MALPAGA FOLK & METAL FEST 2016
Malpaga Folk & Metal Fest 2016, festival che quest’anno arriva alla sua quarta edizione, organizzato da Richard Milella e da il Gruppo Giovani di Cavernago e Malpaga, in una nuova location con ancora più spazio verde per chi a voglia di fermarsi a dormire con la propria tenda, con ingresso totalmente gratuito e con la cucina aperta sempre.
PRIMA GIORNATA – 29/07/2016
Hell’s Guardian
Hell’s Guardian sono un gruppo Epic/Melodic Death Metal formatosi a Berzo Demo, in provincia di Brescia, nel 2009. Sono i primi a salire sul palco e cominciare a dare il là a questa serata, che si prevede sia bella calda e infuocata ma non solo per la temperatura, nonostante sia già tardo pomeriggio.
Iniziano subito con la canzone “ Lost Soul ” tratta dal loro precedente full length del 2014 “Follow your Fate” proseguendo con “ Cradle’s Lake” dal loro EP, Ex Adversis Resurgo del 2015, con il quale la band si orienta su sonorità più aggressive ed energiche, alternando brani dalla loro discografia, intrattengono e coinvolgono il pubblico che si trovava sotto il palco; da parte del cantante Cesare Damiolini con il suo potente growl, e la sezione ritmica con Freddie alla chitarra, Claudio al basso e cori e Dylan alla batteria, non sbagliano nulla , c’è sintonia fra di loro e i ragazzi ci sanno fare!
AEXYLIUM
Gli Æxylium nascono a Varese nel 201, grazie a un’idea di Matteo Morisi e Roberto Cuoghi, con l’intenzione di fondere il suono tipico degli strumenti tradizionali della musica celtica/folk cornamusa, flauto , violino, banjo con quelli più moderni del mondo del rock , come chitarra, batteria, basso e tastiere; ispirandosi ad artisti come: Korpiklaani, Alestorm, Folkstone, Eluveitie tanto per citarne qualcuno.
La canzone con cui iniziano il loro concerto è inconfondibile per chi ha seguito questa serie televisiva, sto parlando ovviamente del “ IL TRONO DI SPADE “ e viene accolta da un’ovazione dal pubblico presente che man mano diventa sempre più corposo sotto il palco, primo brano tratto dal loro EP “The Blind Crow” ‘Blackflag’ per poi passare da un inedito che guarda caso si intitola come il loro nome ‘Aexylium’, altri due inediti ‘My favourite nightmare’ e ‘Into The Jaws Of Fenrir’, che non si discostano per nulla dalle loro sonorità, la cover dei Korpiklaani ‘ A Man With A Plan’ fa sì che tra le prime fila si scateni il pogo, e venga apprezzato sottolineato con anche dei cori, l’ultimo brano con cui se n’è scivola via la loro esibizione, è ancora una cover degli Alestorm ‘Keelhauled’, sono in otto sul palco e l’energia che sprigionano viene sentita e sottolineata più volte dai suoni del corno fra il pubblico.
HOLY SHIRE
HOLY ShiRE, gruppo milanese formatisi nel 2009, genere Fantasy Metal, con questa è la seconda volta che partecipano a questa manifestazione, con un gradito ritorno ma solo per questa occasione, insieme a Aeon – Dragon c’è Simona Aileen Pala a duettare con le loro voci, e dalla presenza scenica davvero notevole, ci trasportano nelle ambientazioni fantasy di cui narrano nei loro brani;
il resto della formazione è sempre la stessa, al flauto Chiara, alla batteria theMaxx, alla chitarra solista Andrew Moon, al basso BlackBass e l’altra chitarra Frank.
FUROR GALLICO
Furor Gallico, formatisi nel 2007, il loro genere fonde insieme due stili musicali, cioè il metal e la musica celtica, tra chitarre, violino, arpa celtica, flauto e bouzouki; Davide Growl, Scream and Clean Vocals, Gabriel alla chitarra e cori, Marco al basso, Mirko alla batteria, Becky all’arpa celtica.
Reduci dal GOST MUSIC FESTIVAL, arrivano al Malpaga Folk & Metal Fest, ad attenderli sotto il palco un pubblico sempre più numeroso, caloroso e rumoroso, con alcuni hanno anche le facce truccate come si addice a questo genere musicale.
Spaziando nella loro discografia, e come promesso arrivano le sorprese durante il loro concerto, insieme a loro sul palco si alternano anche gli “ex componenti” Riccardo, Luca e Mattia e come dicono loro, i Furor Gallico sono una grande famiglia e resterà così, con la canzone ‘Venti ‘estratto da “Imbolc” con Mattia e “Medhelan “con Luca, l’emozione e davvero palpabile e si vede sui loro volti che ricacciano indietro anche le lacrime, ma non potrebbe essere diversamente quando si condivide così tanto tempo insieme, non mancano neanche le‘invasioni’ sul palco da parte di due fan che si sono letteralmente lanciati su di loro.
Si chiude così la loro esibizione, densa di emozioni ma anche di un’energia esplosiva, il pubblico presente ha cantato e ballato,pogato per tutto il tempo, non e’ stato fermo un secondo; si chiude così questa prima giornata.
SECONDA GIORNATA – 30/07/2016
TREWA
Trewa, band proveniente da Como e formatisi nel 2009, fondono insieme due generi musicali il Selvadic Progressive Folk & Medieval Rock, la loro musica e le melodie sono davvero belle, il suono del violino di Filippo Pedretti ti fa venire voglia di metterti a ballare lasciando poi la spazio alle due voci di Claudio Galetti e di Lucia Amelia Emmanueli, può sembrare selvaggia ma al tempo stesso riesce a toccare tonalità molto alte, non è da meno la parte ritmica che vede Luca Briccola alla chitarra, Mirko Soncini alla batteria e Joseph Galvan al basso. Se vi piace questo genere di musica ve li consiglio perché meritano, sono da tener d’occhio.
FOGALORD
Fogalord, sono una symphonic, epic metal band, formatisi nel 2006, quartetto proveniente dall’Emilia, la band è composta da: Dany All – Vocal Leader & Keys Master Stefano Paolini – Axe Ruler Giuseppe Lombardo – Low Axe Ruler Nicolò Bernini – Hammers Commander.
Reduci del METALDAYS Festival, che si è svolto in Slovenia, dove hanno condiviso il palco con gruppi del calibro di: AtThe Gates, Between The Buried And Me Blaze Of Sorrow Blind Guardian Bury Tomorrow Cattle Decapitation Cryptex Dark Funeral Dead End Dead Label Delain Deserted Fear Die Apokalyptischen Reiter Dirge Double Crush Syndrome DragonForce e molti altri.
Propongono brani dal loro album “A Legend To Believe In”, per chi ama questo genere, sentirà subito le influenze di gruppi come Manowar, Blind Guardian e Rhapsody, tanto per citarne qualcuno, portandoci ha viaggiare in epoche e terre lontane, fatte di battaglie per conquistare terre misteriose.
HAEGEN
E’ il turno degli Haegen, gruppo che arriva da Ancona e questo è il primo anno che li vede presenti a questo festival, dalla presenza scenica davvero notevole, anche se i loro visi sono giovani hanno quella giusta cattiveria che non guasta, il cantante è un vero e proprio tornado sul palco, difficile vederlo fermo, le loro canzoni hanno dei riferimenti alle musiche tipiche delle loro zone, il pubblico segue con grande entusiasmo, mettendosi a ballare e non poteva di certo mancare anche il pogo.
SAILING TO NOWHERE
A inizio di sera, tocca ai romani Sailing To Nowhere esibirsi, erano già stati qui l’anno scorso, si presentano con un piccolo cambio di line-up, alla voce infatti, c’è Helena, mentre alle tastiere c’è Alessio Contorni, e alla seconda chitarra c’è Emiliano Tessitore.
Il veliero dei Sailing ToNowhere, approda con le loro sonorità sognanti e cariche di atmosfera, le due voci, quella maschile di Marco Palazzi (ex Kaledon) e quella femminile di Helena, si intersecano molto bene e danno alle canzoni quella marcia in più, “Big Fire”, “Sailing to Nowhere” e “No dream in our night” sono solo alcuni dei brani estratti dal loro album di debutto ‘To the Unknown ‘, inseriscono anche un paio di cover “Left outside alone” di Anastacia e “It’s my life” di Bon Jovi, che il pubblico sembra davvero apprezzare e canta con loro.
RONDEAU DE FAUVEL
A conclusione di questa serata, si esibiscono i veneti Rondeau De Fauvel, prima e unica data qui, attuali cantastorie che raccontano di storie passate ma trasportate nei giorni nostri , ma rese credibili.
L’uso di strumenti moderni aggiunge quel qualcosa in più che non stona per nulla, sono rimasta davvero colpita dalla loro esibizione, sono stati una piacevole sorpresa ( come ogni tanto capita durante queste manifestazioni, di fare delle belle scoperte, e di rimanere rapiti ).
Claudia alla voce e Alessia all’arpa, eleganti e dai movimenti molto dolci, bravo anche Fabio alla chitarra, l’uso di strumenti musicali particolari denotano la cura per ricreare storie medievali, raccontate in modo da essere apprezzate anche da un pubblico moderno.
TERZA GIORNATA – 31/07/2016
La terza ed ultima giornata, non inizia nel migliore dei modi, infatti a cavallo fra la notte e la mattina presto, sulla provincia di Bergamo si scatena un grosso temporale, con forti venti e si parla addirittura di una tromba d’aria, che manda letteralmente a gambe all’aria tutte le tende, svegliando bruscamente gli occupanti e costringendoli, a mettersi al riparo, in zona più sicura e all’asciutto.
Le previsioni meteo per la giornata odierna non sono affatto buone, in serata è prevista un’ulteriore ondata di pioggia, e facendo la conta dei danni alle cose e strumentazioni, l’organizzazione è costretta ha prendere l’amara decisione di dover comunicare ai gruppi di non muoversi, onde evitare di arrivare sul posto , per poi non riuscire nemmeno a salire sul palco. Come un fulmine a ciel sereno, arriva la bella notizia che gli Elvenking, avrebbero suonato lo stesso, pur coscienti del rischio di non poter nemmeno suonare, per dare a loro modo un sostegno a questa manifestazione, e questo gli fa davvero onore.
ELVENKING
Arrivati sul tardo pomeriggio, scendono dal furgone e scambiano due parole con chi era lì attorno a loro, li saluto lasciandoli tranquilli in modo da poter scaricare tutta la strumentazione e fare poi il classico sound check, e ci si da appuntamento a più tardi sotto il palco.
A inizio sera finalmente gli Elvenking, riesco a salire sul palco e sotto di esso è presente un pubblico abbastanza numeroso, visto che per tutto il pomeriggio sui social era stata fatta girare la notizia che loro erano presenti.
Si parte in quarta con “ The Scythe”, “ Elvelegions” ( la mia preferita, non riesco a stare ferma quando la sento), “ A Riddle Of Stars”, purtroppo di li a poco cominciano a scappare le prime gocce, e solo dopo otto canzoni, ahimè gli Elvenking devono interrompere il loro concerto, anche se per poco hanno fatto cantare chi si trovava sotto il palco.
E così termina questa giornata e quarta edizione del Malpaga Folk & Metal Fest, i ringraziamenti doverosi al Gruppo Giovani di Cavernago e Malpaga, a tutto lo staff per l’ottimo cibo con cui mi sono rifocillata durante tutto il festival, e Richard Milella per l’ospitalità e la gentilezza con cui mi accoglie ogni volta.
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