Sono ormai 10 anni che i RAMMSTEIN non pubblicano un nuovo album, ma ci siamo quasi! Dal titolo ancora sconosciuto, il nuovo lavoro dei sei uscirà finalmente questo 17 Maggio ma grazie a MetalPit ho avuto la fortuna di partecipare all’ascolto anticipato presso la Universal di Milano. Inutile sottolineare quanto dopo un’attesa tanto lunga l’hype per questo loro nuovo disco sia ovviamente molto alto, e scambiando due chiacchiere con altri presenti all’ascolto, si tratta di una sensazione ampiamente condivisa. Vorrei quindi condividere con voi quelle che sono state le mie prime impressioni ascoltando le 11 canzoni di cui sarà composto l’album; ovviamente si tratta di sensazioni “a caldo”, per cui mi riservo un giudizio più attento e preciso in quella che sarà la recensione vera e propria.
Partiamo dunque col primo brano, “Deutschland”. L’ho ascoltato la prima volta all’uscita del video e mi aveva davvero colpita, è una canzone davvero potente che insieme al video ha un forte impatto. Un’ottima apertura per questo album, insomma.
Anche “Radio” conosciamo già grazie al suo video, ma devo dire che non mi è piaciuta granchè e che mi sembra abbastanza fiacca soprattutto nel ritornello.
Terza traccia è “Zeig Dich”, e qui si che ci siamo. Ecco i vecchi RAMMSTEIN potenti e cazzuti. Davvero bella l’aggiunta di un coro in latino all’inizio e poi ancora successivamente nel brano.
Ora, ricorderete sicuramente quando usci Pussy, da LIEBE IST FÜR ALLE DA. All’epoca lessi in un’intervista di come questo fosse un brano scritto prendendosi tutt’altro che sul serio, un brano scherzoso che però si è piantato nella testa praticamente di chiunque lo abbia ascoltato. Bene, credo proprio che nel nuovo album questo ruolo spetti ad “Ausländer”. A tratti sembra quasi una canzone da discoteca rivisitata in chiave metal (in senso positivo, s’intende) con un ritornello multilingue che, durante l’ascolto, ha strappato a tutti qualche risata.
Anche con “Sex” continuiamo a ritrovare i ritmi musicali martellanti a cui siamo abituati sin dall’inizio della carriera musicale della band, e ciò è bene.
“Puppe” è un brano invece peculiare, a mio avviso. La voce di Till Lindemann qui è davvero particolare e molto interessante, quasi “fuori di sé”. Ricordate Mann Gegen Mann, verso la fine del brano? Ecco, di più. Molto di più. Decisamente merita un ulteriore ascolto più attento.
Il settimo brano,” Was Ich Liebe”, mi ricorda un mix tra le vecchie Feuer Und Wasser e Stein Um Stein, a tratti tranquilla, più heavy all’uscita del ritornello, ma niente che mi abbia colpita particolarmente.
Ci sono poi quei brani che quando li ascolti ti danno quella stretta al cuore che non ti sai spiegare, che nonostante tu riesca a capire sì e no cinque parole del testo (ebbene no, non so un bel niente di tedesco) riescono ad emozionarti davvero tanto. È proprio questo l’effetto che mi ha fatto “Diamant”, peccato solo per la sua breve durata, ma ve ne parlerò meglio nella recensione vera e propria.
In “Weit Weg” abbiamo un uso più che abbondante delle tastiere, ma in un modo un po’ diverso da quello che siamo abituati a sentire nei RAMMSTEIN, diciamo più alla Ghost insomma, più soft del solito.
La penultima traccia è “Tatoo” e noto con molto piacere che finalmente in questo brano tornano quei ritmi pesanti e serrati, quasi militareschi, alla Du Riechst So Gut. È uno dei miei brani preferiti, quindi ritrovarne il carattere in questo nuovo brano mi ha fatto molto piacere.
Chiude l’album “Hallomann”, che parte abbastanza in sordina per poi darci un ritornello coinvolgente; tuttavia, avrei preferito una conclusione più incisiva. Senza infamia e senza lode, diciamo.
Ecco dunque quelle che sono state le mie primissime impressioni dall’ascolto di questo album. Sicuramente promosso, ma ho purtroppo notato la tendenza di alcuni brani ad avere un ritmo ed una musicalità molto heavy nelle strofe che va perdendosi nei ritornelli. Sottolineo ancora una volta come si tratti solamente di impressioni a caldo, date solo da un singolo ascolto dei brani. Riascoltandoli con calma ed attenzione sicuramente ci saranno ulteriori sfaccettature da cogliere, ma per questo vi invito ad attendere la recensione del disco, quando finalmente anche noi ne sapremo il titolo!