Ho avuto il piacere di ascoltare Time To Reborn, l’album di debutto dei Fall Has Come (band rock alternativo) e sono rimasta piacevolmente colpita dalla sua complessità sonora, tant’è che non sembra assolutamente un debutto, risultando un lavoro molto maturo. I musicisti che la compongono sono tre, Enrico Bellotta (voce, basso), Raffaele Giacobbone (chitarre), Enrico Pascarella (chitarre).
A fare quattro chiacchiere con me, c’è il cantante, Enrico.
Ciao Enrico e benvenuto tra le pagine virtuali di Metalpit.it. Prima di tutto lascia che ti faccia i miei complimenti per il vostro lavoro. Questo album è una consolidazione tra musicisti che arrivano da differenti esperienze musicali. Siete tutti e tre provenienti dal mondo rock o avete dei background differenti?
E- Ciao Valeria, come prima cosa, grazie mille per le bellissime parole che hai avuto per noi e per il nostro album. Si la band nasce dal mix delle nostre esperienze e conoscenze musicali precedenti. In linea di massima il genere che ci accomuna è quello del modern rock, anche se ognuno di noi, appunto, in passato ha avuto esperienze nel pop, folk, heavy metal etc. Un bel mix insomma ahahaha.
Il vostro logo è inusuale, come nasce?
E- Il logo è caratterizzato da una foglia di acero. Abbiamo scelto questo simbolo perchè, spesso citata sia nella letteratura italiana che greca, va ad indicare il significato di rinascita, catarsi. La “rinascita” è il nostro minimo comune denominatore. Ogni foglia è indicata con un colore diverso che, unite, creano lo spettro della luce, delineando un cuore all’interno di esso. Questo concetto va a sottolineare la nostra propensione nel toccare argomenti che riguardano la sfera emotiva dell’essere umana, ma di questo ne parleremo in seguito.
Nell’album si sente molto l’influenza AOR americana, quali sono le vostre maggiori influenze?
E- Bhe l’AOR, personalmente parlando, è il genere che amo in assoluto. Guarda come dicevo prima, ognuno di noi proviene da estrazioni musicali diverse, ma il modern rock e band come, Nickelback, Foo Fighters, 30 Seconds to Mars, Lifehouse sono punti di riferimento per noi. Quindi se dovessi dirti quali sono le band di maggior influenza ti direi queste, anche se è un pò tutto ciò che ci circonda ad influenzarci maggiormente.
Mi parli di Cover The Sun, un brano molto rock e che per altro, oltre ad essere il primo singolo estratto, è anche il mio preferito?
E- Come open-track avevamo bisogno di un pezzo che richiamasse in pieno lo stile Fall Has Come. Da qui la scelta di Cover the Sun. E’ stato il primo brano scritto insieme. Già dai primi secondi, si avverte quel senso di privazione e libertà allo stesso tempo. Parla di come oggi le persone abbiano bisogno d’aiuto, abbiano bisogno di riscoprirsi umani, ma sono legati a schemi cosi futili, da non riuscire più a comunicare con gli occhi e le parole, ma solo attraverso maschere e falsi idoli.
Quanto c’è di introspettivo in questo lavoro che avete realizzato?
E- Guarda, forse in maniera inconscia, ognuno di noi ha descritto un momento della sua vita rendendo l’intero disco un concept della propria emotività. Canzoni come Wherever ad esempio, parlano di una persona a me cara venuta a mancare. Quindi il desiderio di intrappolare il suo ricordo in musica era così forte da spingermi a scrivere quel brano. Brani come, Time To Reborn, Cover The Sun, I Will, Start To Be Free, sono lo specchio delle nostre emozioni.
Per la stesura dei pezzi come vi siete approcciati? Il songwriting ha seguito la musica o viceversa?
E- Per il songwriter di solito seguiamo un metodo molto semplice: decidiamo il sound del brano e l’argomento, scegliamo il nome e da li parte tutto il resto. Non ci crederai ma l’intero album è stato scritto ed arrangiato in meno di un mese. Swallow my tears addirittura è stata scritta e registrata in meno di 48 ore. Bhe c’è andata bene diciamo ahahah.
Comunque il tutto davvero è avvenuto in maniera naturale e spontaneo, come se tutto fosse dentro di noi ed aspettava solo il momento di diventar musica.
Il nome del gruppo mi fa percepire una nota malinconica, cosa vi ha spinto a chiamare il gruppo in questo modo e com’è nato il concept del disco?
E-Fall Has Come letteralmente significa, sia l’autunno è arrivato che la caduta è giunta ma caduta intesa non in senso negativo. La caduta delle inibizioni, delle esasperanti idolatrie, da qui poi la scelta del nome Time To Reborn di cui sopra. Pensiamo che in quel lasso di tempo, l’autunno, accada qualcosa che purifichi e risvegli i sentimenti più veri di ognuno di noi. Più che malinconia, cerchiamo di sfiorare tutti gli aspetti della sfera sentimentale che un uomo, nell’arco della sua vita, può provare. Da qui, I Will, brano che descrivere l’amore nel suo significato più puro. In The Hidden Life Of Dreams, dove viene chiamata l’attenzione sulla voglia che ognuno di noi ha di raggiungere il proprio sogno nonostante le mille difficoltà. Forsaken World è una denuncia all’ipocrisia, alla falsità. Un richiamo verso un Dio cieco, che stenta ad ascoltare chi crede in Lui. Forse il brano più forte. Star To Be Free è il nostro inno alla libertà, a non sottostare a chi ci impone un qualcosa che possa spezzare le ali. Infine Time To Reborn è a chiusura al nostro concept. Il brano viene introdotto da un coro gospel, scelta non casuale, infatti il coro và a disegnare l’albero della vita, dove ogni voce, quindi ogni ramo, determina il percorso che ognuno di noi avrà. Quindi più che malinconico, portiamo l’ascoltatore all’interno delle nostre vite e di conseguenza nella sua.
Avete fatto da opener ad Hangarvain ed ai Tigertailz (quest’ultimi sono parte integrante della mia adolescenza), immagino sia stata un’esperienza che vi ha arricchito musicalmente. Cosa ne avete tratto musicalmente e cosa a livello personale?
E- L’esperienza con gli Hangarvain è stata una figata. Non conto neanche più le ore di furgone per arrivare in Spagna. Mille risate e tante speranze condivise con loro. Esperienza, che spero, si possa ripetere al più presto: Ciaaa wagliùùù ahhahahahaa.
Quella con i Tigertailz invece è stata un qualcosa che non si può descrivere a parole. Confesso che prima che iniziasse il tutto, avevamo timore di condividere il palco con leggende come loro, ma posso assicurare che non ho mai conosciuto persone cosi umili. Professionalità e umilità da vendere. La cosa più bella, che resterà impressa in ognuno di noi, è stato quando Rob (voce della band), scesi dal palco dopo il primo live, canticchiava il nostro brano facendone la colonna sonora di tutto il tour. Davvero, personalmente è servita ad ognuno di noi quest’avventura.
Per la promozione del disco come vi muoverete, con social media e live o in aggiunta ci sarà qualcos’altro?
E- Si attualmente siamo alle prese con il montaggio del videoclip ufficiale della band, ma non sveliamo nulla dai!
Si, ci sono in cantiere alcuni live show per promuovere il disco. Diciamo che belle news sono in work in progress.
Cosa ti aspetti da questo disco? Intendo alla reazione del pubblico e dei media.
E- Io sono sincero, mi aspetto molto da questo disco. Ti dico molto perchè abbiamo davvero investito la nostra vita per far nascere tutto questo. Per adesso la risposta dei media e del pubblico direi che è quasi ottima, speriamo che questo album possa arrivare il più lontano possibile e aprirci qualche porta in più.
Hai a disposizione tutto lo spazio che vuoi per poter dire qualcosa.
E- E’ stato davvero un piacere e onore avere a disposizione questo spazio per parlare di noi.
Un salutone a tutti gli amici di Metalpit.
Stay rock!!!!