendoli personalmente apprezzati molto, i Forever Still hanno dato l’impressione di essere un po’ fuori contesto nella serata, stretti nel tramezzino death metal degli ONI e dei CoB. Meritano palcoscenici più adatti al genere che propongono e un pubblico più culturalmente educato a rispettare chi non è nell’olimpo del proprio gusto.
All’incirca alle 22 le luci si spengono: è il momento dei tanto attesi Children Of Bodom. Il locale è pieno, il pubblico una bolgia. Il coro ‘Bodom Bodom’ si fa finalmente opportuno, quanto potente e incessante sulle note iniziali di “Deadnight Warrior“. Un paio di ragazze svengono persino dall’emozione. In effetti, nonostante i tanti live a cui ho partecipato, poche volte ho assistito a un pubblico così emozionato e caldo. Alexi è più loquace del solito e ringrazia i ‘Fucking crazy Italian friends’ presenti al concerto. Come detto in precedenza, la scaletta è completamente rivisitata e pesca brani solo dai primi tre album della band, con chicche come “Black Widow“, che mancava dai live da 17 anni, o “Red Light in My Eyes“, “ignorata” addirittura per 18 anni. C’è poi spazio per i grandi classici: “Hate me!“, “Downfall“, “Everytime I Die“, “Bed of Razors” (quest’ultima troppo spesso sottovalutata), prima di concludere con altri due pezzi che non venivano suonati da 19 anni, ossia “The Nail” e “Towards Dead End“.
Una serata per i veri fans della band, che riporta alla mente quando quegli (allora) giovani pazzi finlandesi s’imposero sulla scena power/death metal. Sicuramente rivederli suonare e cantare pezzi di quando avevano circa 20 anni, ora che ne hanno quasi 40, è stato sicuramente strano, eppure l’energia, la voglia e la grinta sono state le stesse di un tempo, e il pubblico ha apprezzato e risposto con altrettanto entusiasmo.
SETLIST CHILDREN OF BODOM:
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Deadnight Warrior
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In the Shadows
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Needled 24/7
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Black Widow
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Lake Bodom
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Warheart
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Angels Don’t Kill
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Red Light in My Eyes, Part 2
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Hate Me!
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Downfall
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Everytime I Die
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Hate Crew Deathroll
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Bed of Razors
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Children of Decadence
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The Nail
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Towards Dead End
SETLIST FOREVER STILL:
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The Last Day
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Awake the Fire
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Miss Madness
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Fight
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Tied Down
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I’m Out
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Once Upon a Nightmare
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Breathe In
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Save Me
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Scars