Fortunatamente per noi fan, i Wintersun sono tornati in Italia poco dopo i loro due show da headliner a Bologna e Roma in ottobre e la loro partecipazione al Colony Open Air lo scorso luglio, come una delle tre band di supporto agli Arch Enemy durante il Will To Power Tour. In occasione del loro show all’Alcatraz di Milano, ho avuto la fantastica opportunità di scambiare due parole con la mente principale dei Wintersun Jari Mäenpää, per parlare sia di lui sia della sua musica (che amo tantissimo!). Quest’intervista è stata fatta insieme a Roberto di Metalforce.it, dato che condividevamo alcune domande. Qui di seguito potete leggere le domande fatte da me, ma vi invito caldamente a leggere anche la sua intervista dato che contiene delle domande molto interessanti che penso vi piacerebbe leggere!
Ciao Jari! Siamo davvero contenti di conoscerti e di poter fare questa intervista con te! Per iniziare vorrei parlare di “The Forest Seasons“: come ti è venuta l’idea di comporre un album riguardo questo tema?
Beh, è stata una sorpresa anche per me a dir la verità. Nel 2014 ero davvero frustrato per “Time II”, non riuscivo a completarlo perché non avevo i mezzi per farlo suonare come volevo, quindi mi sono preso del tempo per me, e sono uscito a correre nella foresta. Era un’estate bellissima, ed ero in un posto nuovo nonostante fosse vicino a casa mia. La foresta ha come aperto la mia mente, era davvero bellissima. Stavo ascoltando alcune vecchie idee per dei riff, e ce n’era uno che mi risuonava nella testa e l’ho associato a quella foresta ed ho pensato “Ok, forse potrei farci una canzone con questo, qualcosa che posso fare con le mie risorse, e farci una canzone sulla foresta”. Quella canzone divenne poi “The Forest That Weeps”. Mi ci è voluto un mese per metterla insieme. Dopodiché avevo altri riff che erano in qualche modo complementari, e tutte queste idee mi suscitavano dei sentimenti diversi, uno era molto oscuro, un altro era sofferente e freddo e un altro ancora era molto energico… ad un certo punto li ho messi tutti insieme ed ho deciso “Questo sarà Autumn, Winter, Spring…”. Summer era già pronta quindi ho pensato che avrei potuto fare un album basato sulle stagioni.
Quindi in pratica la ragione per cui hai deciso di pubblicare “The Forest Seasons” prima di “Time II” è stata il fatto di non avere gli strumenti necessari che ti servivano per farlo come volevi tu, giusto? Sempre parlando di ciò che ti fa da ispirazione, da dove prendi le tue idee delle parti orchestrali così potenti?
Nel primo album ho semplicemente usato delle semplici parti di tastiera e cose del genere. Volevo già introdurre delle orchestrazioni ma non ero abbastanza capace e non avevo le librerie di suoni. Sai, nel 2004 non c’erano molte librerie di suoni orchestrali, ma nel 2006 quando ho iniziato a lavorare su “Time I” hanno cominciato ad uscire ed è stato allora che mi sono detto “Ok, ora voglio mettere una grande orchestra in Time”.
È stata quindi una pura questione di tempo, voglio dire, hai dovuto aspettare queste librerie in modo da poter proseguire con le tue idee, giusto?
Beh, le risorse mi mancavano in generale, ma il problema era anche che nonostante tutte queste librerie di suoni e parti orchestrali avessero cominciato a venire fuori, mi mancava un computer abbastanza potente quindi era davvero molto difficile usarle. Per “The Forest Seasons” invece ho usato il nuovo Mac Pro e ha funzionato alla grande, così ho potuto comporre le parti orchestrali in tempo reale. È stato abbastanza facile così, e per questo album ho trovato queste librerie di cui non ricordo i nomi, una era “Forest…” qualcosa e l’altra “Epic…” qualcos’altro, che avevano davvero dei bei suoni e si adattavano all’idea che mi ero fatto per la musica.
Diresti che venire da un paese come la Finlandia, con inverni molto lunghi e rigidi e molta oscurità, abbia influenzato il tuo modo di fare musica?
Sì, sicuramente. Quando ero giovane non ci facevo caso, ma ora che sono più vecchio risento davvero delle stagioni, nel corpo e nella mente. Ad esempio, da ottobre a dicembre è davvero buio e freddo, e la cosa ti deprime. Ma a gennaio quando diventa più freddo e comincia a scendere la neve ti senti un po’ meglio perché con la neve c’è più luce e ovviamente sai che la primavera è più vicina. Durante la primavera sono davvero pieno di energie, sapendo che sta arrivando l’estate.
Molte delle tue canzoni sembrano strutturate in suites, come alcuni pezzi prog metal. Come definiresti lo stile musicale dei Wintersun? Più verso il prog, più melodic-death o un mix più vario?
Ci sono decisamente alcuni elementi progressive, in quanto tento di combinare diversi generi per ottenere nuovi sound. In futuro farò ulteriori esperimenti, così come userò un po’ dello stile djent dei Meshuggah e lo stile caratteristico di “Time”. Però sì, è molto melodico e abbiamo anche la voce growl… penso che un mix di progressive e melodic metal si addica. E dato che ora usiamo molte orchestrazioni potrei dire qualcosa tipo “orchestral melodic progressive metal”… o come ci piace chiamarlo: epic metal!
L’entrata di Asim nella band ha cambiato le dinamiche tra voi nella band?
Non direi, ha anzi migliorato il feeling in generale. Asim porta davvero un sacco di energia positiva nella band!
È stato quindi facile includerlo nel macchinario dei Wintersun?
Sì, assolutamente.
Pensi che la tua precedente esperienza con gli Ensiferum abbia avuto una qualche influenza su di te, ora che fai parte di un’altra band?
Certamente! Prima degli Ensiferum stavo già facendo moltissime cose, come scrivere musica e altro, ma quando sono entrato negli Ensiferum ho avuto qualche bella lezione di folk metal da parte di Markus dato che a lui piaceva davvero molto, e questo ha fatto appassionare anche me. Mi piaceva davvero molto quello che facevamo e, anche se ora sono nei Wintersun, quell’esperienza mi rimarrà per sempre. Ad oggi cerco di distaccarmi un po’ dalla musica folk ed orientarmi verso differenti direzioni.
Ripensando alla tua carriera musicale, sei soddisfatto di ciò che hai ottenuto o c’è ancora qualcosa in particolare che vorresti fare?
Beh, ora sono decisamente molto più soddisfatto. Il crowdfunding è stato un enorme successo e un grande sollievo, dato che stavamo avendo davvero molte difficoltà nel trovare le risorse necessarie per poter fare la nostra musica. Però sì, ci sono molte altre cose che vorrei fare, molti album, e voglio fare degli show spettacolari. Durante questo tour stiamo appunto filmando i nostri concerti e speriamo di ottenere qualcosa di buono per i nostri fan.
C’è un posto dove non avete ancora suonato, dove ti piacerebbe poter tenere uno dei vostri concerti?
Beh, in realtà siamo andati in Giappone e Cina ed è stato come un sogno che si avvera, ma ci sono sicuramente molti altri posti… vorremmo sicuramente andare in Sud America, e ci stiamo lavorando. In Russia, questo succederà sicuramente. Ho sentito molte belle storie a riguardo dai ragazzi degli Ensiferum. Forse anche qualche posto molto caldo, con delle spiagge… le Hawaii ad esempio!
Cambiamo ora totalmente discorso: quali sono i ricordi migliori e più divertenti che hai dei tuoi tour coi Wintersun?
Ci sono state sicuramente un sacco di feste divertenti, ma ora non sono più così festaiolo. Sai, invecchiando e dovendo fare un sacco di concerti…
Stavo ripensando in realtà al tuo karaoke nudo durante la crociera 70.000 Tons Of Metal…
Oh sì, quello è stato davvero divertente! Io e Markus ci siamo ubriacati giusto un po’ e abbiamo deciso di fare questa cosa… stavamo morendo dalle risate, e giusto prima di farlo eravamo tipo “Ma lo stiamo per fare veramente?!!”
Questa è la mia ultima domanda. Dopo il tour, quali sono i tuoi piani mentre costruirete i vostri “Wintersun Headquarters”?
Speriamo di riuscire a completarli, sì, e ovviamente “Time II”.
Quindi avete già del materiale su cui state lavorando?
Sì, probabilmente dovrei avere materiale per circa cinque album. Non sono canzoni complete, per la maggior parte sono solo dei pezzi, riff e melodie, delle idee… devo solo iniziare ad unirli tutti insieme.
Non serve sicuramente dirvi quanto sia stata enormemente contenta di poter fare questa intervista con Jari, dato che i Wintersun sono una delle mie band preferite in assoluto. E devo assolutamente dire di essere stata molto felice di condividerla con Roberto di Metalforce.it, come già dicevo all’inizio. Potete inoltre vedere la nostra photogallery all’interno del nostro report della serata a questo link.