Inquisition e Rotting Christ o Rotting Christ e Inquisition? Chi doveva essere l’headliner della serata era scontato dall’inizio. Decisamente la maggior parte del pubblico era lì per i Rotting Christ e molti, durante l’esibizione degli Inquisition, erano fuori dal locale o se n’erano addirittura andati. Non perché gli Inquisition non siano una band degna e meritevole, ma dopo un concerto come quello dei Rotting Christ, non c’è stata storia! Dopo i due gruppi di apertura, gli Schammasch e i brasiliani Mystifier (che purtroppo non riusciamo a sentire per motivi logistici), è arrivato il momento più atteso… il momento dei Rotting Christ!
Arriva il momento degli Inquisition. La sala si è un po’ svuotata a confronto con il concerto dei Rotting Christ. Quando Dagon e socio salgono sul palco dopo l’intro iniziale di The Force Before Darkness, veniamo avvolti da una densa nuvola di fumo che sarà presente praticamente per tutta la durata del concerto. Il duo colombiano-statunitense parte con From Chaos They Came, seguita da Ancient Monumental War Hymn e Hymn for a Dead Star. La voce grezza e gracchiante di Dagon sferza l’ambiente e la batteria martellante di Incubus, sempre immersa nella nebbia, ci rendono testimoni di come gli Inquisition, due sole persone, riescano tranquillamente a sovrastare band in formazione completa. Nonostante qualche piccolo problema tecnico il concerto degli Inquisition volge al termine e, invocati a gran voce dal pubblico, tornano sul palco per eseguire un brano fuori scaletta, The Realm of Shadows Shall Forever Reign.
Che dire? Una serata memorabile nella capitale slovena per tutti gli amanti del Black Metal, che siamo certi si è ripetuta nelle due date previste sul suolo italiano a pochi giorni di distanza.
A QUESTO LINK LA PHOTOGALLERY A CURA DI MANUEL DEMORI