Dopo che l’attrice Evan Rachel Wood ha accusato MARILYN MANSON di molestie sessuali ricevute per anni, altre donne, un ex collaboratore e l’ex chitarrista Wes Borland hanno a loro volta sostenuto le accuse rincarando la dose accusandolo anche di abusi psicologici, coercizione, violenza e intimidazione.
MANSON nonostante la risposta alle accuse, l’etichetta Loma Vista Recordings, l’agenzia CAA che rappresentava il musicista, e delle serie televisive, hanno preso le distanze da MANSON (qui la news).
Adesso anche la cantautrice e chitarrista statunitense Phoebe Bridgers e la ex pornostar Jenna Jameson si sono aggiunte agli accusatori.
La Bridgers ha pubblicato un tweet dove racconta di che nella casa di MANSON esiste una “stanza degli stupri“:
“Quando ero adolescente ero una grande fan di MARILYN MANSON e con degli amici visitammo la sua casa. Ci disse che teneva una stanza nominata ‘stanza degli stupri’, pensavo che fosse uno scherzo di pessimo gusto, ma non fui più una sua fan. Sostengo le persone che lo hanno accusato”.
In seguito ha dichiarato con un tweet successivo:
“L’etichetta, il management, la band erano tutti al corrente, è patetico e orribile che ora fingano di essere scioccati voltandogli le spalle”.
TW:
I went to Marilyn Manson’s house when I was a teenager with some friends. I was a big fan. He referred to a room in his house as the “r*pe room”, I thought it was just his horrible frat boy sense of humor. I stopped being a fan.
I stand with everyone who came forward.
— traitor joe (@phoebe_bridgers) February 4, 2021
The label knew, management knew, the band knew. Distancing themselves now, pretending to be shocked and horrified is fucking pathetic.
— traitor joe (@phoebe_bridgers) February 4, 2021
Jenna Jameson invece nonostante abbia ammesso che Manson, non abbia mai fatto niente senza il suo consenso, ha dichiarato a a Daily Mail che la loro relazione sia finita a causa delle inclinazioni estreme dell’artista:
“Il nostro rapporto è durato poco, l’ho lasciato dopo che mi ha detto come se niente fosse, che fantasticava di bruciarmi viva, inoltre trovavo scioccante che durante il sesso gli piaceva mordermi lasciandomi i lividi. Gli dissi addio quando cominciò a rivolgersi a me parlandomi in modo violento.
Infine anche il suo manager Tony Ciulla, con il quale Manson lavora da 25 anni iniziando con la pubblicazione di “Antichrist Superstar“ nel 1996, ha annullato il suo contratto che stipularono.