Abbiamo avuto l’occasione di scambiare quattro chiacchiere (a distanza) con Alex Mele, chitarrista e fondatore della power metal band romana Kaledon. Le sue radici sono ben saldate a questa band dal 1998, ma col tempo una ramificazione ha cominciato a dare origine al suo progetto solista, con il quale rilascerà a breve l’album di debutto intitolato “Alien Doppelganger”. In attesa della sua pubblicazione, programmata per il 30 settembre 2020, sentiamo cos’ha da dirci al riguardo!
Ciao Alex! Come stai? Ricordo quando ti conobbi musicalmente con i Kaledon al Gods Of Metal 2010 a Collegno, e di supporto ai Rhapsody Of Fire nel 2012 al Live Music Club di Trezzo Sull’Adda. Sei soddisfatto del tuo percorso finora? È sempre andato tutto bene o hai incontrato ostacoli?
Ciao Giacomo, molto piacere di ritrovarci. Il mio percorso artistico è stato davvero duro, nel senso che ogni cosa che ho ottenuto me la sono dovuta sudare nel vero senso della parola. Ho sempre lavorato sodo, e grazie anche ai miei compagni nei Kaledon, mi sono tolto davvero tante soddisfazioni. Certo ho avuto anche tante delusioni, e specialmente l’ultimo anno e mezzo è stato un mix di depressioni artistiche che mi hanno portato a “parcheggiare” i Kaledon, per dedicarmi ad altro. Dopo i concerti per festeggiare il nostro ventesimo anno di attività, ho avuto un blocco psicologico, e sono stato quasi 8 mesi senza toccare la chitarra. Poi ne sono uscito fortunatamente, e ora sto tornando con tante novità! Oltre il mio disco solista, sto lavorando al nuovo Kaledon, alla rock opera di MindFar, e ad un nuovo progetto top secret per il momento.
Spero di aver occasione di vederti con il tuo progetto solista, vuoi raccontarmi di come è nata l’idea di questo progetto? Hai sentito il bisogno di esprimerti al di fuori dei Kaledon? C’è dietro un concept particolare?
Allora l’idea del mio disco solista è iniziata nel 2013, quando ho iniziato a scrivere i primi pezzi. Poi ovviamente, essendo un disco solista, ci ho lavorato sempre e solo nei ritagli di tempo, che come avrai capito sono stati molto pochi. Ci ho messo solo sette anni a completarlo. (ride)
Diciamo che, salvo proposte super, questo è un progetto da studio, che non dovrebbe avere promozione dal vivo. C’è un concept fantascientifico dietro, e lo condividerò a breve!
Cosa ti ha portato a scegliere come cantante Alessia “Melany” Scolletti? siete riusciti a conciliare bene i rispettivi impegni dato che lei milita già nei Temperance e negli Era?
Ho conosciuto Alessia qualche anno fa, in quanto è la compagna di Michele (cantante dei Kaledon). Appena ho sentito la sua voce ne sono rimasto folgorato, e le ho fatto la corte. Ho amato sin da subito i demo che mi ha inviato, e compatibilmente con gli impegni di tutti, ha completato il disco nel giro di qualche mese. Secondo me è una delle migliori voci femminili italiane.
Ho ascoltato i singoli “One In A Million”, dal sapore heavy-power, e “Mind Fighters”, più soft e melodica. Quindi “Alien Doppelganger” sarà complessivamente symphonic-power? Dobbiamo aspettarci sia delle scariche power sia delle ballad, o qualcosa di più sperimentale?
Nel disco troverai vari generi, tra cui anche il power! Sicuramente i due singoli che hai sentito, ed il terzo che uscirà ad inizio settembre, sono i più diversi che troverai dai Kaledon. Insomma, è un mix di materiale composto in momenti molto diversi e lontano tra loro.
Dato che suoni nei Kaledon dal 1998 e la gente ti conosce già artisticamente, pensi che questo progetto avrà un buon seguito?
Beh, lo spero, se non altro per l’impegno che ci è stato riversato sopra! Spero soprattutto che le persone che mi seguono apprezzino il diverso tipo di lavoro svolto.
L’attuale pandemia da Covid-19, ha reso difficile iniziare a lavorare al disco? Come vi siete organizzati?
Fortunatamente il disco è stato completato molto tempo prima del Covid-19, quindi questa tragedia mondiale, non ha minimamente influito sul disco… Forse ne ha fatto slittare l’uscita di qualche mese ecco, non altro.
In futuro ti piacerebbe collaborare con qualche ospite speciale?
Il mio sogno nel cassetto è stato, è, e sempre sarà, poter fare qualcosa con Brian May.
“Alien Doppelganger” uscirà il 30 settembre, dopodiché normalmente dovreste iniziare un tour promozionale, ma dato che ora si sentono solo annunci di continue cancellazioni, pensate di adeguarvi come le altre band e tenere concerti in streaming?
Come ti dicevo prima, questo progetto è stato concepito come studio project, quindi non è mai stato previsto un tour. Diciamo che ovviamente anche se volessi fare un release party o qualcosa di simile, ora come ora non sarebbe programmabile.
Sarà una domanda scontata ma cosa ne pensi del fatto di suonare in streaming, in modalità drive-in o dal vivo con posti numerati e distanziati? Come musicista come ti sentiresti a non poter suonare di fronte tanta gente ammassata che si diverte? Dato che il contatto col pubblico è fondamentale!
Non è affatto una domanda scontata anzi…
Personalmente non guarderei mai un concerto in streaming o meglio, forse si, ma con lo stesso interesse con il quale guardo i live su youtube, e cioè mentre faccio altre cose.
Sicuramente non pagherei mai per vedere un live in streaming (e occhio, io sono uno che compra e paga ogni cosa di audio/video, compro molti cd, vinili e film). Sarei frustrato a vedere un live con poca gente e/o con posti numerati. Non si sposa con lo spirito del metal! Il nostro genere prevede di pogare, di sentire il sudore degli altri, so che fa schifo ma è così (ride), ecc ecc per cui no, preferisco aspettare che tutto torni alla normalità.
Come vedi il futuro della musica? In base ai decreti emanati dai governi e alle decisioni prese dagli organizzatori e promoter di live nei confronti delle band?
Ma sai, secondo me presto o tardi tutto tornerà alla normalità. Purtroppo è la normalità che non va bene, perché ormai normale è sentire la musica solo in streaming, senza comprare più il formato fisico, normale è pubblicare singoli invece di album, normale è mettere donne nude come cantanti, utili solo a coprire evidenti carenze artistiche, ecc ecc. Diciamo che in generale vedo malissimo il futuro della musica. Spero che ci sia un’inversione di tendenza quanto prima.
Alex, è stato un piacere parlare con te! Vuoi concludere aggiungendo un tuo pensiero e salutare i tuoi fan, amici e chiunque ti sostenga?
Grazie mille Giacomo, è stato un piacere fare quattro chiacchiere con te.
Mando un caloroso saluto a tutti quelli che mi seguono, e spero che il mio album possa essere apprezzato, ci ho lavorato davvero tanto quindi, siate buoni. (ride)
Ci vediamo on the road!