Ora facciamo quattro parole con Francesco dei Myriad lights, band lombarda che è dedita ad un mix tra NWOBHM e Power metal, con alle spalle un album e in procinto di licenziare il secondo.
Prima domanda, quasi di rito, piccola presentazione di Myriad lights nel caso ci siano nostri lettori che non vi conoscono:
Francesco: Ciao a tutti! I Myriad Lights nascono nel 2006 per mia volontà. Ricordo che sin da subito volevo creare musica mia, inizialmente affiancando sempre qualche cover di Helloween e Iron Maiden. Solo nel 2010, con l’arrivo di Andrea alla voce e Filippo Motta alla batteria, la ruota inizia a girare un po’ più seriamente. Con questa formazione ci mettiamo subito al lavoro del nostro primo album, e nel giro di 2 anni esce “Mark of Vengeance“.
Dopo qualche anno e tanti km macinati, siamo ormai in procinto di pubblicare il secondo album, che vedrà la luce la prossima estate.
Col nuovo album abbiamo anche rimaneggiato la formazione. Oltre a me (chitarra) e il sopracitato Andrea (voce), abbiamo Giuseppe Lombardo al basso (membro fondatore insieme a me in pratica), e le new entry Simone Sgarella alla batteria e Lele Triton alle tastiere. Abbiamo voluto dare un netto cambio al gruppo, specialmente con l’aggiunta di tastiere, in relazione a quello che è il nuovo sound della band, a mio avviso rigenerato rispetto al primo disco.
Alcuni di voi, quindi, non sono vergini di “questi boschi” ma sono conoscenze della scena metal a cavallo tra Piemonte e Lombardia ed alcuni anche più conosciuti che in sole due regioni. Voltandoti indietro cosa vedete? Quanto siete cambiati/evoluti come musicisti e quanto credete che questo progetto vi cambierà ancora?
F: Giustamente come dici tu stesso, Simone è conosciuto per il suo lavoro nella band Furor Gallico, mentre Lele è noto per esser stato componente degli Highlord. In effetti ho avuto modo di conoscere quest’ultimo proprio per la mia esperienza con gli Highlord, con i quali ho suonato per un paio d’anni.
Voltandomi indietro vedo un ragazzo con una forte passione che vuole esprimere ciò che ha dentro attraverso la musica. Se ascolti i miei pezzi, puoi conoscermi meglio rispetto a quanto faresti parlando con me! Ahah! Sicuramente dopo 10 anni, ho ancora quella passione del ragazzino che vuole suonare, far tardi, conoscere nuovi posti e nuova gente, perchè è questa la vera musica vissuta, l’underground.
La band è maturata rispetto a qualche anno fa, non solo musicalmente, e spero continuerà ad esser così. C’è sempre da imparare e migliorarsi.
Come nasce un brano dei Myriad lights? Quanto c’è di ogni songolo membro della band all’interno dei pezzi?
F: Di solito parte tutto da un mio semplice riff dal quale ognuno sviluppa la propria parte adattandola ad esso, tenendo anche conto a che forma vogliamo dare alla struttura, al sound e al tiro del brano.
Penso che ognuno di noi metta tutta la propria passione all’interno dei nostri pezzi, mettendosi al servizio del gruppo ma risaltando anche quando richiesto.
Quali sono le vostre influenze più importanti? Quali esperienze Personali legate alla musica avete voluto esprimere in questo progetto?
F: Le influenze sono le più disparate! Al di là della musica, ciò che influenza più il mio modo di scrivere sono le esperienze fatte on the road: un nuovo posto visto, una persona che ho conosciuto. Nei miei pezzi puoi ascoltare il sapore che io dò alla vita.
E’ ovvio che, musicalmente parlando, prendo spunto da qualcuno per lo stile che ho, che curo costantemente. Cordola, Lynch, Blackmore, Yngwie sono quelli che più mi hanno influenzato.
Avendovi ascoltato al Mortesana metal fest ho potuto decifrare alcuni rimandi specifici ovvero NWOBHM e Power, alla luce della vostra precedente risposta quanto lo considerate calzante e quanto è un semplice caso?
F: Quello che dici è assolutamente vero. Ci ispiriamo sempre ai mostri sacri del genere, riscoprendo le nostre radici, “traducendole” in chiave moderna, con suoni puliti e potenti al punto giusto.
Come definireste la musica dei Myriad lights in 3 parole?
F: Sole, cuore, amore! ahahaha! Scherzo … (effettivamente servita su di un piatto d’argento N.d.A.) Direi tiro, melodia, freschezza.
Dall’uscita del vostro precedente lavoro”Mark of vengeance” so che state completando il nuovo album; ma cosa si dovrà aspettare, quindi, un nostro lettore acquistando il vostro prossimo cd? Una prosecuzione del precedente lavoro, oppure qualche cosa di assolutamente differente?
F: Beh… inevitabilmente credo ci sia un certo legame col primo disco. Aspettatevi però una piccola evoluzione nel sound, molto più moderno e metal. Abbiamo ora una tastiera che farà un gran lavoro, ma soprattutto una nuova formazione che dà una nuova linea alla band, senza togliere l’identità che le appartiene.
Assodato il nuovo cd, che uscirà prossimamente, programmi per il futuro?
F: Molto semplice: date live, e iniziare a scrivere un nuovo disco!
Siamo a fine intervista, quindi noi di Metalpit.it vi ringraziamo per il tempo dedicatoci e vi diamo spazio libero per dire quello che volete.
F: Grazie per il tempo che ci avete concesso, rimanete sintonizzati sui nostri social per news! A presto!