Gli Hangarvain hanno esordito con Best Ride Horse, album che ha riscontrato pareri favorevoli sia dalla stampa che dal pubblico, hanno alle spalle all’incirca un centinaio di concerti più o meno in un anno, un tour che li ha visti in Italia, Austria, Inghilterra e Spagna. Sono tornati in studio per questo secondo album Freaks (per Volcano Records).
Il disco contiene dieci tracce che richiamano esattamente l’atmosfera a cui si ispirano, abbracciandoti, la band trasmette calore come il southern rock americano.
Il sound diretto è uno stupendo legame che fonde southern rock, alternative metal e post grunge, amalgamato con note introspettive e sofferte, un gruppo sanguigno che incornicia la voce calda e ruvida di Sergio Toledo Mosca, è questa la loro caratteristica.
Un disco sia per palati fini, sia per chi come me arriva da tutt’altro genere musicale, nel quale meritano attenzione le canzoni Freaks, Sliding To Hell, A Coke Shot e A Life For Rock’n’Roll e Keep Falling da cui è stato tratto anche un video, uscito lo scorso 15 febbraio. Non manca la classica ballad, Like Any Other, (molto emozionante durante l’esecuzione live), e come sottilineo sempre, le ballads non le apprezzo molto ma alcune come questa degli Hargavain, meritano eccome.
Non conoscevo questa band, ho avuto il piacere di scoprirla durante il loro show di apertura per gli L.A. Guns ed è stata una rivelazione interessante.
La forza di questo album sta nel fatto che la band, a distanza dal disco di debutto, ha avuto alle spalle un’ esperienza live suonando con svariati artisti in differenti Paesi e Freaks è il prodotto che ci regalano, un lavoro maturo, fluente e fresco dove si possono ascotare i caldi riff del chitarrista Alessandro Liccardo, dal ritmo del bassista Francesco Sacco e del batterista Mirkko De Maio.
Con gli Hangarvain, Napoli si è spostata negli Stati Confederati.