RAINVEIL – Interview

by Alessandro Schumperlin

Freschissimo l’incontro con i lodigiani Rainveil, che ci hanno dedicato un po’ del loro tempo appena finito il live al Mortesana metal fest,  e scopriamo una nuova realtà che si sta muovendo in questo periodo.

Rainveil

Prima domanda: Per chi non vi conoscesse un minimo di storia vostra. Chi siete?

Spike: Ciao Siamo i Rainveil, io sono Spike il cantante
Luca: Io sono Luca, il chitarrista
Spike: dunque la nostra storia ridurla in poche parole è abbastanza difficile, ma proviamo a farlo in modo da essere il più stringati possibile. Siamo nati a Febbraio 2013, ribattezzato il Natale del male…
Luca: hehehehe
Spike: l’idea è nata da me e Luca di voler fare musica e, come molte band, si è iniziato facendo cover per poi andare verso sonorità proprie e quindi far pezzi propri. Nella prima line up avevamo oltre a chi ti sta parlando: Luca Intropidi alla chitarra e Luca Fontana alla batteria e Luca Carrara al basso. Ma per questioni legate a problemi artistici ci sono stati cambi di lineup…(arriva quindi Pietro il bassista N.d.A.) Infatti ecco che arriva Pietro il nostro bassista. All’inizio abbiamo composto su sonorità alternative, ma poi abbiamo avuto una sterzata più verso metal sinfonico con impronta alla Amaranthe e gruppi similari, per capirci, quindi con intrusioni di tastiere ed orchestrazioni.
Ora come ora siamo noi tre, Io Luca e Pietro e ci sta dando una mano un batterista Richard Meiz, batterista dei Genus Ordinis Dei e session dei Lacuna coil e di fatto è lui che ha registrato le batterie nel nostro disco e che ci seguie live.

Partendo la cambio di genere e dal cambio di lineup, come avviene la magia compositiva? Ovvero come componete voi Rainveil?

Spike: Per la composizione lascio a lui (e fa segno a Luca N.d.A.)
Luca: Sostanzialmente, di norma funziona così: metto giù una melodia o dei riff di chitarra, che possono essere poi spunti per la linea vocale, oppure parti intere di un brano; ammetto di dilettarmi in questo periodo a comporre anche parti di batteria, perché non voglio fermarmi alla sola chitarra. Quindi passo a Matteo (Spike N.d.A.) e a Pietro le idee in modo da valutare insieme quello che può funzionare di più e quello che va invece cambiato. Per quanto riguarda le tastiere e le orchestrazioni, nessuno di noi è capace e ci affidiamo quindi a Giulio Capone dei Temperance, con cui collaboriamo, e lui ci riesce a dare quello che ci serve con suoni, orchestrazioni ed elettronica; in somma tutto quello che ruota intorno alla tastiera.
Spike: Quello esperesso da Luca per quanto riguarda il secondo lavoro che uscirà, perché il primo fu scritto da Andrea Germano, un ragazzo di Roma, che per un periodo suonò con noi. Ovviamente per problemi logistici stava diventando difficile, di conseguenza ci siamo detti: siamo nel 2015, esiste la tecnologia, quindi tutto in base.

E per i testi?

Spike: i testi li faccio tutti io, di fatto nel primo disco mi sono rapportato con il chitarrista Luca e con il bassista Pietro, ma bene o male i tempi importanti li scrivo e li penso io. Il primo è un concept di un certo tipo e sono parte delle canzoni che abbiamo presentato  al Mortesana Metal fest III, altrettanto per il prossimo album e poi vedremo.

L’ho già chiesto ad altre band, è una cosa che mi sta sul gozzo: secondo voi che senso ha il termone “post” in un genere vivo e vegeto? Mi spiego meglio spesso, ed a volte è colpa anche del redattore , che definisce un genere post qualcosa PER ESEMPIO il post prog, il post black e così via… MA secondo voi ha senso, ha una logica in caso di vita del genere? può funzionare per i Rainveil? Oppure è il solito onanismo mentale?

Luca: Dunque io quando leggo i ltermine posto, come te, mi chiedo “Post a cosa?” e “Perché?” non c’è un meccanismo che riesco a capire. Esempio dici di essere post grunge, quindi sei grunge ed il “post” cosa lo dversifica dal grunge standard; cosa inserisci come elemento che distingue?! Cosa mi identifica? Se sei post black, di fatto cosa fai  di differnte dal black per definirti post? Non ne vedo l’utilità perché mi confonde e basta.
Pietro: Sono d’accordo anche io su questa cosa.
Spike: Io no… Io son più cattivo, secondo me uno che  fa “post” fa roba trita e ritrita e vuol fare il figo dicendo che fa “post” e basta, per poter dire “faccio una cosa che non si faceva 30 anni fa.” peccato che mettere un suono di synth che 30 anni fa non c’era non ti rende “figo o alternativo” hai semplicemente inserito un suono che non c’era per tecnologia. Esempio il post blakc è black metal e basta.

A fronte del live che avete appena fatto qui al Mortesana metal Fest, soffrite come tante altre band della carenza di live? E ci aggiungo un’ulteriore richieta “a tema” lo standar medio di pubblico per età e quantità ai vostri live?

Luca: Dunque… Sinceramente non abbiamo problematiche particolari per i live, noi abbiamo una media di almeno una data al mese minima. Ovvio quando si sta fermi per comporre e registrare , ma quello è fisiologico, ma quando hai tutto pronto diciamo che la data al mese è il minimo che facciamo. E la fortuna nostra è che normalmente, certo non so darti numeri precisi, ma riusciamo a muovere sempre un po’ di gente. Ad esempio questa sera non avevo aspettative di alcun tipo, ma di fatto la sala era piuttosto piena mentre suonavamo. Ovvio poi nelle zone in cui siamo “di casa” e ci conoscono, gli amici vengono con più facilità e facciamo pienone; ma va detto che in questo periodo stanno cominciando a venire con molta facilità, persone che seguono i Rainveil per quello che è la musica e non solo per un fattore di amicizia.
Spike: Anche in questo caso faccio il cattivo. Tutti i gruppi soffrono per un problema di base comune: tutti i musicisti lo fanno per gioco e ci aggiungiamo il “se ti faccio suonare ti faccio un favore” è il litemotiv di molti locali. Non è così che dovrebbe essere… Purtroppo da soli non possiamo far diversamente e ci si adegua attendendo tempi migliori. Sul fattore pubblico concordo con Luca, ci aggiungo che ora che stiamo collaborando con Giulio (Capone N.d.A.) e l’agenzia, c’è l’interesse e l’intenzione di esportare il marchio “Rainveil” in giro e poter quindi farci conoscere di più. Poterebbe andar meglio, ma non possiamo lamentarci troppo.

Escludendo l’album che sta per uscire, che lo diamo già per assodato, progetti per il futuro?

Spike: Stiamo già scrivendo il nuovo album. Ci saranno novità e ci saranno variabili nuove con inprinting diversi sui pezzi rispetto al passato.

Un ringraziamento da parte di tutti noi di Metalpit.it,  ringraziamo i Rainveil per il tempo dedicatoci e ora “libero sfogo alla fantasia” dite quello che volete.

(due secondi di inaspettato stupore N.d.A.)

Spike: Ringraziamo noi Metalpit, e segnatevi questo nome, perché a breve vi verrà inciso a fuoco sulla pelle: RAINVEIL segnatevelo. Sarà la storia e faremo la storia.
Luca: Viva la figa
Tutti: VIVA LA FIGA SEMPRE
Pietro: Continuate a seguirci
Luca: E se non ci avete mai seguito inizate a farlo.
Pietro: Ci vediamo al prossimo concerto.

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