Gli svedesi AMARANTHE, di cui è uscito proprio recentemente il loro nuovo lavoro “Maximalism“, hanno già iniziato il loro tour promozionale europeo, che ha fatto tappa anche in Italia con due date, il 17 novembre al Live Club di Trezzo sull’Adda (Milano) e il 18 a Trieste al Teatro Miela, con due special guest di tutto rispetto: Sonic Syndicate e Smash Into Pieces. Per gli amanti delle nuove tendenze heavy metal, una serata da non perdere!
Arrivata davanti al Live di Trezzo nel primo pomeriggio, trovo già due ragazzi, i primi temerari, nonostante la temperatura esterna sia piuttosto freddina. Poco dopo vengo raggiunta da dei miei amici arrivati da Roma e si passa il tempo a chiacchierare rendendo meno pesante l’attesa. Quasi puntuali all’apertura dell’ingresso al locale, un discreto gruppo di persone è pronto ad agguantare la transenna.
I primi a salire sul palco sono gli svedesi Smash Into Pieces, con il batterista, di cui non si conosce il volto, celato dietro una maschera formata da tanti piccoli led luminosi a forma del logo del gruppo. Da uno schermo a led parte un conto alla rovescia e al termine di esso fanno ingresso anche tutti gli altri componenti del gruppo. Avevo già avuto modo di vederli due anni fa sempre come compagni di tour degli Amaranthe: con il loro alternative rock sono riusciti subito a coinvolgere il pubblico presente, specialmente il cantante Chris Adam Hedman Sörbye, con una buona estensione vocale e una buona presenza scenica
Le operazioni di cambio palco si svolgono sotto i nostri occhi e subito sono pronti a fare il loro ingresso i Sonic Syndicate, altro gruppo proveniente dalla Svezia, che con il loro melodic metalcore si rivelano una grande sorpresa e riescono a catturare l’attenzione del pubblico. Il cantante Nathan J Biggs non sta fermo due secondi sul palco e, ad un certo punto, vedo che gli sguardi si spostano a lato del bancone del bar ed eccolo che era là sopra a cantare. Un fuori programma accolto ben volentieri e che ci ha fatto sorridere. Questo gruppo sa davvero il fatto suo e se ne vanno fra gli applausi più che meritati.
Finalmente l’attesa sta per terminare, con un pubblico bello numeroso e corposo e il logo della band ben visibile illuminato da luci rosse arrivano gli Amaranthe, accolti da un ovazione da parte dei presenti. Partono subito con il piede sull’acceleratore con “Maximize” e “Boomerang”, estratte dall’ultimo “Maximalism”. Tre voci che si intersecano alla perfezione fra di loro, il growl di Henrik fa da contorno a quella di Elize e Chris Adam. Infatti il cantante degli Smash Into Pieces sostituisce Jake E. Berg, perché a tour iniziato ha fatto sapere che vuole prendersi un periodo di pausa dal gruppo. Non c’è un attimo di tregua fino a “Endlessly”, prima ballad della serata con cui sia noi che loro riprendiamo fiato. Qui si possono ammirare le doti canore di Elize e gli splendidi assoli di chitarra di Olof. Si riparte di nuovo innestando la quinta con “On the Rocks”e l’assolo di batteria da parte di Morten davvero spettacolare, fino ad arrivare ad “Amaranthine”, dove Elize cede il microfono al pubblico formando un coro unanime che sovrasta la sua voce. Via all’ultimo blocco di canzoni “Call Out My Name”, “Digital World”, “That Song”, fino ad arrivare all’intro di “Drop Dead Cynical”, con la quale si congedano da noi. Il pubblico è presente e partecipe per tutta la durata del loro concerto e dopo la foto di rito a fine live, con il gruppo girato di spalle verso i presenti, si concedono per gli ultimi saluti e Chris stacca una scaletta, autografandola insieme ad Elize per poi farne una pallina e lanciarla nel pubblico.
Ma la serata per me non è ancora finita, perché sono in attesa della chiamata da parte del manager per partecipare al meet & greet con gli Amaranthe. L’incontro si svolgerà all’interno del locale ed infatti di li a poco si sente una voce che ci chiama, ed attendiamo il gruppo nella zona dove ci sono i divanetti. Nonostante fossero visibilmente stanchi sono stati disponibili e gentili con ognuno di noi, sia per foto che autografi, sempre sorridenti, con abbracci e strette di mano a non finire. Non avrei potuto chiedere un finale migliore di questo per chiudere una serata già di per sé davvero fantastica. Tornate presto, Amaranthe!