CARCASS – Torn Arteries

Sono passati otto anni da “Surgical Steel”, album che sanciva il ritorno ufficiale sulle scene dei Carcass, quest’ultimo disco è stato un comeback sotto certi punti di vista clamoroso che è riuscito a sopravvivere senza problemi alla prova del tempo. Le aspettative per il nuovo “Torn Arteries” quindi erano altissime, sebbene ci fosse la consapevolezza che difficilmente Jeff Walker e soci avrebbero potuto replicare il successo ottenuto con “Surgical Steel” il quale era praticamente una continuazione di “Heartwork”. Per questo motivo i Carcass con “Torn Arteries” hanno scelto di non ripetere stilisticamente parlando il lavoro fatto con il fortunato predecessore, “Torn Arteries” infatti si ispira senza dubbio a “Heartwork”, ma mette in risalto anche l’anima più hard rock che i Nostri avevano sperimentato su “Swansong”. Questo va senza dubbio a ridimensionare almeno inizialmente le aspettative di chi si aspetta un “Surgical Steel” pt.2, ma non implica che “Torn Arteries” sia un brutto disco, anzi. L’album gode di una produzione più sporca rispetto al predecessore, che ben si sposa con i riffoni arroganti che escono dalla chitarra di Bill Steer, esemplificazione di questo potrebbe essere la quasi rockeggiante “Eleanor Rigor Mortis” dove lo scarno riff di chitarra trascina letteralmente il brano e lo candida a essere uno degli episodi più memorabili del disco. Un altro episodio particolarmente riuscito è  “Dance of Ixtab (Psychopomp & Circumstance March No.1 in B)“, brano che si apre con la batteria di Daniel Wilding alla quale si appoggia un riff spezzacollo di Bill Steer che non fa prigionieri. Come si diceva sopra non mancano i pezzi più diretti come la titletrack o “Under The Scalpel Blade“, quest’ultima potrebbe essere tranquillamente uno scarto di “Surgical Steel”, ma funziona molto bene all’interno del disco, merito anche di un ritornello particolarmente catchy (per quanto potrebbe esserlo un brano dei Carcass). “Torn Arteries” è un album che cresce con gli ascolti e convince sempre di più, tanto che potrebbe essere tranquillamente uno dei candidati come disco dell’anno. L’impressione che si ha ascoltandolo è che la band di Liverpool abbia deciso di suonare per se stessa senza curarsi troppo di fare ciò che probabilmente avrebbero voluto i fan, “Torn Arteries” infatti è un album meno pilotato del suo predecessore dove si capisce quanto Jeff Walker e soci si siano divertiti a comporlo. Ciò che si percepisce per tutto il disco è la coesione tra i vari membri, come per esempio nella conclusiva “The Scythe’s Remorseless Swing” dove si può godere anche di un ottimo assolo di Bill Steer. È doveroso menzionare anche il ringhio rabbioso  di Jeff Walker che nonostante il passare degli anni resta molto sincero e credibile. Da questo punto di vista è emblematica “Kelly’s Meat Emporium“, altro brano veloce dove il timbro di Jeff Walker riesce a dare una marcia in più al pezzo. “Torn Arteries” ha pochissimi punti deboli, se si volesse essere pignoli gli unici due brani che convincono meno sono “The Devil Rides Out” e “Flesh Ripping Sonic Torment“, quest’ultima soffre di una durata proibitiva di quasi dieci minuti dove i Nostri provano a infilare diverse idee senza riuscire a svilupparle con lucidità.
Nel complesso “Torn Arteries” a primo impatto è un gradino sotto a “Surgical Steel”, ma cresce in maniera esponenziale con gli ascolti. I Carcass con questa nuova prova in studio avrebbero potuto suonare con il pilota automatico, ma hanno scelto di proporre qualcosa di simile, ma allo stesso tempo diverso da quanto fatto con il lavoro precedente. Il risultato è senza dubbio positivo e sebbene a un primo ascolto possa lasciare freddi i fan della prima ora, con il passare del tempo “Torn Arteries” riuscirà con il tempo a far breccia anche tra chi si aspettava un lavoro diverso, magari più veloce e diretto.

Tracklist:

01. Torn Arteries
02. Dance Of Ixtab (Psychopomp & Circumstance March No. 1)
03. Eleanor Rigor Mortis
04. Under The Scalpel Blade
05. The Devil Rides Out
06. Flesh Ripping Sonic Torment Limited
07. Kellys Meat Emporium
08. In God We Trust
09. Wake Up And Smell The Carcass / Caveat Emptor
10. The Scythes Remorseless Swing

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