La band black metal/sludge Throwing Bricks ha pubblicato il suo album di debutto, “What Will Be Lost”, il 15 maggio per Tartarus Records. Abbiamo deciso di rivolgere loro un paio di domande dopo aver ascoltato la loro interessante proposta musicale… (qui la nostra recensione)
Ciao, sono Sara da MetalPit! È un grande piacere per me avere l’opportunità di porvi qualche domanda, quindi grazie per il tempo che mi dedicherete! Presentatevi ai nostri lettori!
Ciao Sara, grazie a te. Grazie per il vostro invito! Siamo una band chiamata Throwing Bricks; siamo di Utrecht, in Olanda. Abbiamo cominciato a fare musica un paio di anno fa, quando il nostro chitarrista Marius e e il cantante Niels hanno deciso di comporre musica nello stile di Orchid, Saetia e Pg.99. Quindi screamo, ma con un approccio metal. Nello scorrere degli anni, il nostro sound si è esteso di molto; ai giorni nostri la band ha cinque membri. Cerchiamo di suonare la migliore mistura possibile di sludge, screamo e black metal con l’intensità dell’hardcore dei primi tempi.
Come mai avete scelto Throwing Bricks come vostro moniker?
Il nome “Throwing Bricks” proviene da una canzone della band hardcore punk californiana Ceremony. È un nome molto orecchiabile e aggressivo che ci è venuto in mente agli inizi del nostro percorso come band. Siamo tutt’ora grandissimi fan dei Ceremony, ed il nome quindi è rimasto. Come omaggio, abbiamo chiamato la canzone a metà del nostro album, di ispirazione drone, come loro.
Qual è stata la maggior ispirazione per “What Will Be Lost”?
Per la maggior parte, “What Will be Lost” tratta con la paura della perdita. Che sia una persona che ami o a cui tieni, perdere la faccia o un avere, conosciamo tutti cosa si prova quando si perde qualcosa o qualcuno. Lascia un segno permanente nelle nostre vite. Oltre a questo, non c’è veramente un’ispirazione principale per l’album. Creiamo la musica e l’artwork che vogliamo creare.
Da quali band prendete ispirazione, considerando le numerose influenze presenti nelle vostre canzoni?
Ci sono parecchie band che ci influenzano. Grandi nomi come Amenra e Neurosis, che hanno cominciato come band crust punk e hardcore ma ora fanno un devastante sludge/post-metal, per esempio. Ovviamente dobbiamo nominare anche Thou, una band con un sound molto vasto ma facile da riconoscere.
Ci sono ovviamente un sacco di artisti che ci danno ispirazione nel comporre musica, anche se il risultato finale non sembra affatto abbia tratto ispirazione da loro. Band screamo come Orchid, Pg.99 e Saetia sono il grande motivo per cui questa band si è formata, e queste band sono ancora un’influenza tutt’oggi. Altre sono Kickback, Discordance Axis, Jesu e Ultha.
Ogni membro mette un po’ del suo gusto musicale nel processo di composizione?
La maggior parte delle nostre canzoni viene composto dal nostra chitarrista Marcus. Prende un’idea, un riff o una traccia completa che ha fatto lui e la porta in sala prove. Poi cerchiamo di capire cosa ci piacerebbe fare con esso. Piccoli segmenti vengono tolti o aggiunti finché non siamo soddisfatti con il risultato. Partecipiamo tutti nel processo di composizione, ma non lasciamo che il nostro gusto musicale si metta nel mezzo.
Abbiamo tutti dei gusti abbastanza vasti, ma sono altri sforzi musicali o progetti creativi ai nostri interessi. Per esempio, molti di noi ascoltano hiphop o musica industrial. Questi sono generi che decisamente non ascolteresti in una traccia dei Throwing Bricks.
L’aspetto live della band è molto importante per voi, e cercate di trasmettere quelle emozioni anche in sede di registrazione. L’avevate già fatto con “Self-Distancing”, è stato difficile replicare quell’energia con “What Will Be Lost”?
Una gran parte del processo di scrittura delle canzoni è il suonarle live. Nonostante il nostro sound sia cambiato negli anni, il modo in cui ci approcciamo ai concerti non è cambiato. È importante per noi che la nostra musica abbia ancora quell’intensità punk. Il criterio più importante è che le tracce diano la stessa esperienza catartica su disco che sul palco.
Il nostro sound era molto differente quando abbiamo registrato “Self-Distancing”. Quel disco fu registrato come band live nello studio di registrazione, con alcune parti ri-registrate in seguito. Per il sound che avevamo allora era perfetto, ma è cambiato molto nel mentre quindi abbiamo cercato un approccio differente. Questa volta abbiamo registrato ogni strumento separatamente, il che ci ha permesso di concentrarci molto sulle performance individuali e di catturarle il più precisamente possibile. Abbiamo avuto molta cura di suonare le nostre parti con quanta energia abbiamo nei live, e abbiamo fatto davvero un buon lavoro, se possiamo dirlo.
Parlando di concerti, la situazione del COVID-19 ha fortemente colpito tour e concerti in tutto il mondo. Avete paura per il futuro o siete ottimisti, calcando di nuovo i palchi il più presto possibile?
Siamo veramente tristi del fatto che non possiamo presentare le nostre canzoni dal vivo in questo momento. Abbiamo già suonato buona parte di quelle canzoni di fronte ad un pubblico, ma farlo di fronte a coloro che hanno effettivamente sentito l’album dall’inizio alla fine è un’esperienza completamente diversa.
Ci vorrà probabilmente un po’ prima che le sale riaprano le porte e noi e altre band potremmo tornare di nuovo sui palchi. Non abbiamo paura del futuro, ma cercheremo di tornare là fuori più forti di sempre. Speriamo più prima che poi.
Avete avuto qualche nuova idea durante questa tremenda pandemia?
Oltre al non poter suonare dal vivo durante questa tempi, è anche difficile fare prove. Però stiamo lavorando ad una performance in streaming al momento, per accompagnare la pubblicazione dell’album. Abbiamo moltissime idee che speriamo di poter riordinare nel corso dei prossimi mesi.
Da dove prendete ispirazione per i testi?
I temi ricorrenti nelle canzoni dei Throwing Bricks sono: solitudine, tristezza, disperazione e paura. L’ispirazione viene dalle nostre stesse esperienze e quelle degli altri. Sogni lucidi, disturbi del sonno e la fantascienza hanno un grande impatto nei testi che Niels scrive.
Un’ultima domanda: cosa c’è nel futuro per i Throwing Bricks?
Speriamo di poter suonare più concerti (internazionali) possibili quando questa pandemia sarà finita. Dopo di che, continueremo a registrare musica mentre espanderemo ancor di più il nostro sound!
Grazie mille e in bocca al lupo per la vostra futura carriera!
Grazie Sara! Abbi cura di te e buon lavoro su MetalPit!